sabato 15 novembre 2014

Padiglione Guatemala


Daniele Radini Tedeschi è stato nominato, su delibera del Ministero della Cultura del Guatemala, Commissario del Padiglione Nazionale nella 56°Biennale di Venezia, sezione Arte, edizione 2015.
L’importante carica, affidata al critico d’arte romano consiste, da un lato, nella soprintendenza del Padiglione guatemaltese che, secondo le intenzioni del Commissario dovrà ospitare artisti italiani e guatemaltechi; dall’altro riguarderà la selezione degli artisti scelti venendo egli, a tal proposito, assistito da Elsie Wunderlich per gli espositori guatemaltechi e da Carlo Marraffa e Stefania Pieralice per gli espositori italiani.
Il Prof. Radini Tedeschi -tra l’altro già direttore della Triennale di Roma nonché riconosciuto a livello internazionale come esperto di arte rinascimentale e barocca- ha dichiarato di voler realizzare una mostra capace di evidenziare le affinità tra gli artisti delle diverse nazioni dando spazio solo al linguaggio universale dell’arte, conformemente al tema della Biennale. Ancora non è dato sapere informazioni più approfondite che certamente verranno annunciate nei giorni a venire.

Daniel Radini Tedeschi was appointed by resolution of the Ministry of Culture of Guatemala, Guatemala Pavilion commissioner, the 56 Venice Biennale, Art section, edition 2015.
The important office, headed by Roman art critic, is on the one hand in the supervision of the Pavilion guatemaltese, that the intentions of the Commissioner will host Italian artists and Guatemalans; the other will regard the selection of the artists chosen, he being, in this regard, assisted by Elsie Wunderlich for exhibitors Guatemalans and Carlo Marraffa and Stefania Pieralice for Italian artists.
The Professors Daniel Radini Tedeschi, among other things former director of the Triennale di Roma, as well as internationally recognized as an expert in Renaissance and Baroque art, said he wanted to create an exhibition that highlights the similarities between artists of different nations, giving space only to the universal language, in accordance with the theme of the Biennale.



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