giovedì 22 settembre 2016

VIVA ARTE VIVA




Il Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, accompagnato dalla Curatrice della 57. Esposizione Internazionale d’Arte, Christine Macel, ha incontrato oggi a Ca’ Giustinian i rappresentanti di 57 Paesi. La 57. Esposizione si svolgerà dal 13 maggio al 26 novembre 2017 (vernice 10, 11 e 12 maggio) ai Giardini e all’Arsenale nonché in vari luoghi di Venezia.

Il tema scelto da Christine Macel per la Biennale Arte 2017 è: VIVA ARTE VIVA


Christine Macel ha presentato i temi della prossima edizione con questa dichiarazione:

«L’arte di oggi, di fronte ai conflitti e ai sussulti del mondo, testimonia la parte più preziosa dell’umano in un momento in cui l’umanesimo è seriamente in pericolo. È il luogo per eccellenza della riflessione, dell’espressione individuale e della libertà, così come dei fondamentali interrogativi. È un “sì” alla vita, a cui certamente spesso segue un “ma”. Più che mai, il ruolo, la voce e la responsabilità dell’artista appaiono dunque cruciali nell’ambito dei dibattiti contemporanei.

Viva Arte Viva è quindi un’esclamazione, un’espressione della passione per l’arte e per la figura dell’artista. Viva Arte Viva è una Biennale con gli artisti, degli artisti e per gli artisti, sulle forme che essi propongono, gli interrogativi che pongono, le pratiche che sviluppano, i modi di vivere che scelgono.

La Mostra si sviluppa secondo una linea organica piuttosto che tematica, in una sequenza di padiglioni, di stanze che si susseguono come “stanze” di una poesia e propongono allo spettatore l’esperienza di un viaggio dall’interiorità all’infinito. 


Questi padiglioni o Trans-padiglioni, che riuniscono artisti di ogni generazione e provenienza, si succedono tra loro senza soluzione di continuità, come i capitoli di un libro. Dal “Padiglione degli artisti e dei libri” al “Padiglione del tempo e dell’infinito”, si presentano come una dozzina di universi che propongono un racconto, spesso discorsivo e talvolta paradossale sulla complessità del mondo e la molteplicità di pratiche e posizioni.
La Mostra vuole perciò essere un’esperienza che disegna un movimento di estroversione, dal sé verso l’altro, verso lo spazio comune e le dimensioni meno definibili, aprendo così alla possibilità di un neoumanesimo.

Ogni settimana, durante i sei mesi della Mostra, un artista terrà una Tavola Aperta in cui pranzerà con il pubblico, creando così un occasione di dialogo in cui possa raccontare il suo lavoro. 

Nelle settimane precedenti l’apertura della Mostra, ogni giorno sarà pubblicato un video online sul sito della Biennale, dando la possibilità di conoscere gli artisti prima dell’Esposizione».


Da parte sua il Presidente Paolo Baratta ha dichiarato:

«In gennaio, nell'annunciare la nomina di Christine Macel ebbi a dire che “la Biennale trova in lei una curatrice protesa a valorizzare il grande ruolo che gli artisti hanno nell’inventare i loro universi e nel riverberare generosa vitalità nel mondo che viviamo."
Ispirata a una visione "umanistica", con l'attenzione concentrata sull'atto creativo dell'artista, la Mostra svilupperà anche, in misura nuova e più intensa, il dialogo tra i visitatori e molti degli artisti le cui opere saranno esposte, con un programma di incontri appositamente concepito in spazi dedicati».


La 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia presenterà, come di consueto, le Partecipazioni nazionali, con proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico di Venezia.

Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 57. Esposizione.






Intervento di 

Christine Macel - Curatrice della 57. Esposizione Internazionale d’Arte


L’arte di oggi, di fronte ai conflitti e ai sussulti del mondo, testimonia la parte più preziosa dell’umano in un momento in cui l’umanesimo è seriamente in pericolo. È il luogo per eccellenza della riflessione, dell’espressione individuale e della libertà, così come dei fondamentali interrogativi. Sogni e utopie, legami con l’altro e con gli altri, con la natura e il cosmo, così come con la dimensione spirituale, vi trovano uno spazio di predilezione. L’arte costituisce così un ultimo baluardo, un giardino da coltivare al di fuori delle mode e dei personalismi, rappresentando un’alternativa all’individualismo e all’indifferenza. Essa ci costruisce e ci edifica. È un “sì” alla vita, a cui certamente spesso segue un “ma”. Più che mai, il ruolo, la voce e la responsabilità dell’artista appaiono dunque cruciali nell’ambito dei dibattiti contemporanei.


Viva Arte Viva è quindi un’esclamazione, un’espressione della passione per l’arte e per la figura dell’artista. Viva Arte Viva è una Biennale con gli artisti, degli artisti e per gli artisti, sulle forme che essi propongono, gli interrogativi che pongono, le pratiche che sviluppano, i modi di vivere che scelgono.

L’arte e gli artisti sono dunque essi stessi al centro dell’Esposizione che inizia con un interrogativo sulle loro pratiche, sul modo di fare arte, tra ozio e azione, tra otium e negotium. L’otium romano, derivato dalla scholé greca, rappresenta un momento privilegiato, oggi impropriamente tradotto con il termine “ozio”, connotato da una tinta peggiorativa o, in inglese, dalla parola leisure, non troppo lontano da entertainment. L’otium, a differenza del mondo degli affari o del negotium, a cui l’artista non si sottrae, implica al contrario quel tempo libero di inattività e al contempo disponibilità, di inoperosità laboriosa e di lavoro spirituale, di tranquillità e d’azione: il momento in cui nasce l’opera d’arte.

Partendo dai pensieri vagabondi dell’artista, dal suo atelier, dai suoi nutrimenti terrestri e spirituali, dal suo spazio di lavoro fisico e mentale, la Mostra si sviluppa secondo una linea organica piuttosto che tematica, in una sequenza di padiglioni, di stanze che si susseguono come “stanze” di una poesia e propongono allo spettatore l’esperienza di un viaggio dall’interiorità all’infinito.

Questi padiglioni o Trans-padiglioni, che riuniscono artisti di ogni generazione e provenienza, si succedono tra loro senza soluzione di continuità, come i capitoli di un libro. Dal “Padiglione degli artisti e dei libri” al “Padiglione del tempo e dell’infinito”, si
presentano come una dozzina di universi che propongono un racconto, spesso discorsivo e talvolta paradossale sulla complessità del mondo e la molteplicità di pratiche e posizioni. La Mostra vuole perciò essere un’esperienza che disegna un movimento di estroversione, dal sé verso l’altro, verso lo spazio comune e le dimensioni meno definibili, aprendo così alla possibilità di un neoumanesimo.

Viva Arte Viva desidera allo stesso modo infondere un’energia positiva e tesa al futuro, rivolta ai giovani artisti ma anche con nuova attenzione a quelli scomparsi troppo presto o ancora poco noti al grande pubblico, malgrado l’importanza della loro opera. Con queste scoperte e riscoperte, verranno esposte le opere di varie generazioni di artisti, esplorando al contempo specifiche aree culturali, come l’America Latina, il Medio Oriente e l’Asia, dedicando uno spazio importante all’Europa fino ai suoi confini orientali e alla Russia.

Oggetti ed eventi paralleli alla Mostra seguiranno la stessa regola: mettere gli artisti al centro. Il catalogo della Mostra sarà dedicato esclusivamente agli artisti, invitati a proporre documenti visivi e testuali incentrati sulle loro pratiche e sul loro universo.

Mettendoli al primo posto, Viva Arte Viva darà anche la parola agli artisti. Ogni settimana, durante i sei mesi della Mostra, un artista terrà una Tavola Aperta in cui pranzerà con il pubblico, creando così un occasione di dialogo in cui possa raccontare il suo lavoro. Due i luoghi dedicati a questi eventi, la parte antistante al Padiglione Centrale dei Giardini e le Sale d’Armi dell’Arsenale.

Uno spazio all’interno dei due luoghi sarà inoltre dedicato al Progetto Pratiche d’Artista, un insieme di video di breve durata realizzati dagli stessi artisti, per far scoprire il loro universo e modo di lavorare. Nelle settimane precedenti l’apertura della Mostra, ogni giorno sarà pubblicato un video online sul sito della Biennale, dando la possibilità di conoscere gli artisti prima dell’Esposizione.

Questi due progetti saranno aperti a tutti gli artisti della Biennale. Ogni Padiglione nazionale sarà invitato a partecipare alla Tavola Aperta durante il resto della settimana, ma anche ad arricchire il database con video sugli artisti e sul loro lavoro.

Grazie a questa partecipazione, Viva Arte Viva desidera rafforzare il legame tra la Biennale e gli artisti.

Infine, il progetto La mia biblioteca, ispirato al saggio pubblicato nel 1931 da Walter Benjamin, consente agli artisti di Viva Arte Viva di riunire in una lista i loro libri preferiti, sia come fonte di conoscenza su ciascuno di loro, sia come fonte di ispirazione per il pubblico (Walter Benjamin, Aprendo le casse della mia biblioteca. Discorso sul collezionismo - seguito dalla lista degli scritti letti e collezionati dall’autore). Sarà visibile sia in Mostra che in catalogo.


Christine Macel