martedì 26 marzo 2024

Bestiari di Carlos Casas

 


Bestiari di Carlos Casas parte dalla Disputa de l’ase [Disputa dell’asino], un testo scritto nel 1417 da Anselm Turmeda, considerato, insieme a Ramon Llull, uno dei fondatori della letteratura catalana. Il testo narra la storia di un uomo che, dopo essersi addormentato in un bosco idilliaco, si sveglia con la capacità di comprendere il linguaggio degli animali. A quel punto, viene sottoposto a processo dagli animali, i quali lo interrogano sulla superiorità degli umani su di loro. Il processo si svolge in 19 argomentazioni, in cui il portavoce degli animali, un asino dalla lunga coda, confuta l’antropocentrismo. Presentando suoni e immagini di pipistrelli, api, delfini, asini, elefanti e altre creature, Bestiari rende omaggio agli animali parlanti del testo che esigono la giustizia interspecie.

La proiezione di un film legato allo spettro visivo di ogni specie crea stati ipnagogici, sfumando ancora di più i confini tra sogno e realtà. Con un sistema di spazializzazione infrasonica Ambisonics 3D, Bestiari di Carlos Casas propone frequenze estranee al sistema sensoriale umano, offrendo l’esperienza poetica, politica e sensoriale del divenire altro, considerando le trasformazioni che questo processo può generare nei nostri corpi, nelle nostre menti e nei nostri sistemi cognitivi, emotivi e percettivi.

La proposta curatoriale di Filipa Ramos rievoca il tema della Biennale Arte 2024 Stranieri Ovunque — Foreigners Everywhere ampliandolo oltre la visione antropocentrica e richiamando il mondo naturale. Bestiari parla del presente, dell'ecologia e dell'intelligenza della natura: immaginando modi di vivere in armonia con il mondo che ci circonda, valorizzando l'importanza della molteplicità di prospettive. Il progetto propone la Catalunya come un territorio dove è possibile un coinvolgimento conciliatorio e non antropocentrico con il mondo, permettendoci di immaginare un futuro diverso per le relazioni con altre specie attraverso suoni e immagini.

Da più di vent'anni, Carlos Casas realizza film che dialogano con la tradizione artistica del cinema documentario, creando opere e ambienti sonori che generano nuove esperienze d'ascolto su espressioni conosciute, generando incontri interculturali. Espandendo e trasformando le modalità di percezione, Carlos Casas fa eco anche alla tradizione mitologica e alla sua capacità di indurre gli esseri umani a trasformarsi in altre creature. Con registrazioni realizzate in diversi parchi naturali della Catalunya, dai limiti sud del Delta dell'Ebre e fino al Cap de Creus a nord, Bestiari celebra i paesaggi naturali della Catalunya, ricreati a Venezia, mentre si interroga sulla vita e sulla memoria, sulle relazioni interspecie, sulla conservazione e sulla creazione in uno spazio di immersione e scoperta che punta ad essere positivo e trasformativo.

Carlos Casas è un regista e artista la cui pratica comprende il cinema, il suono e le arti visive. Le sue opere sono state presentate in mostre internazionali come la Biennale di Venezia, la Biennale di Shanghai, la Biennale di Bangkok e la Biennale di Istanbul. I suoi film sono stati proiettati e premiati in festival di tutto il mondo, come la Mostra del Cinema di Venezia, il Festival Internazionale del Cinema di Rotterdam, il Festival Internazionale del Cinema di Buenos Aires, il Festival Internazionale del Cinema del Messico, CPH DOX o FID. Le retrospettive dei suoi film sono state presentate in festival e cineteche internazionali e il suo lavoro è stato esposto e rappresentato in istituzioni artistiche e gallerie internazionali, come la Tate Modern di Londra, la Fondation Cartier, il Palais de Tokyo, il Centre Pompidou di Parigi, il NTU CCA di Singapore; Hangar Bicocca a Milano o altri.

Filipa Ramos, PhD, è scrittrice e curatrice. La sua ricerca si concentra sul modo in cui l'arte e la cultura affrontano l'ecologia, in particolare sui modi in cui l'arte contemporanea favorisce le relazioni interspecie tra gli esseri umani e gli altri animali. Ramos è curatrice di Art Basel Film e docente presso il Master Programme dell'Arts Institute della Fachhochschule Nordwestschweiz di Basilea, dove gestisce i seminari Art & Nature. Ha co-curato Songs for the Changing Seasons, la Prima Biennale del Clima di Vienna (2024), Persons Persones, 8. Biennale Gherdëina (2022) e Bodies of Water, 13. Biennale di Shanghai (2021).

Il Programma Pubblica è curato da Pol Capdevila, Docente del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Universidad Pompeu Fabra.

Institut Ramon Llull: Promuove, produce e organizza la partecipazione della cultura catalana alla Biennale di Venezia, nella sezione Eventi Collaterali, dal 2009. L’Institut Ramon Llull è un’istituzione pubblica che si occupa di promuovere all’estero la lingua e la cultura catalane. Il progetto che l’Institut Ramon Llull presenta a Venezia è scelto da un comitato di esperti che viene rinnovato ogni anno. Per La Biennale Arte 2024, la giuria del progetto, presieduta da Elvira Dyangani Ose, direttrice del Museu d’Art Contemporani de Barcelona (MACBA), era composta da Marko Daniel, direttore della Fundació Joan Miró (Barcellona); Ruth Estévez, co-direttrice della Skowhegan School of Painting (Maine, USA); Oriol Fontdevila, ricercatore e professore, curatore di Catalonia in Venice presso La Biennale Arte 2022, Ingrid Guardiola, direttrice del Bòlit - Centre d’Art Contemporani de Girona, e Andrea Lissoni, direttore artistico della Haus der Kunst (Monaco di Baviera). L'Institut Ramon Llull è un ente pubblico formato dal Governo della Catalogna, dal Governo delle Isole Baleari, dal Comune di Barcellona e dal Comune di Palma di Maiorca.

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