sabato 4 maggio 2019

Glasstress2019



Durante  la  58ma  Biennale  di  Venezia  viene  presentata  la  sesta  edizione  di  GLASSTRESS,  progetto  che riunisce  una  selezione  di  artisti  contemporanei  di  spicco  provenienti  da  Europa,  Stati  Uniti,  America Latina, India e Cina in una mostra ambiziosa che esplora le infinite possibilità creative del vetro.

GLASSTRESS  è  un  progetto  di  Adriano  Berengo  che  esprime  al  meglio  la  sua  missione  di  coniugare  la tradizione  vetraria  muranese  con  l'arte  contemporanea.  Sin  dal  suo  de butto  nel  2009  come  evento collaterale  della  Biennale  di  Venezia,  GLASSTRESS  ha  rivitalizzato  la  lavorazione  del  vetro  soffiato forgiando  nuove  alleanze  con  artisti  e  designer  di  fama internazionale,  volutamente  scelti  per  la  poca  o ​nessuna  precedente  esperienza  con  il materiale. Il  risultato  di  questo  incontro  sfugge  agli  stereotipi associati alla tradizione vetraria, ampliando i confini sia dell'arte contemporanea che del vetro.

Proprio  nel  2019  si  celebrano  i  10  anni  di  GLASSTRESS  e  i  30  anni  di  Berengo  Studio.  La  mostra  torna quindi  alle  sue  radici  storiche  sull'isola  di  Murano,  dove  una  vecchia  fornace  abbandonata  è  stata trasformata in un suggestivo spazio espositivo per straordinarie nuove installazioni. Sono presenti artisti già invitati nelle scorse edizioni, come Ai Weiwei,  Laure Prouvost,  Tony Cragg e Thomas Schütte e nuovi artisti  quali Prune  Nourry,  José  Parlá e  Rose  Wylie,  solo  per citarne alcuni. Il curatore  brasilianoVik Muniz ha invitato ad esplorare “come il vetro cambi la nostra percezione dello spazio”. 

Un'altra  sezione  della  mostra,  curata  dal  belga  Koen  Vanmechelen,  è  dedicata  a  una  retrospettiva  di GLASSTRESS  in  cui  saranno  esposti  alcuni  dei  lavori  più  importanti  degli  ultimi  dieci  anni,  tra  cui Mutter (2016/17) di Erwin Wurm , che esplora l'equilibrio tra oggetti di uso quotidiano e il loro significato; Laura's Hands (2011),  opera  di Jaume  Plensa che  fa  riferimento  alla  sua  celebre  serie  di  sculture  giganti  di una ragazza  dormiente; A  Different  Self (2014) di Mat  Collishaw,  lavoro  che  combina  la  tipica  forma  di  uno specchio veneziano con uno schermo digitale evocando “riflessioni” dal passato. Riferendosi alla curatela della retrospettiva, Vanmechelen afferma:"il mondo dell'ignoto e dell'invisibile diventa visibile e tangibile attraverso  bellissimi  scontri  nel  tempo". Inoltre  Jean  Blanchaert curerà, all’interno della mostra, un progetto speciale dell’artista Robert Wilson




I NUOVI PROGETTI PRESENTI A GLASSTRESS 2019

Molti  degli  artisti  hanno  realizzato  opere  legate  al  tema  più  che  mai  attuale  dello  stato  di  salute del nostro pianeta e al rapporto dell’uomo con la natura. Tra queste Bricolante del  franco-argentino Pablo Reinoso :  una  scultura  a  grandezza  naturale  che  raffigura  i  tipici  pali  di  legno  ("bricole"  in  dialetto veneziano)  che  delimitano  i  canali  della  città  e  della  laguna.  Reinoso  concepisce  questi  pali  come  forte simbolo  identificativo  della  città  di  Venezia  che,  trasformati  in  vetro,  fanno  echeggiare  tutta  la  sua fragilità e la minaccia ambientale che incombe su di essa .

Tematiche affini sono affrontate nel lavoro della scultrice brasiliana Valeska Soares intitolato Acqua Alta, con riferimento alle ricorrenti inondazioni a cui è soggetta la città di Venezia. Una serie di contenitori di vetro  alludono  al  problema  dell'inquinamento  causato  dagli  oggetti  prodotti  dall'uomo  in  una  parte  del mondo, e dall'utilizzo degli stessi per trasportare l'acqua quale bene preziosissimo dall’altra, mettendo in evidenza le tensioni tra eccesso e decadenza.

L’artista francese Prune  Nourry ha  creato  una  scultura  ispirata  a  un  disegno  anatomico  del sistema vascolare umano. L’opera simbolizza la nostra connessione intrinseca con il mondo della natura. Le vene e le arterie di vetro che la compongono assomigliano tanto ad un sistema di fiumi e torrenti visti dall'alto quanto ai rami di un albero: due elementi essenziali per la nostra sopravvivenza, ma che soffrono per le  conseguenze dei cambiamenti climatici .

Tematiche socio - politiche sono contenute in Tiempos Frágiles (Fragile Times) dell'arti sta americano José Parlá .  Ispirata ai  recenti  tumultuosi  eventi  politici  negli  Stati  Uniti,  l’installazione  consiste  in  una recinzione metallica, filo spinato in vetro e nastri in vetro di Murano che compongono la parola "Fragile".  Parlá  utilizza  la  caratteristica  intrinseca  del  vetro,  fragile  e  allo  stesso  tempo  pericolosamente  tagliente, ​per rappresentare la bipolarità del mondo in cui viviamo, sottolineando la fragilità dell'umanità in questo momento storico e le divisioni causate dai confini creati dall'uomo.

La  scultura  dell’artista  italiana Monica   Bonvicini ,  In   My   Hand, fa   diretto   riferimento   al   suo  precedente  lavoro A  Choir of  Five (2016),  durante  il  quale  un  gruppo  di  donne performer  facevano schioccare  cinture  di  pelle. In  My  Hand ritrae  mani  femminili  che  tengono  saldamente  una  cintura piegata  a  metà,  come  se  fosse  pronta  a  colpire.  Tuttavia  il  gesto  aggressivo  è  congelato  nel  vetro, rappresentando la lotta contro i simboli culturali della mascolinità, della disciplina e della violenza.

Altri  artisti,  come Vik  Muniz ,  hanno  utilizzato  alcune  delle  tecniche  artigianali  tradizionali  di Murano  in  modo  inaspettato  e  innovativo.  Noto  per  aver  incorporato  oggetti  quotidiani  nei  suoi collage  e  mosaici  fotografici, Muniz  si  è appropriato di  una tecnica  decorativa secolare,  la  Murrina in vetro, per realizzare un autoritratto iper - realistico.

Riferendosi alla collaborazione con Berengo Studio, Vik Muniz dice: "L'idea di trasformare Murano  infondendo una linfa vitale nell’arte creativa vetraria conduce a una nuova visione di ciò che il vetro può essere e di ciò che con esso si può fare. GLASSTRESS parla di tradizione, della storia della città e di ciò che è stato  realizzato in questo luogo  secoli fa. È un  modo molto interessante non solo per comprendere  come  la  città  si  sia adattata  al  suo  contesto di capitale  dell'arte  contemporanea,  ma anche come sia riuscita a conservare ancora molto della propria anima".



GLASSTRESS 2019 - ARTISTI IN MOSTRA

Nuovi artisti

Renate   Bertlmann   (Austria),   Saint   Clair   Cemin   (Brasile),   Antonio   Dei   Rossi   (Italia),   Pedro Friedeberg (Messico), Carlos Garaicoa (Cuba), Artur Lescher (Brasile), Denise Milan (Brasile), Prune Nourry  (Francia),  José  Parlá  (USA),  Pablo  Reinoso  (Argentina),  V aleska  Soares  (Brasile),  Tim  Tate (USA),  Francisco Toledo (Messico), Janaina Tschäpe (Germania), Rose Wylie (UK).

Artisti che ritornano
Ai   Weiwei   (Cina),   Fiona   Banner   (UK),   Monica   Bonvicini   (Italia),   Tony   Cragg   (UK),   Shirazeh Houshiary  (Iran),  Karen  LaMon te  (USA),  Haroon  Mirza  (UK),  Vik  Muniz  (Brasile),  Jaume  Plensa (Spagna),  Laure  Prouvost  (Francia),  Andrea  Salvador  (Italia),  Thomas  Schütte  (Germania),  Joyce Jane  Scott  (USA),  Wael  Shawky  (Egitto),  Sudarshan  Shetty  (India),  Lino  Tagliapietra  (Italia),  KoenVanmechelen (Belgio), Joana Vasconcelos (Portogallo), Erwin Wurm (Austria).

Gli artisti dell’anniversario
Jean Arp (Germania), Ayman Baalbaki (Libano), Miroslaw Balka (Polonia), César (Francia), Jake and Dinos Chapman (UK), Mat Collishaw (UK), Tracey Emi n (UK), Jan Fabre (Belgio), Kendell Geers (Sud Africa), Francesco Gennari (Italia), Abdulnasser Gharem (Arabia Saudita), Michael Joo (USA), Ilya & Emilia Kabakov (Russia/USA), Michael Kienzer (Austria), Hye Rim Lee (Corea del Sud), Oksana Mas (Ucraina),  Ha ns  Op  de  Beeck  (Belgio),  Tony  Oursler  (USA),  Javier  Pérez  (Spagna),  Antonio  Riello (Italia), Bernardí Roig (Spagna), Bertil Vallien (Svezia) ,  Fred Wilson (USA), Dustin Yellin (USA).​



GLASSTRESS - IL PROGETTO

GLASSTRESS  viene  presentato  per  la  prima  volt a  nel  2009  da Adriano  Berengo come evento collaterale ufficiale della Biennale di Venezia. Oggi è la ve trina più importante al mondo per opere nate dalla collaborazione di artisti e designer contemporanei con i maestri vetrai di Berengo Studio .

Organizzate   dalla Fondazione   Berengo ,   le   mostre   GLASSTRESS   sono   state   presentate   in importanti  musei  e  istituzioni  di  tutto  il  mondo,  tra  cui  il Boca  Raton  Museum  of  Art in  Florida,  il London College of Fashion e  The Wallace Collection a Londra, l' Art  Museum Riga Bourse a Riga, il Millesgården  Museum a  Stoccolma,  il Museum  of  Arts  and  Design  (MAD) a  New  York,  il Beirut Exhibition Center (BEC) a Beirut e la Ptuj City Gallery a Ptuj, in Slovenia.


FONDAZIONE BERENGO

La  Fondazione  Berengo è  stata  fondata  da Adriano  Berengo nel  2014  come  istituzione  culturale per consolidare e rafforzare la sua missione di coniugare la tradizione vetraria muranese con l'arte contemporanea.   La   fondazione   perseg ue   questo   scopo   attraverso   iniziative   educative   e   un programma  interdisciplinare  di  mostre  e  progetti  speciali  in  collaborazione  con  artisti,  designer  e architetti  di  fama  internazionale.  Nel  2016  ha  supportato  la  prima  retrospettiva  di  Dame  Zaha Hadid. Ne l  2017  ha  stretto  una  partnership  con  EIUC - European  Inter - University  Centre  for Human  Rights  and  Democratisation - per promuovere l’arte come mezzo di sensibilizzazione sul tema dei diritti umani.




ADRIANO BERENGO

Adriano  Berengo ,  veneziano  doc,  vive  e  lavora  a  Venezia.  Ha  conseguito  la  Laurea  in  Lingue Straniere  all'Università  Ca'  Foscari  di  Venezia  e  una  specializzazione  in  Letteratura  Comparata presso l’Università Statale d i New York. Adriano Berengo è il fondatore dell’omonima Fondazione Berengo,  di GLASSTRESS,  e  della  fornace Berengo  Studio  1989,  che  nel  2019  festeggia  il  suo trentesimo  anniversario.  Seguendo  le  orme  di  Egidio  Costantini  e  Peggy  Guggenheim,  che  hanno introdotto artisti di spicco come Pablo Picasso e Marc Chagall al vetro di Murano, Berengo sostiene da 30 anni l'uso innovativo del vetro come mezzo per l'arte contemporanea. Oltre 300 artisti hanno lavorato con i maestri vetrai nel suo studio a Murano. Per la Biennale Arte del 2019, nel padiglione austriaco,  in  quello  francese  e in  quello italiano  saranno  esposte  opere  realizzate  presso  Berengo Studio.



INFORMAZIONI 

APERTURA AL PUBBLICO

9 MAGGIO - 24 NOVEMBRE 2019

Fondazione Berengo Art Space : Campiello della Pescheria, Fondamenta dei Vetrai, Murano

Aperto tutti i giorni - tranne il Mercoledì - dalle 10:00 alle 18:00 ​


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