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lunedì 28 gennaio 2019

Arshile Gorky a Ca' Pesaro





Nell’anno della Biennale di Venezia la Fondazione Musei Civici di Venezia presenterà una importante mostra dedicata a Arshile Gorky negli spazi di Ca’ Pesaro. Si tratterà della prima retrospettiva italiana su questo artista considerato una delle figure chiave dell’arte americana del XX secolo.

La mostra prenderà in considerazione le tappe della straordinaria carriera di Gorky dai primi lavori degli anni Venti, in cui il suo approccio alla pittura è fortemente connotato dal rapporto con le composizioni di Cézanne, passando per i punti più alti del suo studio da autodidatta dei maestri e dei movimenti moderni, fino ad arrivare alla fase in cui tutti questi stimoli confluiscono in una potente e singolarissima visione.

Arshile Gorky: 1904-1948 si propone di evidenziare come, sin dalle fasi precoci della sua carriera, quando è apparentemente soggiogato dal lavoro dei grandi maestri del passato, la voce artistica di Gorky sia già presente, e vada rafforzandosi mano a mano che il suo lavoro progredisce. La sezione finale della rassegna mostrerà con quale forza l’energia pittorica e l’immaginazione di Gorky si uniscano ad un rinnovato incontro con la natura, nei paesaggi della Virginia e del Connecticut, durante le estati del 1942-45. Una selezione di questi capolavori maturi, con la loro gamma di surreale, di astratto, di figurativo, rivela un artista al culmine del suo straordinario potere creativo. La qualità inimitabile delle ultime opere fu riconosciuta dal poeta surrealista André Breton che, nella prefazione al catalogo di una mostra di Gorky del 1945, la descrisse come un “ibrido”, riconoscendo la complessità con cui Gorky evocava il mondo naturale, unendolo a una moltitudine di memorie personali e influenze diverse.

Accanto ai dipinti, la mostra includerà una selezione di lavori su carta che dimostrano la mano incredibile di Gorky.

I lavori esposti giungeranno da collezioni internazionali sia istituzionali che private: tra queste la Tate di Londra, la National Gallery of Art di Washington DC, il Whitney Museum of American Art di New York, il Centre Pompidou di Parigi, Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, l’Israel Museum di Gerusalemme. In tutto saranno esposte circa 80 opere.

Un catalogo illustrato, con saggi delle curatrici, e testo a fronte in italiano e inglese, accompagnerà la mostra.

Arshile Gorky: 1904-1948 è curata da Gabriella Belli e Edith Devaney.

Gabriella Belli è storica dell’arte e Direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Edith Devaney è curatrice alla Royal Academy of Arts di Londra, per la quale ha recentemente curato la fortunata mostra “Abstract Expressionism” (2016) che includeva una galleria dedicata a Arshile Gorky.

La mostra è realizzata in collaborazione con The Arshile Gorky Foundation.




Arshile Gorky
Lago Van, Anatolia Ottomana (attuale Turchia), 15 aprile 1904 – Sherman, Connecticut (Stati Uniti), 12 Luglio 1948.
Nato Vostanik Manoug Adoian, Arshile Gorky si rifugiò negli Stati Uniti insieme alla sorella a 15 anni, per sfuggire al genocidio armeno. Due anni dopo si iscrisse alla New School of Design di Boston, Massachusetts, dove studiò sino al 1924. In quello stesso anno si spostò a New York per insegnare a tempo pieno alla School of Painting and Drawing presso la Grand Central School of Art. Gorky fu uno dei primi artisti a partecipare al Federal Art Project lanciato dal governo americano nel 1935, per il quale dipinse diverse serie di murali al Floyd Bennett Field a Brooklyn e all’aeroporto di Newark. Nel 1935 firmò anche un contratto di tre anni con la Guild Art gallery di New York. La sua prima retrospettiva museale aprì al San Francisco Museum of Modern Art nel 1941. A metà degli anni Quaranta attraversò un periodo produttivo ricco di soddisfazioni personali e artistiche, segnato dalla nascita delle due figlie e dal rapporto felice con la natura.
Nel 1948, a seguito di un periodo di turbamento personale e problemi di salute, Gorky si impiccò in un capanno vicino alla sua casa.

Oltre ad aver dato vita ad un corpus di opere di grande importanza e di immediata riconoscibilità, Gorky ha lasciato in eredità anche una visione unica che lo colloca tra i principali protagonisti nello sviluppo del movimento dell’Espressionismo Astratto. La singolare capacità di Gorky di comprendere e assimilare i diversi movimenti del Novecento lo distinse come figura centrale, tale da influenzare molti altri artisti, a partire da Willem de Kooning, che lo riconobbe come forza trainante tra i pittori del suo tempo, fino a Cy Twombly, Helen Frankenthaler, Jack Whitten.



Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia

La Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia ha sede nel magnifico palazzo di Ca’ Pesaro, sorto nella seconda metà del XVII secolo per volontà della famiglia Pesaro, su progetto del massimo architetto del barocco veneziano, Baldassarre Longhena.
Il Palazzo viene donato nel 1898 alla città dalla sua ultima proprietaria, la Duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, al fine di creare il primo centro di produzione ed esposizione dell’arte moderna a Venezia. Nata nel 1902 per volontà del Comune, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna accoglie le opere acquisite alle Biennali di Venezia e, tra il 1908 e il 1924, le storiche Mostre Bevilacqua La Masa, che favoriscono una giovane generazione di artisti tra cui Umberto Boccioni, Felice Casorati, Gino Rossi, Arturo Martini. La collezione si arricchisce nel tempo attraverso acquisti e donazioni e conta oggi più di 5.000 opere tra pittura, grafica e scultura.

Fin dagli anni settanta Ca’ Pesaro ha ospitato significative rassegne monografiche su autori italiani e stranieri, tra cui Mark Rothko nel 1970 e Robert Rauschenberg nel 1975, e negli anni più recenti ha organizzato numerose esposizioni dedicate ai maestri del ‘900 o a temi interdisciplinari di grande attualità, tra cui “Cy Twombly. Paradise” (2015), “Culture Chanel. La donna che legge” (2016), “William Merritt Chase. Un pittore tra New York e Venezia” (2017), “David Hockney. 82 Ritratti e 1 natura morta” (2017), “Epoca Fiorucci” (2018).

Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa Croce 2076, Venezia


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