Translate

martedì 21 maggio 2013

Human Distiller all’Hotel Flora


Si può distillare un corpo umano?

Si può condensarne o cristallizzarne l'esistenza?

E’ questa la ricerca compiuta negli anni dall’artista Syd Minus, nella sua prima personale ospitata nel cortile seicentesco dell’Hotel Flora, Venezia-­‐San Marco. Una ricerca profonda che si muove tra arte, scienza, fisica quantistica e filosofia, dove il fulcro è l’indagine del rapporto tra spazio-­‐tempo e massa.
3 installazioni-­‐ritratto dell'umano, dove il tempo è mera illusione, dove la massa è il limite spazio-­‐temporale del mondo, dove il corpo è ridotto ad elementi chimici pre-­‐ inesistenti o una vita è imprigionata sottovuoto in una frazione di tempo determinata ma illusoria. 

Opere vibranti, intime e concettuali di un mondo parallelo possibile dove viene esplorata e sperimentata la materia e le sue conseguenze (il pensiero e il pensato) per accedere al pensabile, solo ed unico territorio inesplorato della ragione. Syd cerca il pensabile non ancora contaminato, cerca quella terra di nessuno dell'esistenza deatomizzata dalla morale. 

Nell’installazione con video performance Human Distiller il corpo umano è distillato come massa per delimitare una linea spaziale: si entra nella “macchina” distiller, una vasca cilindrica piena d’acqua, per far uscire il corrispondente liquido che viene raccolto in un contenitore indicizzato dall’artista con una linea, una data, un nome e un cognome. Il contenitore svuotato dalla sua acqua è pronto per essere “riempito” di tempo-­‐vita-­‐morte dal soggetto ritratto.

Nell’opera multipla Immaterial Multiverse/ Elements of my parallel universe ogni individuo è ridotto (o innalzato) ad elemento della tavola periodica dell’artista, come ammasso di atomi inesistenti se non nel mondo immaginifico di Syd Minus. L’artista traduce i soggetti-­‐oggetti del suo mondo, le persone che lo circondano, in elementi di una personalissima tavola periodica, popolata da “nuovi metalli” come l’Elhenio, il Fralinio, il Chifefanio, ognuno con un suo numero atomico, un valore elettronico, un colore e un simbolo, che vive anche in Internet con un dominio dedicato e una casella di posta personalizzata (ad es. www.elhenio.com, www.fralinio.com, www.chifefanio.com ). 

L’opera Rec/ Inhuman portrait condensa in un determinato frammento spazio-­‐ temporale la vita di una persona mediante tutto ciò che è visto, sentito, pensato, consumato. Tutto quello che accade viene raccolto e conservato dall'individuo, senza preclusioni, come reperti di una storia da ricostruire. L'artista si limita a osservare, per poi selezionare ed inglobare sotto resina, come un fossile, lo spazio-­‐tempo (inutile) di un vissuto. 

Si ringrazia: Superstudio 13 (studi fotografici), I.M.C. (Industrie Meccaniche Cremonesi) per la realizzazione di "Human Distiller", V.I.E. (verniciature industriali) 

Nessun commento:

Posta un commento