giovedì 28 marzo 2024

Anna Maria Maiolino e Nil Yalter - Leoni d’Oro alla carriera alla Biennale Arte 2024


Sono stati attribuiti all’artista brasiliana (italiana di nascita), Anna Maria Maiolino e all’artista turca (risiedente a Parigi) Nil Yalter i Leoni d’Oro alla carriera della 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia – Stranieri Ovunque -Foreigners Everywhere.

La decisione è stata approvata dal Cda della Biennale presieduto da Roberto Cicutto, su proposta di Adriano Pedrosa, Curatore della 60. Esposizione.

La cerimonia di premiazione e inaugurazione della Biennale Arte 2024 si terrà sabato 20aprile 2024 a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia. La Mostra aprirà al pubblico nello stesso giorno alle ore 11.

“Questa decisione è particolarmente significativa - ha dichiarato Adriano Pedrosa -alla luce del titolo e del contesto della Mostra, incentrata su artisti che hanno viaggiato e migrato tra Nord e Sud, Europa e altri Paesi, o viceversa. La mia scelta, in tal senso, ricade su due artiste straordinarie e pionieristiche, nonché migranti, che incarnano in molti modi lo spirito di Stranieri Ovunque - Foreigners Everywhere: Anna Maria Maiolino(Scalea, Italia, 1942; vive a San Paolo, Brasile), emigrata dall’Italia al Sud America, prima in Venezuela e poi in Brasile, dove oggi vive, e Nil Yalter (Cairo, Egitto, 1938; vive a Parigi, Francia), turca, trasferitasi dal Cairo a Istanbul e infine a Parigi, dove risiede.”


Entrambe le artiste parteciperanno per la prima volta alla Biennale Arte nel 2024: Maiolino con una nuova opera di grandi dimensioni che prosegue e sviluppa la serie delle sue sculture e installazioni in argilla; Yalter con una riconfigurazione della sua innovativa installazione Exile is a hard job, insieme alla sua opera iconica Topak Ev, collocate nella prima sala del Padiglione Centrale.


NOTE BIOGRAFICHE

Anna Maria Maiolino nasce il 20 maggio 1942 a Scalea, in Italia, per poi emigrare con la famiglia a Caracas, in Venezuela nel 1954, pochi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale. Lì studia alla Escuela de Artes Visuales Cristóbal Rojas, tra il 1958 e il 1960, anno in cui si trasferisce a Rio de Janeiro, in Brasile, dove frequenta i corsi liberi di pittura, scultura e xilografia de la Escola Nacional de Belas Artes. Passa a dedicarsi a questa tecnica che le permette di connettersi con la xilografia popolare praticata del nord est del Brasile; la utilizzerà per diversi anni proprio perché intrisa di critica sociale. 

L’artista si dichiara un’autodidatta. Attraverso la frequentazione della Escola de Belas Artes e degli artisti di Rio, Maiolino entra a far parte del noto movimento artistico brasiliano chiamato Nova Figuração, una reazione all’astrazione degli anni Sessanta contaminata da inflessioni pop, che rispecchiano anche il duro clima politico del Paese durante i primi anni della dittatura militare (1964-1985). In quel periodo Maiolino continua a sviluppare il proprio linguaggio e le proprie competenze, frequentando i famosi corsi d’arte tenuti da Ivan Serpa (1923-1973) presso il Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro. Nel 1964 tiene la prima mostra personale alla Galeria G a Caracas e nel 1967 partecipa alla storica esposizione Nova Objetividade Brasileira a Rio de Janeiro. Tra il 1968 e il 1971 Maiolino vive a New York. Nell’ultimo anno, su indicazione di Luis Camnitzer, riceve una borsa di studio presso The Pratt Graphics Center e pratica la tecnica di incisione su metallo, acquaforte, allargando i propri orizzonti artistici a vari media e alla poesia sperimentale. I suoi dipinti e le sue incisioni degli anni Sessanta sono piuttosto radicali, poiché combinano l’immaginario pop con il repertorio tipico della Nova Figuração, concentrandosi su personaggi e narrazioni politiche, oltre che su riferimenti personali, corporei e familiari.Tra gli anni Settanta e Ottanta Maiolino comincia a dedicarsi all’arte performativa e, nel 1981, mette in scena il suo sorprendente Entrevidas, in cui decine di uova sono sparse sul pavimento e sfidano l’artista a percorrere lo spazio come fosse un “campo minato”, tenendo conto della fragilità e della precarietà dell’uovo, simbolo della vita stessa. 

All'inizio degli anni Novanta intraprende la lavorazione dell’argilla, segnalando una nuova attenzione per l’espressione gestuale e sensoriale, il fatto a mano e il rapporto con la materia terra, l’argilla, materiali elementari in sculture e rilievi che perdurano fino a oggi. 

Per la 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia Maiolino presenterà una nuova opera di grandi dimensioni che prosegue e sviluppa la serie di sculture e installazioni in argilla. Si tratterà della sua prima partecipazione alla Biennale Arte.

Nel corso della sua carriera, Anna Maria Maiolino ha tenuto numerose mostre di rilievo e retrospettive, tra cui quelle all’Instituto Tomie Ohtake di San Paolo (2022), al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, alla Whitechapel Art Gallery a Londra (2019), al Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2017), alla Fundació Antoni Tàpies a Barcellona (2010) e al Drawing Center di New York (2002). Ha partecipato, tra l’altro, alla Biennale di Lione (2017), alla Biennale di Gwangju (2014), alla Biennale di San Paolo (2010, 1998, 1991, 1994, 1967), alla Biennale di Sydney (2008) e alla Biennale dell’Avana (1984). Le sue opere sono presenti nelle collezioni del Castello di Rivoli(Torino), della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, del Museo d’Arte Moderna di Bologna, del Museum of Modern Art a New York, del Museum of Contemporary Art di Los Angeles, del Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand, del Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro, della Tate nel Regno Unito.


Nil Yalter è un'artista turca nata al Cairo, in Egitto, il 15 gennaio 1938 e trasferitasi a Parigi nel 1965, dove vive tuttora. È considerata una pioniera del movimento artistico femminista mondiale. Yalter non ha mai ricevuto un'istruzione formale nel campo delle arti visive e, come autodidatta, ha condotto una costante ricerca sulle proprie pratiche e aree di interesse che vanno dalla pittura al disegno, dal video alla scultura all’installazione. La sua carriera artistica è iniziata nel 1957, quando ha tenuto la sua prima mostra presso l'Istituto Culturale Francese di Mumbai, in India. Tuttavia, è durante gli anni Sessanta che approfondisce la sua pratica. 

Dopo essersi trasferita a Parigi nel 1965, l'opera di Yalter inaugura un capitolo davvero radicale e pionieristico, poiché inizia ad affrontare temi sociali, in particolare legati all'immigrazione e alle esperienze femminili, in un'esplorazione e in uno sviluppo davvero unici delle pratiche artistiche concettuali. Nel 1973, Yalter crea l'innovativa installazione Topak Ev, esposta in una mostra personale al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris. L'anno successivo presenta un'opera video fondamentale, The Headless Woman, che affronta il tema della liberazione sessuale delle donne e dell'oggettivazione orientalista delle donne mediorientali. Un'altra opera singolare del 1974 è La Roquette, Prison de Femmes (realizzata con Judy Blum e Nicole Croiset), che presenta le testimonianze di un'ex detenuta del famoso carcere femminile francese. La sua opera Temporary Dwellings, esposta per la prima volta nel 1977, approfondisce la vita dei lavoratori migranti raccontata dalle donne. Nel 1980 Yalter presenta per la prima volta un altro lavoro molto radicale, costituito da una videoproiezione personale e una conferenza dal titolo Rahime, Femme Kurde de Turquie al Centre Georges Pompidou di Parigi. Gli anni Novanta segnano per Yalter un periodo di esplorazione creativa e di riconoscimenti, durante il quale sperimenta i media digitali. 

In occasione della 60. Esposizione Internazionale d'Arte, Yalter presenterà una riconfigurazione della sua innovativa installazione Exile is a hard job, insieme alla sua iconica opera Topak Ev (1973), collocata nella prima sala del Padiglione Centrale dei Giardini. Questa sarà la prima partecipazione dell'artista alla Biennale Arte.

Nil Yalter ha tenuto mostre retrospettive e personali al Ludwig Museum di Colonia, all'Hessel Museum of Art di Annandale-on-Hudson, a New York, al Musée d'Art Contemporain du Val-de-Mame, in Francia, al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, al Centre Georges Pompidou di Parigi e in molte altre sedi. Ha partecipato, tra le altre, alla Biennale di Sharjah (2023), alla Biennale di Berlino (2022), alla Biennale di Gwangju (2014), alla Biennale di Istanbul (2013), alla Biennale di San Paolo (1979), alla Biennale di Parigi (1977). Le opere di Yalter sono presenti nelle collezioni dell'Istanbul Modern, del Centre Pompidou di Parigi, del F.N.A.C. Fonds National d'Art Contemporain in Francia, della Tate nel Regno Unito, del Museum Ludwig di Colonia, del Museo Reina Sofia di Madrid e di molti altri.

Gli Eventi Collaterali della Biennale Arte 2024


Sono 30 gli Eventi Collaterali della 60. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Stranieri 
Ovunque – Foreigners Everywhere, curata da Adriano Pedrosa e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Roberto Cicutto. 

Gli Eventi Collaterali ammessi dal curatore, e promossi da enti e istituzioni nazionali e 
internazionali senza fini di lucro, sono organizzati in numerose sedi della città di Venezia. 
Propongono un'ampia offerta di contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la mostra di Venezia.


Gli Eventi Collaterali:

A Journey to the Infinite: Yoo Youngkuk
Yoo Youngkuk Art Foundation
Fondazione Querini Stampalia, Campo Santa Maria Formosa, 5252
20 aprile – 24 novembre 2024

A World of Many Worlds
Asia Forum & Asymmetry Art Foundation
Fondazione Querini Stampalia, Campo Santa Maria Formosa, 5252
20 aprile

Above Zobeide, Exhibition from Macao, China
Macao Museum of Art
Istituto Santa Maria della Pietà, Calle della Pietà, Castello 3701 
20 aprile – 24 novembre 2024

All African Peoples' Consulate
The Africa Center and Open Society Foundations
Castello Gallery, Castello 1636/A
20 aprile – 29 settembre 2024

Andrzej Wróblewski (1927-1957). In the First Person
Starak Family Foundation
Procuratie Vecchie, San Marco 139 - 153/A
20 aprile – 24 novembre 2024

Berlinde De Bruyckere: City of Refuge III
Abbazia di San Giorgio Maggiore - Benedicti Claustra Onlus
Isola di San Giorgio Maggiore
20 aprile – 24 novembre 2024

Catalonia in Venice | Bestiari | Carlos Casas
Institut Ramon Llull
Docks Cantieri Cucchini, Castello 40A
20 aprile – 24 novembre 2024

Cosmic Garden
Chanakya Foundation
Salone Verde - Art & Social Club, Calle Regina 2258
20 aprile – 24 novembre 2024

Daring to Dream in a World of Constant Fear
Victor Pinchuk Foundation
Palazzo Contarini Polignac, Dorsoduro, 874
20 aprile - 1 agosto 2024

Desde San Juan Bautista…
Consolato REM Brega
Bruchium Fermentum, Calle del forno, Castello 2092
20 aprile – 24 novembre 2024

Elias Sime: Dichotomy ፊት አና jerba
Kunstpalast Düsseldorf
Tanarte, Ramo de la Tana, Castello 2125
20 aprile – 24 novembre 2024

Ernest Pignon-Ernest: Je Est Un Autre 
Fondation Louis Vuitton
Espace Louis Vuitton, Calle del Ridotto 1351 
20 aprile – 24 novembre 2024

Ewa Juszkiewicz: Locks With Leaves And Swelling Buds
Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso
Palazzo Cavanis, Fondamenta Zattere ai Gesuati, 920
20 aprile – 1 settembre 2024

Jim Dine - Dog on the Forge
Kunsthaus Goettingen
Palazzo Rocca Contarini Corfù, Dorsoduro 1057/D
20 aprile – 21 luglio 2024

Josèfa Ntjam: swell of spæc(i)es
LAS Art Foundation
Accademia di Belle Arti di Venezia, Fondamenta Zattere allo Spirito Santo, 423
Palazzina Canonica – CNR ISMAR (Istituto delle Scienze Marine), Riva dei Sette Martiri, 1364/A 
20 aprile – 24 novembre 2024

Lee Bae — La Maison de La Lune Brûlée
Fondation d'Entreprise Wilmotte and Foundation Hansol of Culture
Fondation d'Entreprise Wilmotte, Corte Nuova, Fondamenta dell'Abbazia 3560, Cannaregio 
20 aprile – 24 novembre 2024

Madang: Where We Become Us
Gwangju Biennale Foundation
Il Giardino Bianco Art Space, Castello 1814
20 aprile – 24 novembre 2024

Passengers In Transit
CCA Lagos, (Centre For Contemporary Art)
Ex Farmacia Solveni, Dorsoduro 993-994
20 aprile – 24 novembre 2024

Per non perdere il filo. Karine N’guyen Van Tham – Parul Thacker
Fondazione dell’Albero d’Oro
Palazzo Vendramin Grimani, San Polo 2033
20 aprile – 24 novembre 2024

Peter Hujar: Portraits in Life and Death
Peter Hujar Foundation
Chiesa di Santa Maria della Pietà, Riva degli Schiavoni
20 aprile – 24 novembre 2024

Rebecca Ackroyd: Mirror Stage
Kestner Gesellschaft
Fondaco Marcello, Calle del Traghetto o Ca' Garzoni, San Marco 3415
20 aprile – 24 novembre 2024

Robert Indiana: The Sweet Mystery
Yorkshire Sculpture Park
Procuratie Vecchie, Corte Maruzzi 105, Piazza San Marco e San Marco 1218b
20 aprile – 24 novembre 2024

Seundja Rhee: Towards the Antipodes
KoRICA (Korean Research Institute of Contemporary Art)
ArteNova, Castello 5063
20 aprile – 24 novembre 2024

Shahzia Sikander: Collective Behavior
The Cincinnati Art Museum and The Cleveland Museum of Art
Palazzo Soranzo Van Axel, Fondamenta Van Axel o de le Erbe
20 aprile – 20 ottobre 2024

South West Bank
Landworks, Collective action and Sound
Artists + Allies x Hebron
Magazzino Gallery, Palazzo Polignac, Dorsoduro 878
20 aprile – 24 novembre 2024

The Endless Spiral: Betsabeé Romero
Museum of Latin American Art (MOLAA)
Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco 71/C
20 aprile – 1 settembre 2024

The Spirits of Maritime Crossing
Bangkok Art Biennale Foundation
Palazzo Smith Mangilli Valmarana, Cannaregio 4392
20 aprile – 24 novembre 2024

Trevor Yeung: Courtyard of Attachments, Hong Kong in Venice
M+, West Kowloon Cultural District Authority and Hong Kong Arts Development Council
Ramo de la Tana, Castello 2126
20 aprile – 24 novembre 2024

Ydessa Hendeles: Grand Hotel
Art Museum at the University of Toronto
Spazio Berlendis, Cannaregio 6301
20 aprile – 24 novembre 2024

Yuan Goang-Ming: Everyday War
Taipei Fine Arts Museum of Taiwan
Palazzo delle Prigioni, Castello 4209
20 aprile – 24 novembre 202



Paesi partecipanti

 La Biennale di Venezia 60. Esposizione Internazionale d’Arte 

90 Partecipazioni Nazionali


Commissari, Curatori, Espositori, Sede ***

Nuove Partecipazioni: Repubblica del Benin, Etiopia, Repubblica Democratica di Timor Leste, Repubblica Unita della Tanzania*partecipa per la prima volta con un proprio padiglione: Nicaragua (precedentemente con IILA), Repubblica di Panama (precedentemente con IILA), Senegal (precedentemente con i Paesi Africani).


ALBANIA

Love as a glass of water

Commissario: Blendi Gonxhja, Ministro dell'Economia, Cultura e Innovazione; Curatore: Antonio 

Grulli; Espositore: Iva Lulashi

Sede: Arsenale

ARABIA SAUDITA

Shifting Sands: A Battle Song

Commissario: Visual Arts Commission, Ministry of Culture; Curatori: Jessica Cerasi, Maya El Khalil

Espositori: Manal AlDowayan

Sede: Arsenale

ARGENTINA

Ojala se derrumben las puertas 

Commissario: Mtro. Alejandra Pecoraro; Curatore: Sofia Dourron; Espositore: Luciana Lamothe

Sede: Arsenale

ARMENIA (REPUBBLICA DI)

Eco

Commissario: Svetlana Sahakyan, Head of Modern Art Department, Ministry of Education, Science, 

Culture and Sports of the Republic of Armenia; Curatore: Armen Yesayants; Espositore: Nina 

Khemchyan

Sede: Magazzino del Sale N°3, Dorsoduro 264

AUSTRALIA 

Commissario: Creative Australia; Curatore: Ellie Buttrose; Espositore: Archie Moore 

Sede: Giardini

AUSTRIA

SWAN LAKE

Commissario: The Arts and Culture Division of the Federal Ministry for Art, Culture, the Civil 

Service and Sport of Austria; Curatore: Gabriele Spindler; Espositore: Anna Jermolaewa

Sede: Giardini

AZERBAIGIAN (REPUBBLICA DEL)

From Caspian to Pink Planet: I Am Here

Commissario: Ambassador Rashad Aslanov; Curatori: Luca Beatrice, Amina Melikova

Espositori: Vusala Agharaziyeva, Rashad Alakbarov, Irina Eldarova

Sede: Campo della Tana, Castello 2126/A 

BANGLADESH (REPUBBLICA POPOLARE DEL) 

“The Contact”

Commissario: Liaquat Ali Lucky; Curatore: Viviana Vannucci; Espositore: Abdur Rab, Syeda 

Mahbuba Karim, Shahjahan Ahmed Bikash, Shahid Kbir, Claudia De Leonardis, Anna Carla De 

Leonardis, Roberto Saglietto, Natalia Revoniuk, Patrizia Casagranda, DoJoong Jo, Jiyoon Oh, 

Franco Marrocco

Sede: Spazio STAERT, San Stae, Santa Croce 1979/A 

BELGIO

Petticoat Government

Commissario: Wallonia-Brussels Federation; Espositori: Denicolai & Provoost, Antoinette Jattiot, 

Nord and Spec uloos 

Sede: Giardini

BENIN (REPUBBLICA DEL)*

Everything Precious Is Fragile

Commissario: José Pliya; Curatore: Azu Henry Nwagbogu; Espositori: Chloé Quenum, Moufouli 

Bello, Ishola Akpo e Romuald Hazoumè

Sede: Arsenale

BOLIVIA (STATO PLURINAZIONALE DELLA)

ABYA YALA Desde la Patria Grande

Commissario: Juan Carlos Cordero Nina; Curatore: Paola Pisanelli Nero; Espositore: Alexandra Bravo, 

Inés Fontenla, Ronald Moran,Lorgio Vaca, Humberto Velez and many others latinoamerican 

artists

Sede: Giardini

BOSNIA- ERZEGOVINA

The Measure of the Sea

Commissario/Curatore: Marin Ivanović; Espositore: Stjepan Skoko

Sede: Palazzo Zorzi, UNESCO Regional Bureau for Science and Culture in Europe (UNESCO 

Venice Office), Castello 4930

BRASILE

Ka’a Pûera: siamo uccelli che camminano

Commissaria: Andrea Pinheiro, Fundação Bienal de São Paulo Curatori: Arissana Pataxó, Denilson 

Baniwa e Gustavo Caboco Wapichana Espositori: Glicéria Tupinambá con Comunità Tupinambá 

della Serra do Padeiro e Olivença a Bahia, Olinda Tupinambá e Ziel Karapotó

Sede: Giardini

BULGARIA

,,The Neighbours”

Commissario: Nadezhda Dzhakova; Curatore: Vasil Vladimirov; Espositori: Krasimira Butseva, Julian 

Chehirian, Lilia Topouzova

Sede: Sala Tiziano-Centro Culturale Don Orione Artigianelli, Fondamenta Delle Zattere Ai Gesuati 

919

CAMERUN (REPUBBLICA DEL) 

Nemo propheta in patria

Commissario: Serge Achille Ndouma;Curatori: Paul Emmanuel Loga Mahop, Sandro Orlandi Stagl; 

Espositori: Jean Michel Dissake, Hako Hankson, Kendji & Ollo Arts, Patrick-Joël Tatcheda 

Yonkeu, Guy Wouete, Angelo Accardi, Julia Bornefeld, Cesare Catania, Adélaïde LaurentBellue, Franco Mazzucchelli, Rex and Edna Volcan, Giorgio Tentolini, Liu Youju

Sede: Palazzo Donà delle Rose, Fondamente Nove, 5038

CANADA 

Trinket

Commissario: National Gallery of Canada; Curatore: Gaëtane Verna; Espositore: Kapwani Kiwanga; 

Sede: Giardini

CECA (REPUBBLICA)

Il cuore di una giraffa in cattività pesa dodici chili in meno

Commissario: Michal Novotný, National Gallery of Prague; Curatore: Hana Janečková; Espositore: 

Eva Koťátková (in collaborazione con Himali Singh Soin, David Tappeser, Gesturing Towards 

Decolonial Futures e collettivi bambini e anziani)

Sede: Giardini

CILE

Cosmonación

Commissario: Florencia Loewenthal; Curatore: Andrea Pacheco González; Epositore: Valeria Montti 

Colque

Sede: Magazzino n. 42, Marina Militare, Arsenale di Venezia, Fondamenta Case Nuove 2738/C

CINESE (REPUBBLICA POPOLARE)

Atlas: Harmony in Diversity

Commissario: China Arts and Entertainment Group Ltd. (CAEG); Curatore: Wang Xiaosong, Jiang 

Jun; Epositore: Che Jianquan, Jiao Xingtao, Shi Hui, Qiu Zhenzhong, Wang Shaoqiang, Wang 

Zhenghong, Zhu Jinshi, project team of A Comprehensive Collection of Ancient Chinese Paintings

Sede: Arsenale

CIPRO (REPUBBLICA DI)

On a wildflower-lined gravel track off a quiet thoroughfare… 

Commissario: Louli Michaelidou; Curatori/Epositori: FOREVER INFORMED: Peter Eramian (LLC -

Lower Levant Company), Emiddio Vasquez (LLC - Lower Levant Company), Andreas 

Andronikou (Endrosia), Marina Ashioti (Endrosia), Niki Charalambous (Endrosia), Doris Mari 

Demetriadou (Endrosia), Irini Khenkin (Endrosia), Rafailia Tsiridou (Endrosia), Alexandros 

Xenophontos (Endrosia), Haig Aivazian

Sede: Associazione Culturale Spiazzi, Castello 3865

CONGO (REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL)

RUMB’ART

Commissario: Joseph Ibongo Gilungula; Curatori: Michele Gervasuti, James Putnam; Espositori:

André lufwa Mauridi, Wuma Mbambila Ndombasi, Alfred Liyolo, Freddy Tsimba, Franck 

Dikisongele, Freddy Lokole, Cedric Sungo, Steve Bondoma

COREA (REPUBBLICA DI)

KOO JEONG A - ODORAMA CITIES

Commissario: Arts Council Korea; Curatori: Jacob Fabricius, Seolhui Lee; Espositore: Koo Jeong A

Sede: Giardini

COSTA D'AVORIO

The Blue Note

Commissario: Illa Ginette Donwahi; Curatori: Simon Njami; Espositore: Jems Koko Bi, François 

Xavier Gbré, Sadikou Oukpedjo, Franck Abd-Bakar Fanny, Marie Claire Messouma

Sede: Centro Culturale Don Orione Artigianelli - Dorsoduro 947

CROAZIA

By the Means at Hand

Commissario: Ministry of Culture of the Republic of Croazia; Curatore: Antonia Majača; Espositori:

Vlatka Horvat 

Sede: Fàbrica 33 (Calle Larga dei Boteri, Cannaregio 5063)

CUBA

Curtain

Commissario: Daneisy García Roque; Curatore: Nelson Ramirez de Arellano; Espositore: Wilfredo 

Prieto García

Sede: Teatro Fondamenta Nove, Cannaregio 5013

DANIMARCA

Rise of the Sunken Sun

Commissario: Danish Arts Foundation; Curatore: Louise Wolthers; Espositore: Inuuteq Storch

Sede: Giardini

EGITTO

Dramma

Commissario: Ministero della Cultura Egiziano - Accademia d'Egitto; Curatore/Espositore: Wael 

Shawky

Sede: Giardini

EMIRATI ARABI UNITI

Abdullah Al Saadi: Sites of Memory, Sites of Amnesia

Commissario: Salama bint Hamdan Al Nahyan Foundation; Curatore: Tarek Abou El Fetouh; 

Espositore: Abdullah Al Saadi

Sede: Arsenale

ESTONIA

Commissario: Maria Arusoo; Espositore: Edith Karlson

Sede: Chiesa delle Penitenti, Fondamenta Cannaregio 890

ETIOPIA*

Prejudice and belonging

Commissario: Amb. Demitu Hambisa Bonsa; Curatore: Lemn Sissay OBE FRSL; Espositore: Tesfaye 

Urgessa

Sede: Palazzo Bollani, Castello 3647

FILIPPINE

Sa kabila ng tabing lamang sa panahong ito / Waiting just behind the curtain of this age

Commissario: National Commission for Culture and the Arts (NCCA), in partnership with the 

Department of Foreign Affairs (DFA) and the Office of Senate President Pro Tempore Loren 

Legarda; Curatore: Carlos Quijon, Jr.; Espositore: Mark Salvatus

Sede: Arsenale

FINLANDIA (AALTO)

The pleasures we choose

Commissario: Raija Koli, Frame Contemporary Art Finland; Curatore: Yvonne Billimore & Jussi 

Koitela; Espositore: Pia Lindman, Vidha Saumya, Jenni-Juulia Wallinheimo-Heimonen

Sede: Giardini

FRANCIA

Julien Creuzet

Commissario: Institut français; Curatori: Céline Kopp, Cindy Sissokho; Espositore: Julien Creuzet

Sede: Giardini

GEORGIA

L'arte di vedere - Stati dell'astronomia

Commissario: Magda Guruli; Curatori: Julia Marchand, David Koroshinadze; Espositori: Nikoloz 

Koplatadze, Grigol Nodia, Juliette George, Rodrigue de Ferluc; Iliazd, Max Ernst, Ernst Wilhelm 

Tempel

Sede: Palazzo Palumbo Fossati, San Marco 2597

GERMANIA

Thresholds

Commissario: Ellen Strittmatter, Head of Art Department, ifa; Curatore: Çağla Ilk; Espositori: Yael 

Bartana, Ersan Mondtag, Michael Akstaller, Nicole L'Huillier, Robert Lippok, Jan St. Werner

Sede: Giardini e Isola Della Certosa 

GIAPPONE

Compose

Commissario: The Japan Foundation; Curatore: Sook-Kyung Lee; Espositore: Yuko Mohri

Sede: Giardini

GRAN BRETAGNA

Listening all Night to the Rain

Commissario: Skinder Hundal MBE Global Director of Arts at the British Council; Curatore: Tarini

Malik; Espositore: John Akomfrah

Sede: Giardini

GRANDUCATO DI LUSSEMBURGO

A Comparative Dialogue Act

Commissario: Kultur | lx - Arts Council Luxembourg per conto del Ministero della 

Cultura; Curatore: Joel Valabrega, Mudam Luxembourg – Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean; 

Espositori: Andrea Mancini & Every Island

Sede: Arsenale

GRECIA

DRYLAND

Commissario: EΜΣΤ | Νational Museum of Contemporary Art, Athens; Katerina Gregos, artistic 

director; Curatore: Panos Giannikopoulos; Espositori: Thanassis Deligiannis, Elia Kalogianni, 

Giorgos Kyvernitis, Giannis Michalopoulos, Fotis Sagonas

Sede: Giardini

GRENADA

No Man is an Island

Commissario: Susan Mains; Curatore: Daniele Radini Tedeschi; Espositori: Frederika Adam, 

Breakfast, Jason deCaires Taylor, Antonello Diodato Guardigli, Alma Fakhre, Suelin Low Chew 

Tung, Gabriele Maquignaz, Lorenzo Marini, Benaiah Matheson, The Perceptive Group, Nello 

Petrucci

Sede: Palazzo Albrizzi-Capello, Cannaregio 4118

INDIA

Commissario: National Gallery of Modern Art (NGMA)

IRAN (REPUBBLICA ISLAMICA DEL)

"Of One Essence is the Human Race"

Commissario: Mohammad Khorasanizadeh, Director General of Visual Art Office Ministry of 

Culture; Curatore: Shoaib Hosseini Moghaddam; Espositore: Jafar Vahedi

Sede: Palazzo Malipiero, San Marco, 3198

IRLANDA

ROMANTIC IRELAND

Commissario: Culture Ireland; Curatori: Sara Greavu with Project Arts Centre; Espositore: Eimear 

Walshe

Sede: Arsenale

ISLANDA

That’s a Very Large Number — A Com-Merz-Bau 

Commissario: Auður Jörundsdóttir; Curatore: Dan Byers; Espositore: Hildigunnur Birgisdóttir

Sede: Arsenale

ISRAELE

Motherland 

Commissari: Michael Gov e Arad Turgeman; Curatori: Mira Lapidot e Tamar Margalit; Espositore:

Ruth Patir

Sede: Giardini

ITALIA

DUE QUI / TO HEAR

Commissario: Angelo Piero Cappello, Direttore Generale Creatività Contemporanea, Ministero della 

Cultura; Curatore: Luca Cerizza; Espositore: Massimo Bartolini

Sede: Arsenale

KAZAKHSTAN (REPUBBLICA DEL)

Jerūiyq

Commissario: Aida Balayeva, Minister of Culture and information; Curatori: Danagul 

Tolepbay, Anvar Musrepov; Espositori: Kamil Mulashev, Saken Narynov, Yerbolat Tolepbay, 

Sergey Maslov, Anvar Musrepov, The2vvo

Sede: Museo Storico Navale di Venezia Riva S. Biasio Castello, 2148

KENYA

Roots of Return

Commissario: Milka Mugo; Curatore: Edward Mwaura Ndekere; Espositori: (TMMSAC)Elkana 

Ong'esa, Gerald Oroo Motondi,Robin Okeyo Mbera, John Tabule Abuya Ogao, Peter Kenyanya 

Oendo, Charles Duke Kombo

KOSOVO (REPUBBLICA DEL)

The Echoing Silences of Metal and Skin

Commissario: Hana Halilaj, National Gallery of Kosovo; Curatore: Erëmirë Krasniqi; 

Espositore: Doruntina Kastrati

Sede: Museo Storico Navale della Marina Militare Riva S. Biasio, 2148, 

LETTONIA

O day and night, but this is wondrous strange... and therefore as a stranger give it welcome

Commissario: Daiga Rudzāte; Curatore: Adam Budak; Espositore: Amanda Ziemele

Sede: Arsenale

LIBANO

Con il suo mito lei danza

Commissario/Curatore: Nada Ghandour; Espositore: Mounira Al Solh

Sede: Arsenale

LITUANIA

Inflammation

Commissario: Arūnas Gelūnas; Curatore: Valentinas Klimašauskas, João Laia; Espositori: Pakui 

Hardware (Neringa Černiauskaitė and Ugnius Gelguda) and Marija Teresė Rožanskaitė

Sede: Chiesa di Sant'Antonin, Salizada S. Antonin, 3477

MACEDONIA DEL NORD (REPUBBLICA DI)

"Inter Spem et Metum"

Commissario: Dita Starova Qerimi; Curatore: Ana Frangovska; Espositore: Slavica Janeshlieva

Sede: Scuola dei Laneri, Santa Croce 131/a

MALTA

I WILL FOLLOW THE SHIP

Commissario: Arts Council Malta; Curatori: Sara Dolfi Agostini e Elyse Tonna; Espositore: Matthew 

Attard

Sede: Arsenale

MESSICO

Ci allontanavamo, tornavamo sempre

Commissario: Ana Catalina Valenzuela González; Curatore: Tania Ragasol; Espositore: Erick 

Meyenberg

Sede: Arsenale

MONGOLIA

Discovering the Present from the Future

Commissario: Nomin Chinbat, Minister of Culture of Mongolia; Curatore: Oyuntuya Oyunjargal;

Espositore: Ochirbold Ayurzana

Sede: Arsenale Castello 2127A, Campo della Tana

MONTENEGRO

It Takes an Island to Feel This Good

Commissario: Vladislav Šćepanović; Curatore: Ana Simona Zelenović; Espositore: Darja Bajagić

Sede: Ospedaletto Complex, Castello, 6691, Barbaria delle Tole

NICARAGUA***

Commissario: Eddy Luz Telleria Lanuza

NIGERIA

Nigeria Imaginary

Commissario: Godwin Obaseki, Governor Edo State Government; Curatore: Aindrea 

Emelife; Espositori: Tunji Adeniyi-Jones, Ndidi Dike, Onyeka Igwe, Toyin Ojih Odutola, Abraham 

Oghobase, Precious Okoyomon, Yinka Shonibare CBE RA and Fatimah Tuggar

Sede: Palazzo Canal, 3121 Rio Tera Canal, Dorsoduro

OMAN (SULTANATO DEL)

Malath – Haven

Commissario: Sayyd Saeed bin Sultan bin Yarub Al Busaidi; Curatore: Alia Al Farsi; Espositori: Alia 

al Farsi, Ali al Jabri, Essa al Mufarji, Adham al Farsi, Sarah al Olaqi

Sede: Palazzo Navagero Castello 4147

PAESI BASSI

The International Celebration of Blasphemy and The Sacred

Commissario: Mondriaan Fund; Curatore: Hicham Khalidi in collaborazione con Renzo Martens; 

Espositori: Cercle d’Art des Travailleurs de Plantation Congolaise (CATPC): Djonga Bismar, 

Alphonse Bukumba, Irène Kanga, Muyaka Kapasa, Matthieu Kasiama, Jean Kawata, Huguette 

Kilembi, Mbuku Kimpala, Athanas Kindendi, Felicien Kisiata, Charles Leba, Philomène Lembusa, 

Richard Leta, Jérémie Mabiala, Plamedi Makongote, Blaise Mandefu, Daniel Manenga, Mira Meya, 

Emery Muhamba, Tantine Mukundu, Olele Mulela, Daniel Muvunzi, René Ngongo, Alvers 

Tamasala, Ced’art Tamasala

Sede: Giardini

PAESI NORDICI (SVEZIA, NORVEGIA, FINLANDIA)

The Altersea Opera

Commissario: Moderna Museet, Stockholm; Curatore: Asrin Haidari; Espositori: Lap-See Lam with 

Kholod Hawash and Tze Yeung Ho 

Sede: Giardini

PANAMA (REPUBBLICA DI)***

Tracce: sul corpo e sulla terra

Commissario: Itzela Quirós; Curatori: Ana Elizabeth Gonzalez, Monica Kupfer; Espositori: Brooke 

Alfaro, Isabel De Obaldía, Cisco Merel, Giana De Dier

Sede: Spazio Castello 2131 

PERÙ

“Cosmic Traces”

Commissario: Armando Andrade de Lucio; Curatore: Alejandro León Cannock; Espositore: Roberto 

Huarcaya

Sede: Arsenale

POLONIA

Repeat after Me II

Commissario: Bartłomiej Sienkiewicz, Minister of Culture and National Heritage; Curatore: Marta 

Czyż; Espositore: Open Group (Yuriy Biley, Pavlo Kovach and Anton Varga)

Sede: Giardini

PORTOGALLO

GREENHOUSE

Commissario: Américo Rodrigues, Direção-Geral das Artes; Curatori/Espositori: Mónica de Miranda, 

Sónia Vaz Borges,Vânia Gala 

Sede: Palazzo Franchetti San Marco 2842

ROMANIA

WHAT WORK IS

Commissario: Ioana Ciocan Curatore: Ciprian Mureșan, Espositore: Șerban Savu and Atelier Brenda;

Sede: Giardini e New Gallery of Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica (Palazzo Correr, 

Campo Santa Fosca, Cannaregio 2214

SAN MARINO (REPUBBLICA DI)

Nomader

Commissario: Paolo Rondelli; Curatore: Alison M. Gingeras; Espositore: Eddie Martinez

Sede: Fucina del futuro, Castello 5063B calle San Lorenzo

SANTA SEDE

Con i miei occhi

Commissario: Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e 

l’Educazione della Santa Sede; Curatori: Chiara Parisi e Bruno Racine

Sede: Casa di reclusione femminile Venezia Giudecca - S. Eufemia, 712

SENEGAL ***

"Bokk - Bounds"

Commissario: Mariéme Ba; Curatore: Massamba Mbaye; Espositore: Alioune Diagne

Sede: Arsenale

SERBIA

Exposition Coloniale

Commissario: Jelena Medakovic; Curatore: Ksenija Samadržija; Espositore: Aleksandar Denić

Sede: Giardini

SEYCHELLES (REPUBBLICA DELLE)

Commissario: Emmanuel D'Offay; Curatore: Martin Kennedy; Espositore: Jude Ally, Ryan Chetty, 

Danielle Freakley, Juliette Zelime AKA JADEZ

Sede: Arsenale


SINGAPORE

Seeing Forest

Commissario: LOW Eng Teong, Chief Executive Officer, National Arts Council, Singapore; Curatore: 

Haeju KIM; Espositore: Robert ZHAO Renhui

Sede: Arsenale


SLOVACCA (REPUBBLICA)

Floating Arboretum

Commissario: Monika Krčmárik; Curatore: Lýdia Pribišová; Espositore: Oto Hudec

Sede: Giardini


SLOVENIA (REPUBBLICA DI)

Il segreto del giardino per te

Commissario: Martina Vovk; Curatore: Vladimir Vidmar; Espositore: Nika Špan

Sede: Serra dei Giardini di Castello, Via Garibaldi 1254


SPAGNA

PINACOTECA MIGRANTE / MIGRANT ART GALLERY

Commissario: AECID (Spanish Agency for lnternational Development Cooperation) 

AC/E (Acción Cultural Española); Curatore: Agustin Perez Rubio; Espositore: Sandra Gamarra 

Heshiki 

Sede: Giardini


STATI UNITI D'AMERICA

the space in which to place me

Commissaro: Kathleen Ash-Milby, Louis Grachos, Abigail Winograd; Curatori: Kathleen Ash-Milby 

e Abigail Winograd; Espositore: Jeffrey Gibson

Sede: Giardini


SUDAFRICA (REPUBBLICA DEL)

Terra Muta

Commissario: Nosipho Nausca-Jean Jezile, Ambasciatore del Sudafrica; Curatore: Portia 

Malatjie; Espositore: MADEYOULOOK– Molemo Moiloa and Nare Mokgotho

Sede: Arsenale


SVIZZERA

Super Superior Civilizations

Commissario: Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia: Sandi Paucic, Rachele Giudici 

Legittimo; Curatore: Andrea Bellini; Espositore: Guerreiro do Divino Amor

Sede: Giardini


TANZANIA (REPUBBLICA UNITA DELLA)*

A Flight in Reverse Mirrors (The Discovery of Others)

Commissario: Leah Kihimbi, Deputy Director for Arts from the Ministry of Culture, Arts and 

Sports; Curatore: Enrico Bittoto; Espositori: Happy Robert, Naby, Haji Chilonga e Lutengano

Mwakisopile

Sede: La Fabbrica del Vedere, Calle Del Forno 3857


TIMOR LESTE (REPUBBLICA DEMOCRATICA DI)*

Kiss and Don't Tell

Commissario: Jorge Soares Cristóvão; Curatore: Natalie King; Espositore: Maria Madeira 

Sede: Spazio Rava San Polo 1100


TURCHIA

Vuoto e Rotto: Uno Stato del Mondo

Commissario: Istanbul Foundation for Culture and Arts (İKSV); Espositore: Gülsün Karamustafa

Sede: Arsenale


UCRAINA

Net Making

Commissario: Taras Shevchenko, Deputy Minister for European Integration; Curatori: Viktoria 

Bavykina and Max Gorbatskyi; Espositori: Katya Buchatska, Andrii Dostliev, Lia Dostlieva, Daniil 

Revkovskyi, Andrii Rachynskyi, Oleksandr Burlaka

Sede: Arsenale


UGANDA

Wan Acel,-Alur for "We are one"

Commissario: Juliana Naumo Akoryo; Curatore: Elizabeth Acaye Kerunen; Espositori: Artisan 

Weavers' Collective,Sana Gateja, Taga Nuwagaba, Xenson Ssenkaba, Jose Hendo, Odur Ronald

Sede: Bragora Gallery Castello 3496


UNGHERIA

Techno Zen

Commissario: Julia Fabényi, Director Ludwig Museum – Museum of Contemporary Art, Budapest; 

Curatore: Róna Kopeczky; Espositore: Márton Nemes

Sede: Giardini


URUGUAY

LATENTE

Commissario: Facundo de Almeida; Curatore: Elisa Valerio; Espositore: Eduardo Cardozo

Sede: Giardini


UZBEKISTAN (REPUBBLICA DEL)

Don't miss the cue

Commissario: Art and Culture Development Foundation; Curatore: Center for Contemporary Art 

Tashkent; Espositore: Aziza Kadyri

Sede: Arsenale


VENEZUELA (REPUBBLICA BOLIVARIANA DEL)

Esperienza partecipativa. Juvenal Ravelo.

Commissario: Reinaldo J Landaeta Diaz; Curatore: Edgar Ernesto Gonzalez; Espositore: Juvenal 

Ravelo

Sede: Giardini


ZIMBABWE (REPUBBLICA DELLO)

Undone

Commissario: Raphael Chikukwa, National Gallery of Zimbabwe; Curatore: Fadzai Veronica 

Muchemwa; Espositori: Gillian Rosselli, Kombo Chapfika, Moffat Takadiwa, Sekai Machache, Troy 

Makaza, Victor Nyakauru

Sede: Santa Maria della Pieta, Castello, 370


Testo del Curatore della Biennale di Venezia 2024

 Per conoscere e capire il progetto centrale del curatore sicuramente molto utile poter leggere il suo testo, che vi presento qui sotto:

La Biennale di Venezia - 60. Esposizione Internazionale d’Arte 

Dichiarazione di Adriano Pedrosa, curatore 
Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere


Il titolo della 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia è tratto da una serie  di lavori realizzati a partire dal 2004 dal collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a  Palermo. Le opere consistono in sculture al neon di diversi colori che riportano in un numero crescente di lingue le parole “Stranieri Ovunque”. L’espressione è stata a sua volta ripresa dal  nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni 2000 combatteva il razzismo e la xenofobia in Italia. La serie di sculture al neon di Claire Fontaine comprende al momento 53 lingue, occidentali e non, tra cui diversi idiomi indigeni, alcuni dei quali di fatto estinti: quest’anno saranno esposti alla Biennale Arte in una nuova installazione su larga scala negli emblematici cantieri navali delle Gaggiandre all’Arsenale.

Il contesto in cui si colloca l’opera è un mondo pieno di crisi multiformi c e riguardano il movimento e l’esistenza delle persone all’interno di Paesi, nazioni, territori e confini e c e riflettono i risc i e le insidie celati all’interno della lingua, delle sue possi ili traduzioni e della nazionalit , esprimendo di erenze e disparit condizionate dall’identit , dalla ci adinanza, dalla razza, dal genere, dalla sessualit , dalla li ert e dalla ricc ezza. In questo panorama, l’espressione Stranieri Ovunque ha più di un signicato. Innanzitutto vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono siamo dappertu o. In secondo luogo, c e a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri. 

Inoltre, l’espressione assume un significato molto particolare e specifico a Venezia: una città la cui popolazione originaria era costituita da profughi provenienti dai centri urbani romani, una città che in passato ha rappresentato il più importante fulcro di scambio e commercio internazionale del Mediterraneo, una città che è stata capitale della Repubblica di Venezia, dominata da Napoleone Bonaparte e conquistata dall’Austria, e la cui popolazione oggi è costituita da circa 50.000 abitanti,ma che nei periodi di alta stagione può raggiungere i 165.000 in un solo giorno a causa dell’enorme numero di turisti e viaggiatori (stranieri di tipo privilegiato) che la visitano. A Venezia gli stranieri sono ovunque. Ma si può anche pensare a questa espressione come a un motto, a uno slogan, a un invito all’azione, a un grido di eccitazione, di gioia o di paura: Stranieri Ovunque! E, soprattutto,oggi assume un significato cruciale in Europa, nel Mediterraneo e nel mondo, dal momento che nel 2022 il numero di migranti forzati ha toccato l’apice (con 108,4 milioni secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e si presume che nel 2023 sia aumentatoulteriormente.

Nelle più disparate circostanze, gli artisti hanno sempre viaggiato e si sono spostati a raverso 
ci , Paesi e continenti, un fenomeno che a partire dalla fine del XX secolo non ha fatto che ampliarsi (ironia della sorte, proprio in un periodo segnato da crescenti restrizioni rispetto alla 
dislocazione o allo spostamento degli individui). In occasione della Biennale Arte 2024 si parlerà di artisti che sono essi stessi stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, , esiliati e rifugiati, in particolare di coloro che si sono spostati tra il Sud e il Nord del mondo. La migrazione e la decolonizzazione saranno le tematiche chiave. 

Il termine italiano “straniero”, il portoghese “estrangeiro”, il francese “étranger” e lo spagnolo “extranjero” sono tutti collegati sul piano etimologico rispettivamente alle parole “strano”, “estranho”, “étrange” ed “extraño”, ovvero all’estraneo. Viene in mente Das Unheimliche di Sigmund Freud, Il perturbante nell’edizione italiana, che in portoghese è stato tradotto con “o estranho”, lo strano che, nel profondo, è anche familiare. Secondo l’American Heritage e l’Oxford English Dictionary, il primo significato della parola “queer” è proprio “strange” (“strano”), pertantola Mostra si svilupperà e si concentrerà sulla produzione di ulteriori soggetti connessi: l’artista queer, c e si muove all’interno di diverse sessualità e generi ed è spesso perseguitato o messo al bando; l’artista outsider, c e si trova ai margini del mondo dell’arte, proprio come l’autodidatta o il cosiddetto artista folk o popular; l’artista indigeno, spesso trattato come uno straniero nella propria terra. La produzione di questi qua ro sogge i sar il fulcro di questa edizione e costituirà il Nucleo Contemporaneo dell’Esposizione e, sebbene gli autori fondino spesso il lavoro sull’esperienza personale, sulla propria vita, le proprie osservazioni e la propria storia, ci sar anche chi si addentrerà in questioni formali, con il proprio accento strano, straniero o indigeno.

Gli artisti indigeni avranno una presenza emblematica e le loro opere accoglieranno il pubblico nel Padiglione Centrale, con un murale monumentale realizzato dal collettivo brasiliano Mahku sulla facciata dell’edificio, e nelle Corderie, dove il collettivo Maataho di Aotearoa/Nuova Zelanda presenterà una grande installazione nella prima sala, due ambienti espositivi di impatto simbolico.

Gli artisti queer saranno presenti in ogni spazio e costituiranno il fulcro di un’ampia sezione nelle Corderie (con opere di autori provenienti da Canada, Cina, India, Messico, Pakistan, Filippine, Sudafrica e Stati Uniti), nonché di un’area dedicata all’astrazione queer nel Padiglione Centrale (con lavori di artisti provenienti da Cina, Italia e Filippine). Verranno presentate tre delle artiste outsider europee più straordinarie: Madge Gill dal Regno Unito, Anna Zemánková dalla Repubblica Ceca e Aloïse dalla Svizzera.

Il Nucleo Contemporaneo ospiterà nelle Corderie una sezione speciale dedicata a Disobedience Archive, un progetto di Marco Scotini che dal 2005 sviluppa un archivio video incentrato sulle relazioni tra pratiche artistiche e attivismo. La presentazione di Disobedience Archive nella Mostra è progettata da Juliana Ziebell, che ha lavorato anche all’architettura espositiva dell’intera Esposizione Internazionale. Questa sezione, suddivisa in due parti principali appositamente concepite per la Mostra, dal titolo Attivismo della diaspora e Disobbedienza di genere. Disobedience Archive, includerà opere di 39 artisti e collettivi realizzate tra il 1975 e il 2023.

L’Esposizione presenterà anche un Nucleo Storico, composto da opere del XX secolo provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal mondo ara o. Si è scri o molto sui modernismi globali e su quelli del Sud del mondo, motivo per cui in alcune sale saranno esposti lavori provenienti da tali territori, come a costituire una sorta di saggio, una bozza, un ipotetico esperimento curatoriale volto a mettere in discussione i confini e le definizioni del Modernismo. 

Conosciamo fin troppo bene la storia del Modernismo in Euroamerica, ma i modernismi del Sud globale rimangono in gran parte sconosciuti. La loro conoscenza è limitata agli specialisti di ogni singolo Paese o regione, i cui lavori saranno collegati ed esposti in un’esperienza illuminante. Ecco perché queste storie assumono una rilevanza davvero contemporanea: abbiamo urgente bisogno di imparare di più su e da quei contesti. Inoltre, lo stesso Modernismo europeo ha viaggiato ben oltre l’Europa nel corso del ovecento, spesso intreciandosi con il colonialismo, cos come molti artisti del Sud globale si sono recati in Europa per esporre il proprio lavoro. In questo processo, nel Sud globale il Modernismo è stato acquisito e divorato. Il riferimento è al concetto di antropofagia di Oswald de Andrade, proposto all’intellettuale moderno ai margini dell’Europa come strumento per impadronirsi della cultura metropolitana, cannibalizzandola e producendo qualcosa di proprio, nonché evocando la pratica cannibalica degli indigeni Tupinambá nel Brasile pre-invasione. I tipi unici e distinti di Modernismo nel Sud del mondo assumono figure e forme radicalmente nuove in dialogo con le narrazioni e i riferimenti locali e indigeni.

Il Nucleo Storico prevede tre sale con un’opera per ogni artista, per lo più dipinti, ma anche lavori su carta e sculture, coprendo un arco di tempo compreso tra il 1905 e il 1990. È difficile stabilire una cronologia generale rigorosa, poiché i processi possono essere piuttosto singolari in ogni Paese o regione, e spesso seguono percorsi idiosincratici. Nel Padiglione Centrale una sala sarà dedicata ai ritratti e alle rappresentazioni della figura umana e un secondo ambiente alle astrazioni.Le due sale che ospitano i Ritratti comprenderanno le opere di 112 artisti provenienti da Algeria, Aotearoa/Nuova Zelanda, Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Cuba, Repubblica Dominicana, Ecuador, Egitto, Ghana, Guatemala, India, Indonesia, Iran, Iraq, Giamaica, Corea, Libano, Malesia, Messico, Mozambico, Nigeria, Pakistan, Perù, Filippine, Porto Rico, Singapore, Sudafrica, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Turchia, Uruguay, Venezuela, Vietnam e Zimbabwe. La selezione testimonia come la figura umana sia stata esplorata in innumerevoli modi diversi dagli artisti del Sud glo ale, facendo riflettere su quella crisi della rappresentazione dell’umano c e a caratterizzato gran parte dell’arte del XX secolo. Nel Sud del mondo, numerosi artisti sono entrati in contatto con il Modernismo europeo, attraverso viaggi, studi o libri, pur apportando alle proprie opere riflessioni e contributi molto personali e potenti. La maggior parte dei lavori ritrarràpersonaggi non bianchi, il che a Venezia, cuore della Biennale, diventa un tratto eloquente di questo gruppo così ampio ed eterogeneo e della Mostra stessa.

La sala dedicata alle Astrazioni includerà 37 artisti provenienti da Argentina, Aotearoa/Nuova 
Zelanda, Brasile, Colombia, Cuba, Repubblica Dominicana, Egitto, Guatemala, India, Indonesia, Iraq, Giordania, Libano, Messico, Marocco, Pakistan, Palestina, Filippine, Porto Rico, Sudafrica e Turchia. Il riferimento centrale sarà rappresentato da pittori marocchini della straordinaria Scuola di Casablanca, alcuni dei quali esposti per la prima volta alla Biennale Arte. Ciò che interessa è un certo tipo di astrazione che si distacca dalla tradizione geometrica astratta costruttivista europea, con la sua rigida ortogonale di verticali e orizzontali e la tavolozza di colori primari, al fine di privilegiare forme più organiche e curvilinee, colori brillanti e vivaci, in composizioni di grande impatto.

Quasi tutti gli artisti verranno esposti insieme per la prima volta, al punto che avremo modo di 
imparare dal vivo da tali impreviste giustapposizioni, auspicando così connessioni, associazioni e parallelismi inediti che vanno ben oltre le categorie piuttosto semplici che ho proposto. Anche se tecnicamente non fanno più parte del Sud globale, nelle stesse sezioni saranno inseriti anche artisti di Singapore e della Corea, che in passato facevano parte del cosiddetto Terzo Mondo. In modo simile, Selwyn Wilson e Sandy Adsett, provenienti da Aotearoa/Nuova Zelanda, saranno inclusi in questo Nucleo Storico: si tratta di artisti Maori di rilevanza storica ed è agli autori indigeni che verrà rivolta la principale attenzione. Poiché la maggior parte di questi artisti sarà presente per la prima volta alla Biennale Arte, verrà pagato un debito storico nei loro confronti.

Una terza sala del Nucleo Storico sarà dedicata alla diaspora artistica italiana nel mondo nel XX secolo: artisti italiani che hanno viaggiato e si sono trasferiti all’estero integrandosi nelle culture locali e costruendo le proprie carriere in Africa, Asia, America Latina, nonché nel resto d’Europa e negli Stati Uniti; artisti che spesso hanno avuto un ruolo significativo nello sviluppo delle narrazioni del Modernismo al di fuori dell’Italia. In questa sala saranno esposte le opere di 40 autori italiani di prima o seconda generazione, collocate negli espositori a cavalletto in vetro e cemento di Lina Bo Bardi (italiana trasferitasi in Brasile, vincitrice del Leone d’Oro speciale alla memoria della Biennale Architettura 2021).

Nel corso della ricerca sono emersi in modo piuttosto organico due elementi diversi, ma correlati, che sono stati sviluppati fino a imporsi come leitmotiv di tutta la Mostra. Il primo è il tessile, esplorato da molti artisti coinvolti, a partire da figure chiave storiche come Olga de Amaral, Eduardo Terrazas e Monika Correa nel Nucleo Storico, fino a molti autori presenti nel Nucleo Contemporaneo – tra cui Agnes Waruguru, Ahmed Umar, Anna Zemánková, Antonio Guzman e Iva Jankovic, le Bordadoras de Isla Negra, Bouchra Khalili, Claudia Alarcon & Silät, Dana Awartani, Frieda Toranzo-Jaeger, Gunes Terkol, Kang Seung Lee, Liz Collins, Mataaho Collective, Nour Jaouda, Pacita Abad, Paula Nicho, Sangódáre Gbádégesin Ajàla, Shalom Kufakwatenzi, Susanne Wenger, Yinka Shonibare – nonché dalle arpilleras cilene. Tali opere rivelano un interesse per l’artigianato, la tradizione e il fatto a mano, così come per le tecniche che, nel più ampio campo delle belle arti, sono state a volte considerate altre o straniere, estranee o strane.

Un secondo elemento è rappresentato dagli artisti – molti dei quali indigeni – legati da vincoli di sangue, come Andres Curruchich e sua nipote Rosa Elena dal Guatemala; Abel Rodriguez e suo figlio Aycoboo dalla Colombia; Fred Graham e il figlio Brett, artisti Maori di Aotearoa/Nuova Zelanda; Juana Marta e sua figlia Julia Isidrez dal Paraguay; il Makhu, Movimento dos Artistas Huni Kuin, ossia il collettivo Huni Kuin della parte occidentale della regione amazzonica brasiliana; Joseca e Taniki Yanomami, della parte settentrionale della stessa zona; Santiago Yahuarcani e il figlio Rember dal Perù; Susanne Wenger e suo figlio adottivo Sangódáre Gbádégesin Ajàla dalla Nigeria e i fratelli Philomé e Senèque Obin da Haiti e Jewad e Lorna Selim, marito e moglie dall’Iraq e dalla Gran Bretagna. Anche in questo caso la tradizione gioca un ruolo importante: la trasmissione di conoscenze e pratiche da padre o madre a figlio o figlia oppure tra fratelli e parenti.

Come principio guida, la Biennale Arte 2024 ha privilegiato artisti che non hanno mai partecipato all’Esposizione Internazionale, anche se alcuni di loro hanno già esposto in un Padiglione Nazionale, in un Evento Collaterale o in una passata edizione della Esposizione Internazionale. Un’attenzione particolare sarà riservata ai progetti all’aperto, sia all’Arsenale (con lavori di Anna Maria Maiolino, Beatriz Cortez, Claire Fontaine, Lauren Halsey, Leilah Babirye e Taylor Nkomo) sia ai Giardini (con i lavori di Ivan Argote, Mariana Telleria, Rindon Johnson e Sol Calero), e a un programma di performance durante i giorni di pre-apertura e nell’ultimo fine settimana della Mostra.

Il Catalogo e la Guida Breve della Biennale Arte 2024 sono stati progettati da Paula Tinoco dell’Estúdio Campo di San Paolo e curati da me con la collaborazione delle nostre due organizzatrici artistiche, Amanda Carneiro e Sofia Gotti. Abbiamo invitato più di 100 autori provenienti da diverse parti del mondo a scrivere le oltre 300 voci d’artista contenute nei volumi, privilegiando una pubblicazione dall’approccio polifonico. Il Catalogo contiene due interviste con le artiste che hanno vinto il Leone d’Oro alla carriera, Anna Maria Maiolino e Nil Yalter, una con Claire Fontaine e una con me, condotta da Julieta Gonzàlez. Inoltre, comprende saggi di Jaider Esbell, Kobena Mercer, Luce Delire, Naine Terena, Ranajit Guha, Ticio Escobar e Walter Mignolo.A livello personale, mi sento coinvolto in molti dei temi, dei concetti, dei motivi della Mostra nonché nella sua struttura. Nel corso della mia vita ho vissuto all’estero e ho avuto la fortuna di viaggiare molto. Tuttavia, ho sperimentato il trattamento riservato a uno straniero del Terzo Mondo, anche se non sono mai stato un rifugiato e, anzi, secondo l’Henley Passport Index, sono in possesso di uno dei passaporti più prestigiosi del Sud globale. Mi identifico anche come queer, il primo curatore dichiaratamente queer nella storia della Biennale Arte. Inoltre, provengo dal contesto brasiliano e latinoamericano in cui l’artista indigeno e l’artista popular svolgono ruoli importanti; sebbene siano stati emarginati nella storia dell’arte, di recente hanno cominciato a ricevere maggiore attenzione. Il Brasile è anche la patria di molti esodi, una terra di stranieri per così dire: oltre ai portoghesi che lo hanno invaso e colonizzato, il Paese ospita le più grandi diaspore africane, italiane, giapponesi e libanesi del mondo.

La stessa Biennale Arte, in quanto manifestazione internazionale con numerose partecipazioni nazionali, ha sempre rappresentato una piattaforma per mettere in mostra opere di stranieri provenienti da tutto il mondo. Nel solco di questa ricca tradizione, la 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, la Biennale Arte 0 , sar una cele razione dello straniero, del lontano, dell’outsider, del queer e dell’indigeno. 

Per concludere, desidero esprimere la mia gratitudine più profonda al Cda della Biennale di Venezia e al Presidente Roberto Cicutto, che nel dicembre 2022 mi hanno nominato Direttore 
Artistico del Settore Arti Visive, con il compito di curare la Biennale Arte 2024.

Adriano Pedros

martedì 26 marzo 2024

Bestiari di Carlos Casas

 


Bestiari di Carlos Casas parte dalla Disputa de l’ase [Disputa dell’asino], un testo scritto nel 1417 da Anselm Turmeda, considerato, insieme a Ramon Llull, uno dei fondatori della letteratura catalana. Il testo narra la storia di un uomo che, dopo essersi addormentato in un bosco idilliaco, si sveglia con la capacità di comprendere il linguaggio degli animali. A quel punto, viene sottoposto a processo dagli animali, i quali lo interrogano sulla superiorità degli umani su di loro. Il processo si svolge in 19 argomentazioni, in cui il portavoce degli animali, un asino dalla lunga coda, confuta l’antropocentrismo. Presentando suoni e immagini di pipistrelli, api, delfini, asini, elefanti e altre creature, Bestiari rende omaggio agli animali parlanti del testo che esigono la giustizia interspecie.

La proiezione di un film legato allo spettro visivo di ogni specie crea stati ipnagogici, sfumando ancora di più i confini tra sogno e realtà. Con un sistema di spazializzazione infrasonica Ambisonics 3D, Bestiari di Carlos Casas propone frequenze estranee al sistema sensoriale umano, offrendo l’esperienza poetica, politica e sensoriale del divenire altro, considerando le trasformazioni che questo processo può generare nei nostri corpi, nelle nostre menti e nei nostri sistemi cognitivi, emotivi e percettivi.

La proposta curatoriale di Filipa Ramos rievoca il tema della Biennale Arte 2024 Stranieri Ovunque — Foreigners Everywhere ampliandolo oltre la visione antropocentrica e richiamando il mondo naturale. Bestiari parla del presente, dell'ecologia e dell'intelligenza della natura: immaginando modi di vivere in armonia con il mondo che ci circonda, valorizzando l'importanza della molteplicità di prospettive. Il progetto propone la Catalunya come un territorio dove è possibile un coinvolgimento conciliatorio e non antropocentrico con il mondo, permettendoci di immaginare un futuro diverso per le relazioni con altre specie attraverso suoni e immagini.

Da più di vent'anni, Carlos Casas realizza film che dialogano con la tradizione artistica del cinema documentario, creando opere e ambienti sonori che generano nuove esperienze d'ascolto su espressioni conosciute, generando incontri interculturali. Espandendo e trasformando le modalità di percezione, Carlos Casas fa eco anche alla tradizione mitologica e alla sua capacità di indurre gli esseri umani a trasformarsi in altre creature. Con registrazioni realizzate in diversi parchi naturali della Catalunya, dai limiti sud del Delta dell'Ebre e fino al Cap de Creus a nord, Bestiari celebra i paesaggi naturali della Catalunya, ricreati a Venezia, mentre si interroga sulla vita e sulla memoria, sulle relazioni interspecie, sulla conservazione e sulla creazione in uno spazio di immersione e scoperta che punta ad essere positivo e trasformativo.

Carlos Casas è un regista e artista la cui pratica comprende il cinema, il suono e le arti visive. Le sue opere sono state presentate in mostre internazionali come la Biennale di Venezia, la Biennale di Shanghai, la Biennale di Bangkok e la Biennale di Istanbul. I suoi film sono stati proiettati e premiati in festival di tutto il mondo, come la Mostra del Cinema di Venezia, il Festival Internazionale del Cinema di Rotterdam, il Festival Internazionale del Cinema di Buenos Aires, il Festival Internazionale del Cinema del Messico, CPH DOX o FID. Le retrospettive dei suoi film sono state presentate in festival e cineteche internazionali e il suo lavoro è stato esposto e rappresentato in istituzioni artistiche e gallerie internazionali, come la Tate Modern di Londra, la Fondation Cartier, il Palais de Tokyo, il Centre Pompidou di Parigi, il NTU CCA di Singapore; Hangar Bicocca a Milano o altri.

Filipa Ramos, PhD, è scrittrice e curatrice. La sua ricerca si concentra sul modo in cui l'arte e la cultura affrontano l'ecologia, in particolare sui modi in cui l'arte contemporanea favorisce le relazioni interspecie tra gli esseri umani e gli altri animali. Ramos è curatrice di Art Basel Film e docente presso il Master Programme dell'Arts Institute della Fachhochschule Nordwestschweiz di Basilea, dove gestisce i seminari Art & Nature. Ha co-curato Songs for the Changing Seasons, la Prima Biennale del Clima di Vienna (2024), Persons Persones, 8. Biennale Gherdëina (2022) e Bodies of Water, 13. Biennale di Shanghai (2021).

Il Programma Pubblica è curato da Pol Capdevila, Docente del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Universidad Pompeu Fabra.

Institut Ramon Llull: Promuove, produce e organizza la partecipazione della cultura catalana alla Biennale di Venezia, nella sezione Eventi Collaterali, dal 2009. L’Institut Ramon Llull è un’istituzione pubblica che si occupa di promuovere all’estero la lingua e la cultura catalane. Il progetto che l’Institut Ramon Llull presenta a Venezia è scelto da un comitato di esperti che viene rinnovato ogni anno. Per La Biennale Arte 2024, la giuria del progetto, presieduta da Elvira Dyangani Ose, direttrice del Museu d’Art Contemporani de Barcelona (MACBA), era composta da Marko Daniel, direttore della Fundació Joan Miró (Barcellona); Ruth Estévez, co-direttrice della Skowhegan School of Painting (Maine, USA); Oriol Fontdevila, ricercatore e professore, curatore di Catalonia in Venice presso La Biennale Arte 2022, Ingrid Guardiola, direttrice del Bòlit - Centre d’Art Contemporani de Girona, e Andrea Lissoni, direttore artistico della Haus der Kunst (Monaco di Baviera). L'Institut Ramon Llull è un ente pubblico formato dal Governo della Catalogna, dal Governo delle Isole Baleari, dal Comune di Barcellona e dal Comune di Palma di Maiorca.