lunedì 11 marzo 2013

Spagna con Lara Almarcegui


Ecco la conferma per Lara Almarcegui che rappresenterà la Spagna alla 55. Esposizione internazionale d’arte - la Biennale di Venezia

Comunicato stampa ufficiale: 

Octavio Zaya, nominato curatore del Padiglione Spagnolo dall’Agenzia spagnola per la Cooperazione Internazionale e lo Sviluppo (AECID) nell’ottobre 2012, ha selezionato l’artistaLara Almarcegui per rappresentare la Spagna alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia.

Itziar Taboada, Direttore Generale delle Relazioni Culturali e Scientifiche dell’AECID, ha convocato nel giugno scorso un Comitato consultivo per l’arte contemporanea con l’obiettivo di selezionare il curatore del Padiglione Spagnolo alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte. Il comitato, composto da José Guirao (Direttore di Casa Encendida, Madrid),Teresa Velázquez (Responsabile Mostre del Museo Reina Sofia, MNCARS, Madrid), Estrella de Diego (Docente di arte contemporanea, Universidad Complutense, Madrid) eAlberto Ruiz de Samaniego (Curatore del Padiglione Spagnolo alla Biennale di Venezia del 2007), ha consigliato la scelta di Octavio Zaya come curatore del Padiglione Spagnolo.

Per tutto il mese di luglio 2012, Zaya ha concentrato la sua attenzione sul lavoro di Lara Almarcegui, scelta per sviluppare il progetto che rappresenterà la Spagna alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia, uno dei più prestigiosi eventi del calendario artistico internazionale, che si terrà dal 1° giugno al 24 novembre 2013.

Secondo il curatore spagnolo, “Almarcegui lavora da tempo al confine tra rigenerazione e decadimento urbano, realizzando progetti espositivi che rendono visibile ciò che sfugge alla nostra attenzione e anche alla nostra consapevolezza. Dalla metà degli anni 1990, ha esplorato e studiato gli spazi transizionali in cui ordine urbano e naturale si incontrano: i processi della pianificazione urbana e della trasformazione delle periferie incolte delle città determinata da interessi e cambiamenti economici, sociali o politici. Al contempo, ha analizzato luoghi storici e caratteristiche urbane e architettoniche che notiamo a malapena o sui quali raramente, se non mai, concentriamo la nostra attenzione. Operando come un’archeologa del presente che compie ricerche sul campo, Almarcegui documenta le indagini attraverso guide, cartine e brochure, nel tentativo di concentrarsi su elementi o aree marginali nell’ambito della complessità della nostra realtà urbana, rivelando i legami che ci guidano nel rapporto tra passato e futuro. Analogamente, decostruendo edifici, costruzioni e altri luoghi storici, Almarcegui chiarisce la nostra comprensione del vivere lo spazio, mostrando i materiali inarticolati e spogli di cui sono fatti gli edifici, o scoprendo i prodotti riciclati che essi riutilizzano e che, a loro volta, finiranno per diventare, avvicinandoci così alla natura intrinsecamente entropica della civiltà. In ultima analisi, queste opere collegano l’esterno con l’interno, e l’interno con la sua propria autoconsapevolezza, in un processo dialettico di conoscenza.”

Lara Almarcegui, nata a Saragozza, Spagna, vive e lavora a Rotterdam. Ha studiato Belle Arti all’Università di Cuenca e alla De Ateliers di Amsterdam. Ha all’attivo mostre personali in importanti musei e istituzioni in Spagna e all’estero, tra cui MUSAC, León (2013); CA2M, Madrid (2012); Künstlerhaus, Bremen (2012); the Secession, Vienna, e Ludlow 38, New York (2010); Galleria Ellen de Bruijne Projects, Amsterdam (2008); Il Centro di Arte contemporanea di Málaga (2007); il FRAC Bourgogne, Digione (2004); e INDEX, Stoccolma (2003).  Recentemente, ha esposto nelle seguenti mostre collettive: Manifesta 9, Genk; TRACK, Ghent (2012); Radical Nature, Barbican Art Centre, Londra (2009); Biennale di Atene (2009); Biennale di Taipei e Gwuangyu (2008); Biennale di Sharjah (2007); la 27a Biennale di San Paolo (2006); la 2a Biennale di Siviglia (2006); (Public Act),Lunds Konsthal, Lund (2005); la Biennale di Liverpool (2004). Almarcegui è rappresentata dalla Galleria Parra y Romero di Madrid e dalla Galleria Ellen de Bruijne Projects di Amsterdam.

Octavio Zaya, nato nelle Isole Canarie, Spagna, è uno scrittore, curatore ed editor che vive negli USA dal 1978. È direttore di Atlántica: revista de arte y pensamiento, pubblicata dal Centro Atlántico de Arte Moderno (CAAM), Las Palmas, Spagna. È Curator at Large del Museo di Arte contemporanea (MUSAC) di Castiglia e León, e Guest Curator del CAAM. È membro del Comitato consultivo di Performa, New York, e di NKA: Journal of Contemporary African Art, Duke University Press; redattore di Flash Art; e scrive regolarmente su varie pubblicazioni d’arte, come Art Agenda, New York, e ART-IT, Tokyo. È stato uno dei curatori di Documenta11, sotto la direzione di Okwui Enwezor, e curatore della 1a e 2a Biennale di Johannesburg. Ha curato oltre 25 mostre in musei come il Centro de Arte Reina Sofia, MNCARS, Madrid; Guggenheim Museum, New York; Helsinki City Art Museum; MARCO, Vigo, Spagna; Nordjyllands Kunstmuseum, Aalborg, Danimarca; e Palau de la Virreina, Barcellona. Ha pubblicato più di 20 monografie e cataloghi dedicati ad artisti contemporanei, tra cui Cerith Wyn Evans, Paul Pfeiffer, Shirin Neshat, Georges Adéagbo, Candice Breitz, Yinka Shonibare, e Miki Kratsman, oltre ad aver contribuito a molte altre pubblicazioni.

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