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martedì 28 gennaio 2020

Un successo e un futuro al Padiglione Italia



La mostra Né altra Né questa: La sfida al Labirinto, curata da Milovan Farronato, per il Padiglione Italia della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, che riuniva le opere di Enrico David, Chiara Fumai, Liliana Moro si è conclusa domenica 24 novembre 2019 in un clima di grande soddisfazione degli organizzatori, sia in termini di affluenza che di critica. 

Per la sua realizzazione, il Padiglione Italia ha potuto contare sul contributo messo a disposizione dalla Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e da un grande numero di sostenitori privati che hanno accordato piena fiducia al progetto: dai main sponsor Gucci e FPT Industrial, al main donor Nicoletta Fiorucci Russo; dagli sponsor tecnici Gemmo, C&C Milano, Select Aperitivo, sino a tutti gli altri donor che hanno gentilmente offerto il loro supporto: Spada Partners, Beatrice Bulgari per In Between Art Film, Mario Nuciforo per Gluck50, Martin Hatebur e Peter Handschin, Luigi Maramotti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Andrea Zegna, Oliver e Mala Haarmann, Rika e Dirk Hamann, Berlin, Maja Hoffmann, Studio Legale Giuseppe Iannaccone e Associati, Emmy e Danny Lipschutz Tawil, Frances Reynolds per Instituto Inclusartiz, Muriel e Freddy Salem, Andrea e Francesca Viliani con Gino e Antonella Viliani, Fabio Cherstich, Nadia e Rajeeb Samdani, Antonio e Carla Sersale. 

Per quanto riguarda l’attuazione del progetto, tutta la gratitudine va alla struttura della Biennale che vi ha provveduto con la consueta professionalità. La gestione oculata del budget a disposizione ha permesso di dare forma a un Padiglione Italia ambizioso, curato in ogni suo singolo dettaglio, trasformandolo in una struttura labirintica, grazie alla quale i profili architettonici originali dello spazio apparivano completamente mascherati. Il dispositivo espositivo così concepito permetteva, negli intenti del curatore, di risaltare al massimo le opere degli artisti invitati e far coesistere più mostre nello stesso momento, accessibili tramite percorsi molteplici.

Nonostante questo importante sforzo allestitivo, è stato altresì possibile l’accantonamento di risorse per il considerevole importo di 120.000 €.

Il curatore Milovan Farronato ha chiesto che l’intera somma sia destinata all’apporto di migliorie alla struttura dello stesso Padiglione Italia all’Arsenale e la Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana e la Biennale hanno accolto il suo invito con grande apprezzamento 

Milovan Farronato ha così commentato la sua decisione: «sono molto felice di annunciare che il Padiglione Italia alla Biennale Arte 2019 non rimarrà solo un episodio iscritto nella storia della partecipazione del nostro Paese a questa illustre rassegna internazionale, ma la sua eredità contribuirà alla crescita dell’Istituzione, fondamentale e imprescindibile per lo sviluppo delle arti e delle culture contemporanee.»   

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