martedì 14 maggio 2013

Marc Quinn alla Fondazione Cini

La Fondazione Giorgio Cini annuncia un nuovo importante progetto espositivo che aprirà al pubblico sull’Isola di San Giorgio Maggiore il 29 maggio 2013: Marc Quinn, grande mostra personale a cura di Germano Celant e prodotta in collaborazione con l’artista, che vedrà una selezione di oltre 50 opere – tra sculture, dipinti, disegni e altri oggetti d’arte – realizzate da Marc Quinn, uno dei più noti esponenti della generazione degli Young British Artists.
Con oltre 50 opere tra cui  13 mai esposte prima,la mostra dal titolo Marc Quinn sarà tra le più importanti mai dedicate all’artista. Oltre a celebrare il rinnovarsi della collaborazione tra Quinn e Celant (che risale all’esposizione Garden organizzata da Fondazione Prada a Milano nel 2000), Marc Quinn segna il ritorno a Venezia dell’artista inglese dopo The Overwhelming World of Desire alla Collezione Peggy Guggenheim nel 2003, e ribadisce il crescente interesse della Fondazione Giorgio Cini per l’arte contemporanea.
Nelle intenzioni di Marc Quinn – che da sempre attua una profonda indagine 

su alcuni temi privilegiati, quali il rapporto tra arte e scienza, il corpo umano e 

i suoi meccanismi di  sopravvivenza, la vita e la sua conservazione, la 

bellezza e la m orte – l’antologica alla Fondazione Giorgio Cini che aprirà al 

pubblico il 29 maggio 2013 è un “viaggio dalle origini della vita” e celebra, 

attraverso opere originali, “il timore e la meraviglia nei confronti del mondo in 

cui viviamo”.

Sarà possibile ammirare, in un nuovo ed unico spettacolare allestimento concepito appositamente per l’Isola di San Giorgio, il ciclo Evolution (2005): serie di dieci monumentali blocchi di marmo raffiguranti feti di varie dimensioni, che riproduce il mistero della vita come dono extraterreno che emerge dalla laguna. Un omaggio alla natura, che vede l’arte come componente intrinseca e misteriosa, sono le sette colossali conchiglie della serie The Archaeology of Art: queste perfette forme simmetriche sono infatti realizzate da minuscole creature senza cervello, che sembrano seguire un ordine apparentemente più grande di loro. Infine sarà possibile vedere la grande opera Alison Lapper Pregnant (2005), installata dal settembre 2005 su una della basi al centro della londinese Trafalgar Square. L’opera, che era il pezzo centrale della cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici per celebrare il trionfo della forza vitale sulle avversità, propone “un nuovo modello di eroismo femminile” in cui amore, maternità, vitalità raggiungono una forma imprevedibile e un picco inaspettato.
Il lavoro concettuale di Marc Quinn si realizza attraverso scultura, pittura, installazioni e video. Il forte interesse dell’artista per la capacità di metamorfosi sia della natura che della vita umana lo guida verso un’attrazione per la spiritualità innata dell’uomo. Quinn mette in discussione i codici della natura attraverso l’utilizzo di materiali che non accettano compromessi, quali ghiaccio, sangue, marmo, vetro e piombo. Attraverso l’utilizzo di tali materiali le opere di Quinn esplorano vita, morte, sessualità e religione in modo poetico e allo stesso tempo provocatorio. Quinn trasforma l’atto del semplice osservare, forzando lo spettatore a mettere in discussione quanto lo circonda, spingendolo verso l’ignoto, per favorire la riscoperta.



English

The Giorgio Cini Foundation is delighted to announce Marc Quinn, a major exhibition which opens on the island of San Giorgio Maggiore on 28 May 2013 in tandem with the inauguration of the 55th Venice Biennale of Visual Arts. Curated by Germano Celant, the solo show includes sculptures, paintings and other art objects by one of the original Young British Artists. Admission to the exhibition is free and it runs until 29 September 2013.
Consisting of more than 50 works, including the public debut of at least 13 new works, Marc Quinn will be one of the artist’s most important exhibitions to date. In addition to reuniting Quinn and Celant, who last worked together on the exhibition Garden at the Prada Foundation, (Milan, 2000) Marc Quinn marks a return of the artist to Venice, following his 2003 show at the Peggy Guggenheim Collection, The Overwhelming World of Desire, and highlights the Giorgio Cini Foundation’s growing interest in contemporary art.
Marc Quinn began his career exploring issues such as the relation between art and science, the human body and its survival mechanisms, life and its preservation, and beauty and death. Slated to open to the public on 29 May 2013, Quinn describes the exhibition as “a journey from the origins of life” that celebrates through very powerful works “the awe and wonder of the world in which we live.”
The works on view will include a unique site-specific installation specially adapted for the island of San Giorgio titled Evolution (2005). This series of ten monumental flesh-pink marble sculptures represent foetuses at different stages of gestation. Placed in the water these sculptures conjure up the mystery of life as an extraterrestrial gift that emerges from the lagoon. In another homage to nature, seven colossal seashells in the series The Archaeology of Art seem to ask if art is an enigmatic, intrinsic part of nature. These perfectly symmetrical, naturally occurring forms belie a strange intelligence and seem to follow some order greater than themselves. Lastly, also on view is a new form of the artist’s monumental work, Alison Lapper Pregnant (2005), the original having been previously installed in September 2005 on the fourth plinth of London’s Trafalgar Square. Also a prominent feature in London’s Paralympic Games’ closing ceremony, the work celebrates the triumph of life force over adversity and suggests “a new model for female heroism” in which love, maternity and vitality take on an unexpected form and reach new heights.

Quinn’s conceptual practice incorporates sculpture, painting, installations and films. The artist’s preoccupation with the metamorphic ability of both human life and nature points to his fascination with our innate spirituality. Quinn questions the codes of nature through his use of uncompromising materials such as ice, blood, marble, glass and lead. Through the use of such materials, Quinn’s works are at once poetic and confrontational through their exploration of life, death, sexuality and religion. Quinn transforms the act of seeing by forcing us to question what is around us, propelling us into the unknown in order to rediscover.

29 Maggio – 29 Settembre 2013


10-19 tutti i giorni

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

Ingresso libero

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