giovedì 12 settembre 2013

Padiglione Venezia, Silk map









Padiglione Venezia

SILK MAP
Commissario: Madile Gambier
Curatore: Renzo Dubbini
Direttore artistico: Ewald Stastny
Coordinatore del progetto: Giovanna Zabotti
Un progetto di: Fondaco
Sede: Padiglione Venezia ai Giardini della Biennale

Il Padiglione Venezia, in occasione della 55. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (1 giugno - 24 novembre 2013), nel presentare la mostra di quest’anno, riprende con forza l’originaria vocazione della struttura nata per ospitare le eccellenze nelle arti decorative, e rende omaggio attraverso cinque artisti attivi tra l’Italia e l’Oriente all’“arte soffice”: la tessitura.

Attraverso le “vie della seta” terrestri principalmente, ma anche marittime, che fin dall’antichità univano Oriente e Occidente, si trasportavano i prodotti ricercati dalle élites europee, ma anche fedi, culture, tecnologie.

Venezia fu punto di arrivo di questi traffici, sia nelle sue basi commerciali, da Bisanzio alla Persia, al Medio Oriente, sia nella stessa Dominante. E, già a partire dal XII secolo, divenne anche centro produttivo di tessuti preziosi, realizzando ben presto manufatti di tale qualità e invenzione che, invertendo il flusso, venivano esportati per la piazza di Costantinopoli.

I partner Bevilacqua, Fortuny e Rubelli, eccellenze di Venezia e prosecutori del successo di quegli artigiani per l’alta professionalità, ancora oggi, nonostante i tempi difficili, operano, producono, creano nel solco di una grande eredità.

Gli artisti selezionati, di diversissime provenienze, da oriente a occidente, sono stati invitati a rapportarsi con le loro moderne produzioni che portano con sé e in sé un passato di scambi, di innovazioni tecniche, di motivi decorativi antichissimi, ma anche una grande capacità di rinnovarsi e di sperimentare nuove strade di ispirazione.

AES+F, Anahita Razmi, Marya Kazoun, Mimmo Roselli, Marialuisa Tadei, Yiqing Yin, coordinati dal Direttore Artistico Ewald Stastny si cimentano con questa tradizione e con questo viaggio di saperi lungo le vie d’Oriente, reinventando materiali tradizionali e/o immaginando invenzioni libere, andando così a creare sei opere esclusive per il Padiglione e la città.

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