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sabato 27 ottobre 2012

Palazzo Enciclopedico veneziano



Nei giorni scorsi il Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, accompagnato dal Curatore della 55. Esposizione Internazionale d’Arte, Massimiliano Gioni, ha incontrato a Ca’ Giustinian i rappresentanti dei Paesi invitati, dei quali 8 partecipano per la prima volta: Bahamas, Regno del Bahrain, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive, Costa d’Avorio e Nigeria, Paraguay. Era inoltre presente all’incontro il vice Presidente del comitato promotore del padiglione della Santa Sede alla Biennale Arte 2013. 

La 55. Esposizione Internazionale d’Arte si svolgerà dal 1° giugno al 24 novembre 2013 ai Giardini e all’Arsenale (vernice 29, 30 e 31 maggio 2013), nonché in vari luoghi di Venezia. 

“La Biennale d'Arte si ripropone ancora una volta nella forma "duale" definita nel 1998: una grande Mostra Internazionale diretta da un curatore scelto a tal fine e le Partecipazioni nazionali.” Così Paolo Baratta ha introdotto la 55. Esposizione Internazionale d’Arte, ricordando che “i padiglioni dei paesi sono una caratteristica molto importante della Biennale di Venezia. Una formula antica di presenza degli stati eppure viva e vitale più che mai. Preziosa in tempi di globalizzazioni, perché ci dà il tessuto primario di riferimento sul quale possono essere osservate e meglio evidenziate le autonome geografie degli artisti, sempre nuove, sempre varie. Ci si può chiedere in che misura questi Padiglioni portino con sé, per quanto ampia sia l’autonomia lasciata ai curatori, anche desideri di rappresentazione del Paese che li organizza. Ognuno ha la sua storia e il suo stile. Possiamo senz’altro dire che in essi i Paesi rivelano il ruolo attribuito all’arte contemporanea quale messaggera del loro presente e della loro ricchezza culturale. Ma dai Padiglioni vengono anche rivelazioni su realtà e ricchezze più profonde di quelle delle pretese o consuete immagini ufficiali e stereotipate.” 

Il titolo scelto da Massimiliano Gioni per la 55. Esposizione Internazionale d’Arte è: Il Palazzo Enciclopedico. 

Massimiliano Gioni ha introdotto la scelta del tema evocando l’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti che “il 16 novembre 1955 depositava presso l’ufficio brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità, collezionando le più grandi scoperte del genere umano, dalla ruota al satellite. L’impresa di Auriti rimase naturalmente incompiuta, ma il sogno di una conoscenza universale e totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità e accumuna personaggi eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti visionari che hanno cercato – spesso in vano – di costruire un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza. Queste cosmologie personali, questi deliri di conoscenza mettono in scena la sfida costante di conciliare il sé con l’universo, il soggettivo con il collettivo, il particolare con il generale, l’individuo con la cultura del suo tempo.” 

“Oggi, alle prese con il diluvio dell’informazione, questi tentativi di strutturare la conoscenza in sistemi omnicomprensivi ci appaiono ancora più necessari e ancor più disperati – spiega Gioni. 
“La 55. Esposizione Internazionale d’Arte indagherà queste fughe dell’immaginazione in una mostra che – come il Palazzo Enciclopedico di Auriti – combinerà opere d’arte contemporanea e reperti storici, oggetti trovati e artefatti.” 

Al centro dell’esposizione sarà “una riflessione sui modi in cui le immagini sono utilizzate per organizzare la conoscenza e per dare forma alla nostra esperienza del mondo.” Ispirandosi a quello che lo studioso Hans Belting ha definito una “antropologia delle immagini”, la Biennale Arte 2013 curata da Massimiliano Gioni avvierà “un’indagine sul dominio dell’immaginario e sulle funzioni dell’immaginazione. Quale spazio è concesso all’immaginazione, al sogno, alle visioni e alle immagini interiori in un’epoca assediata dalle immagini esteriori? E che senso ha cercare di costruire un’immagine del mondo quando il mondo stesso si è fatto immagine? Fino a dove si estende il dominio dell’immaginario, quando ancora si lotta in nome delle immagini?” 

“Come nei teatri della memoria progettati nel Cinquecento dal veneziano Giulio Camillo – cattedrali interiori in cui ordinare il sapere in immagini – l’esposizione “Il Palazzo Enciclopedico” cercherà di delineare – conclude Gioni - la cartografia di un’immagine-mondo, componendo un bestiario dell’immaginazione.” 

La 55. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia presenterà, come di consueto, le Partecipazioni nazionali con proprie mostre negli storici Padiglioni ai Giardini, oltre che nel centro storico di Venezia. 

Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 55. Esposizione. 

Note biografiche 
Massimiliano Gioni (Busto Arsizio, 1973) è curatore e critico di arte contemporanea. 
Direttore artistico della Fondazione Nicola Trussardi di Milano, Gioni è Associate Director e Director of Exhibitions del New Museum of Contemporary Art di New York. 
Nel 2010 ha diretto la 8. Biennale di Gwangiu essendone il più giovane direttore nonché il primo europeo. Nel 2003 ha curato la mostra “La Zona” per la 50. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia; nel 2004 è stato il co-curatore della biennale di arte contemporanea itinerante Manifesta 5 e nel 2006 ha curato la 4. Biennale di Berlino in collaborazione con l’artista Maurizio Cattelan e la curatrice Ali Subotnick. Con Cattelan e Subotnick ha fondato la rivista Charley e lo spazio no profit The Wrong Gallery, inizialmente allestita nel 2002 a New York e ospitata nel 2005 alla Tate Modern di Londra. 

Gioni ha curato innumerevoli mostre collettive – tra cui si ricordano “Ghosts in the Machine”, “Ostalgia” e “After Nature” al New Museum – e mostre personali di, tra gli altri, Pawel Althamer, Tacita Dean, Urs Fischer, Fischli e Weiss, Paul McCarthy, Pipilotti Rist, Anri Sala, Tino Sehgal, Paola Pivi. 

Caporedattore della rivista Flash Art a New York dal 2000 al 2003, Gioni ha collaborato con importanti riviste d’arte contemporanea tra cui Artforum, Art Press, Frieze, Parkett e pubblicato saggi e cataloghi con Charta, Mondadori, Phaidon, Les Presses du Reel e Rizzoli. 

martedì 23 ottobre 2012

UAE Mohammed Kazem



Il Padiglione Nazionale degli Emirati Arabi Uniti ha scelto Mohammed Kazem, artista, e Reem Fadda, curatore, per rappresentare il paese alla 55 Esposizione Internazionale della Biennale di Venezia.

Mohammed Kazem è un artista concettuale di primo piano nella scena artistica contemporanea degli Emirati Arabi Uniti ed è conosciuto per la sua integrazione dei nuovi media e del linguaggio espressivo.

Comunicato stampa in lingua inglese

The National Pavilion of the United Arab Emirates announces Mohammed Kazem as featured artist and Reem Fadda as curator for the 55th International Art Exhibition–La Biennale di Venezia.

Mohammed Kazem is a leading conceptual artist in the UAE contemporary art scene and is known for his incorporation of new media and his sophisticated formalist language. His interest in conceptual art and progressive attitude towards form and context is especially highlighted by his ongoing series “Directions.” Kazem first studied Fine Arts at the Emirates Fine Art Society and subsequently studied music at the Al Rayat Music Institute of Dubai and painting at the Edinburgh College of Art. He was a Painting Instructor at the Dubai Art Atelier for ten years. Widely known through numerous solo and group exhibitions in the UAE and abroad, Kazem’s participation includes the Havana Biennial (2000), Singapore Biennale (2006), Dhaka Biennial–Bangladesh (2002), and the Sharjah Biennale (1993–2007). Most recently he exhibited at the University of the Arts, Philadelphia (2010); and at the Mori Art Museum, Tokyo (2012). His works have been collected by private collectors and institutions such as Deutsche Bank as well as museums in Doha, Sharjah, JP Morgan Chase Bank (USA), and Sittard (Holland).

From her curatorial concept, Fadda stated; “Mohammed Kazem, a pioneering contemporary artist and thinker from the UAE, represents a generation that emerged from an avant-garde legacy of arts and artists in the UAE and the surrounding region, one that has thrived since the mid-’70s with advocates such as his mentor artist Hassan Sharif. The curatorial research for our pavilions presentation in Venice will see Kazem as the key individual artist and thinker he is and highlight his contribution to the local artistic heritage.”



Artisti : Mohammed Kazem
Indirizzo: Arsenale
Web: http://www.uaepavilion.org/



Foto di Haupt & Binder




domenica 21 ottobre 2012

Libano Akram Zaatari



Akram Zaatari sarà l’artista che rappresenterà il Libano alla prossima Biennale di Venezia del 2013. Si tratta di un artista che utilizza diversi media e che opera su un esame delle produzioni ideologiche. Ha partecipato all’ultima Documenta.
Questa segna il ritorno della Repubblica del Libano alla Biennale di Venezia. Che coincide con il 70 ° anniversario della fondazione della Repubblica libanese.

Curatori: Sam Bardaouil, Till Fellrath
Artisti : Akram Zaatari
Indirizzo: Arsenale
Web: www.apeal-lb.org

  


giovedì 11 ottobre 2012

Un ideale viaggio italiano - Linee generale per il prossimo Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013



Oggi c'è stata la presentazione del progetto sulla Biennale di Venezia del Padiglione Italia, che il curatore Bartolomeo Pietromarchi ha presentato al folto pubblico della stampa, presso il Complesso del San Michele a Roma. 

Per correttezza vi riporto il comunicato stampa. 

La consacrazione in tutto il mondo dell’arte italiana più recente (Boetti, Pistoletto, Penone, Kounellis, e altri) impone di proseguire sulla strada di una promozione e un sostegno sempre più convinti delle nuove generazioni, per affermare la nostra centralità nel panorama artistico contemporaneo riconoscendo al tempo stesso il valore della tradizione artistica e culturale dalla quale proveniamo. 

In questo senso, il Padiglione Italia rappresenta l’occasione più importante e il contesto più adatto per far conoscere a una platea internazionale importanti e ancora poco valorizzate individualità della nostra storia recente e promuovere artisti più giovani già internazionalmente riconosciuti in ambito museale. In un mondo globalizzato e sempre più omogeneo è importante affermare i caratteri distintivi della cultura italiana, le sue peculiarità, la sua sensibilità estetica, per riaffermarne l’attualità e l’unicità. Ed è importante ribadire che la ricerca artistica del nostro paese, con la sua lunghissima e straordinaria vicenda, è più che mai in grado di reinventarsi e di dialogare col presente, proponendone visioni inedite e sorprendenti. 

Il progetto espositivo è concepito come un viaggio ideale nell’Italia di oggi e di ieri attraverso lo sguardo dell’arte. Un itinerario che racconta attraverso le opere di artisti di generazioni diverse identità e paesaggi, reali e immaginari, del nostro paese ed esplora al tempo stesso la complessità e le stratificazioni della nostra vicenda artistica e antropologica. Il percorso della mostra si snoda così attorno ad alcune opere di figure di maestri riconosciuti dell’arte italiana che rappresentano dei punti di riferimento con cui artisti delle ultime generazioni dialogano tra corrispondenze, derivazioni e differenze. 

La mostra diventa un’occasione per leggere criticamente alcune linee di ricerca dell’arte italiana dal 1960 in avanti non più come contrapposizione tra movimenti e generazioni ma come un atlante composto diacronicamente da temi riconducibili alla nostra storia e cultura nazionale, quali, ad esempio, il rapporto con il paesaggio, la città e l’architettura, i riferimenti alla storia e al mito, la spiritualità, l’immaginario e la cultura popolare, i temi del doppio e della maschera, del rapporto tra realtà e finzione. 


Pare quindi di capire che si tratterà di una vasta retrospettiva attenta a nomi meno popolari del sistema dell'arte, sicuramente è già un progetto e dopo la strana esperienza dell'edizione precedente, pare un passo avanti. 

Ovviamente sono state tante le domande su eventuali nomi e linee, ma tutto è ancora top secret. 

Chissà se riserverà interessanti sorprese?

mercoledì 3 ottobre 2012

Selezionato il curatore del Padiglione Italia



A seguito di una selezione ristretta, realizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su dei progetti curatoriali, è stato nominato il curatore per la prossima Biennale di Venezia del Padiglione Italia, si tratta di Bartolomeo Pietromarchi. 

Il Ministro, Prof. Lorenzo Ornaghi, nell’apprezzare assai positivamente il livello culturale delle proposte pervenute, ha sottolineato il valore complessivo del progetto di Bartolomeo Pietromarchi. Tale progetto potrà rappresentare in modo significativo il ruolo dell’arte italiana contemporanea nel quadro dei cambiamenti, estesi e profondi, che caratterizzano questa fase storica del nostro Paese. 

A breve sarà organizzata una conferenza stampa nella quale il curatore incaricato illustrerà il suo progetto. 

Via come sempre siamo fra gli ultimi, ma speriamo come sempre di riuscire ad arrivare in tempo. 


Note 
Bartolomeo Pietromarchi (Roma, 1968) è critico e curatore d’arte. 
Dal 2002 al 2007 è stato Direttore Artistico della Fondazione Adriano Olivetti. 
È curatore del Premio Italia Arte Contemporanea del MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo e co-curatore della mostra di apertura Spazio. 

Ha curato diverse mostre e cataloghi tra cui Santiago Sierra, Ponticelli, Museo MADRE, Napoli, 2009; la retrospettiva di Alfredo Jaar It Is Difficult, Hangar Bicocca e Spazio Oberdan (con Gabi Scardi), Milano 2008; Lucy+Jorge Orta – Antarctica, Hangar Bicocca, Milano, 2008; The Hot Season. Italian Art Now, Stenersen Museum, Oslo 2008, Not Afraid of the Dark – Emergenze, Hangar Bicocca, Milano 2007, il progetto di ricerca triennale Trans:it. Moving Culture through Europe, il laboratorio per giovani artisti Prototipi (con Stefano Chiodi). 

È autore di diverse pubblicazioni tra cui Il luogo (non) comune. Arte, spazio pubblico ed estetica urbana in Europa, ACTAR 2005, Creazione Contemporanea. Arte, società e territorio tra pubblico e privato, Luca Sossella Editore, Roma, 2004 (con M. De Luca, F. Gennari Santori, M. Trimarchi), Mario Merz. Igloo (Universale di Architettura, Testo&Immagine, Torino, 2001). Collabora con la rivista Reset di cui cura la sezione di arte contemporanea. info dal sito della Luiss

martedì 2 ottobre 2012

L'Uruguay proporrà Wifredo Díaz Valdéz.



L'Uruguay proporrà Wifredo Díaz Valdéz.

La Bienal de Venecia surge en 1893 por resolución del Consejo Municipal, que proponía la creación de una bienal nacional de exhibición artística que se llevaría a cabo al año siguiente, para celebrar la boda de plata del Rey Umberto y Margerita de Savoy. Recién dos años más tarde, el 30 de abril de 1895, se inagura la primeraBiennale di Venezia y Uruguay participa por primera vez en la década del 50.

El día 19 de julio de 2012, la Comisión Nacional de Artes Visuales -conformada por: Ricardo Pascale, Octavio Podestá, Lacy Duarte, Enrique Aguerre, Marcelo Legrand, Pablo Uribe y Gabriel Peluffo- designó a Wifredo Díaz Valdéz como el artista seleccionado para exponer en el Pabellón Uruguayo en la Bienal de Venecia 2013 (ver acta adjunta).

Además la misma comisión decidió solicitar a Pablo Thiago Rocca, Ángel Kalemberg, Carlos Capelán y Verónica Cordeiro, la presentación de un proyecto curatorial para el envío a la 55º Bienal de Venecia. Los proyectos, que se presentarán entre el 30 de agosto y el 10 de setiembre de 2012, serán evaluados por la Comisión a la que se le sumará el artista Wifredo Díaz Valdéz.

Indonesia, cinque artisti


Ben cinque artisti troveranno posto all'Arsenale per l'Indonesia, essi sono : Albert Yonathan Setiawan, Sri Astari, Eko Nugroho, Entang Wiharso, Titarubi.

Curatori: Carla Bianpoen, Rifky Effendy, Achille Bonito Oliva


Jakarta, July 25, 2012 – In 2013, Indonesia will present its own National Pavilion in the world’s most acclaimed and prestigious art exhibition, the Venice Biennale. First time in history, the Indonesian Pavilion will be located on a 500 square meters space in the Arsenale, one of the two main expo areas. The next Biennale will runs from June-November 2013.

The Venice Biennale is the largest and the most prestigious art exhibition in the world. Held every two years, its history goes back over a century ago and the initial 30 national pavilions have increased to 89 in 2011. Next year will be the 55th edition of the international art exhibition, presided by Paolo Baratta, with Massimiliano Gioni as the Director of the Visual Arts Section.

PT Bumi Purnati Indonesia, an independent company founded in 2007, is acting as the initiator and organizer of the Indonesia Pavilion. Bumi Purnati has been engaged in performing arts, exhibitions, as art consultants, as well as producers of art events on national and international level.

“Our participation represents both a coming-of-age for our contemporary artists and global recognition of their creativity,” said Bumi Purnati Director Restu Kusumaningrum. “The Indonesia Pavilion at the Venice Biennale is a milestone in the country’s contemporary art, which I believe will prove the sophisticated creativity and uniqueness of Indonesia’s contemporary artists and their oeuvre.”

The five contemporary artists representing Indonesia at the 2013 Biennale, are Albert Yonathan Setiawan, Sri Astari, Eko Nugroho, Entang Wiharso, and Titarubi, each of whose work have their own individual characteristic, representing the diversity in Indonesian contemporary art, says Carla Bianpoen, the head of the Artistic Team. Astari is interested in re-reading the Javanese tradition with its symbolism and specific values, and reconciling them with the spirit of today. Albert Yonathan is a ceramist who explores the relationship and spiritual dimension of humans with Nature, elevating ceramics to a form of high and performative art. Eko Nugroho’s work is grounded in local traditions mixed with popular global culture, narrating in a humoristic manner his comments on life around him and in the wide world. Entang Wiharso has a style that reminds of the past and the future, weaving personal stories and experiences into the greater narrative on the humankind. Titarubi was trained as a ceramist but expand her skills to sculptures and installation art using various materials. She explores gender relations, historical feats and the rich heritage of Indonesia. While they are all rooted in the culture in which they were born and raised, their works signal the birth of a new culture adjusting to the spirit of today.

As regards selection criteria, curator Rifky Effendi, who has been engaged in curating and co-curating prominent exhibitions in Indonesia and Asia Pacific and regularly contributes to general and art media publications, explained that the selection was a long process during which he, together with the Artistic Team and the Producers have had intensive discussions, the major criteria being the artists’ track record and potential to work together to make the pavilion an important example of Indonesian contemporary art at global level.
The Bumi Purnati Team is currently making arrangements for a single exhibit inside the Arsenale, a former shipyard of high historical significance and one of the two main Biennale venues. By participating in the Venice Biennale 2013, the Pavilion will help position Indonesia as a country where a vibrant contemporary art scene is a natural reflection of a rich cultural heritage. It also shows that it is ready to take its place in the international contemporary arts scene.

While the work of Indonesian artists made it into the Biennale in 2003 and 2005, having a national pavilion in one of the most important exhibition areas reflects the growing prestige of Indonesian art. It also has a very practical implication for reaching a wider international audience and art market.
“Contemporary art is indeed very close to each one of us, as most of it reflects the current issues we experience as the society develops,” said Commissioner Adji Damais. “We hope that through the art, we can unite as a nation and be proud of our diversity.”

In terms of long-range, broader objectives, the success of Pavilion Indonesia at the Venice Biennale 2013 will certainly require the full support and enthusiasm of the government, the private sector, and the public, according to Restu.

“This is the first time the Indonesia pavilion will be presented in the Arsenale and we intend to show the worth of Indonesian contemporary art to the world. This is about exploring the inherent character and the vibrancy of our nation,” she said.

“We are honored that on so many different sides people are supporting our mission to put Indonesia on the art map and alert art lovers to the stature of our contemporary artists.” 

Last but not least, PT Bumi Purnati has again asked the Change Performing Art from Milan, Italy to collaborate in this very important event.