venerdì 7 aprile 2017

Alberta Pane a Venezia




La gallerista Alberta Pane apre uno spazio espositivo a Venezia, in una vecchia sede di una falegnameria, nel sestiere di Dorsoduro.


Il primo evento sarà una mostra intitolata “Le Désir” dal pensiero di Gilles Deleuze con opere di Gayle Chong Kwan, Romina De Novellis, Marie Denis, Christian Fogarolli, Marcos Lutyens, Ivan Moudov, Michelangelo Penso.


GALLERIA ALBERTA PANE
DORSODURO 2403/H  
CALLE DEI GUARDIANI
30123 VENEZIA

CS

GALERIE ALBERTA PANE
E’ lieta di annunciare l’apertura della sua nuova sede a Venezia con la mostra Le Désir e gli artisti Gayle Chong Kwan, Romina De Novellis, Marie Denis, Christian Fogarolli, Marcos Lutyens, Ivan Moudov, Michelangelo Penso

Preview 10, 11 maggio, ore 11.00 – 19.00
Special Opening 12 maggio ore 14.00 – 22.00
Mostra 13 maggio – 29 luglio, ore 10.30 – 19.30
Dorsoduro 2403/h - 30123 Venezia

“Desiderare è costruire un concatenamento, costruire un insieme (…). Il concatenamento è un fenomeno fisico, è come una differenza. Perché accada qualsiasi evento c’è bisogno di una differenza di potenziale e ci vogliono due livelli, bisogna essere in due, allora accade qualcosa. Un lampo o un ruscelletto e siamo nel dominio del desiderio. Un desiderio è costruire. Tutti passiamo il nostro tempo a costruire. Per me quando qualcuno dice ‘desidero la tal cosa’ significa che sta costruendo un concatenamento. Il desiderio non ènient’altro.”

L'Abécédaire de Gilles Deleuze, D comme désir, 1988, film, France La galleria Alberta Pane dopo quasi dieci anni a Parigi inaugura una nuova ed importante sede, trasformando gli scenografici ambienti di una ex falegnameria in piattaforma espositiva contemporanea e sperimentale, aperta alla città.
La mostra presenta sette artisti nella sua scuderia; opere forti, realizzate appositamente per il nuovo spazio, di alcuni dei più interessanti artisti di nuova generazione, che si muovono al confine tra performance, installazione, video e scultura.

Il pensiero di Gilles Deleuze sul desiderio, definito come un concatenamento da cui scaturisce uno stimolo alla produzione, è l’incipit ed il fil rouge della mostra. L’intento è quello di tessere un insieme di congiunzioni libere tra gli artisti, invitandoli ad esprimersi in relazione allo spazio espositivo, ma soprattutto a focalizzarsi sul loro pensiero e su quelle che sono le loro ricerche attuali.

Liberamente. Le Désir di costruire una mostra poliedrica e relazionale: un dialogo tra gli artisti che ridefiniscono le geometrie della galleria, fin da subito configurata come luogo vocato alla sperimentazione e allo scambio; un messaggio che pervade anche le calli e i canali della città, con interventi performativi dal forte impatto catartico.

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