Accanto il moderno spazio di Israele che presenta le opere pittoriche di Raffi Lavie (Tel Aviv, 1937 - Tel Aviv, May 7, 2007) morto l’anno scorso per un tumore al pancreas e di cui non è stato fatto il funerale poiché il suo corpo è stato donato all’Università di Tel Aviv, come ci informano le poche notizie trovate sul web. La sua è una pittura astratta, parallela in certe forme allo stile di Cy Twombly.
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domenica 29 marzo 2009
Ungheria
Dietro si trova il padiglione dell’Ungheria che ospiterà l’intervento dal titolo, provvisorio, “Col Tempo – Il progetto W. “ di Péter Forgács. Commissario: Zsolt Petrányi. Curatore: András Rényi. Si tratta di un’installazione che tratta in modo estetico il tema della xenofobia e della relativa globalizzazione economica. Ponendo l’attenzione agli stereotipi etnici e quindi sui pregiudizi, soprattutto fisici o del vestire. L’artista parte da un famoso quadro del Giorgione “ La Vecchia” che descrive dettagliatamente questa figura, ancora oggi dopo tanto tempo. Il progetto “Col tempo” si basa quindi nel presentare una selezione di ritratti, tutti di volto provenienti dalle ricerche dell’antropologo Josef Wastl fra il 1939-43, fermi nel tempo, di cui si può supporre un’identità, una cultura, una storia, ora lontani dal nostro tempo.
Finlandia
Alla destra del Palazzo delle Esposizioni c’è il Padiglione della Finlandia, che per molti anni è stato dato in uso all’Islanda, e che quest’anno presenterà, nel suo padiglione ideato da Alvar Aalto, “Fire & Rescue Museum” di Jussi Kivi. Commissario: Berndt Arell mentre i Curatori sono Marketta Seppälä, Arja Miller, Marita Muukkonen.
Palazzo delle Esposizioni
Conclude il primo gruppo di padiglioni quello che una volta era il Padiglione Italia e che ora è diventato il Palazzo delle Esposizioni della Biennale. Sottolineando così la sua riqualificazione e la sua nuova natura multiforme, che vedrà operare questa struttura tutto l’anno al servizio delle grandi mostre ma anche del pubblico. Al Palazzo delle Esposizioni, in una nuova ala ristrutturata, sarà, infatti, riaperto al pubblico dopo 10 anni la biblioteca dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC), con l’archivio documentale, libri, cataloghi, periodici consultabili in sale di lettura per i ricercatori e per i visitatori delle mostre. Questa struttura polifunzionale e versatile, sarà così destinata a essere fulcro di attività permanenti e punto di riferimento per gli altri Padiglioni ai Giardini, anche con aree destinate a bookshop e all’attività Educational. In questi spazi il curatore Daniel Birnbaum presenterà una parte degli artisti selezionati raccolti sotto il titolo “Fare Mondi”.
giovedì 26 marzo 2009
Olanda
Dopo c’è il Padiglione dell’Olanda che presenterà il progetto “Disorient” dell’artista Fiona Tan curato da Saskia Bos, attualmente non ci sono ancora informazioni in merito, ma c’è già una sezione del sito di Fiona che prevederà prossimi aggiornamenti informativi www.fionatanvenice.nl
Belgio
Si hanno già dei dati sull’intervento che Jef Geys (1934, Leopoldsburg) realizzerà nel vicino Padiglione del Belgio con la collaborazione del curatore Dirk Snauwaert. Esso si presenta come una sfaccettata indagine interdisciplinare con piani, inventari, descrizioni, fotografie e disegni, alla quale si aggiunge una edizione speciale del Kempens Informatieblad, il bollettino d’informazione dell’autore.
Titolo del progetto: “Quadra Medicinale” si tratta di un lavoro particolarmente delicato in cui l’artista fa analizzare da conoscenti diverse porzione di spazio pubblico verificando la presenza di vegetazione, che viene documentata e studiata.
Dopo la scomparsa del Kempens Informatieblad, foglio locale distribuito porta a porta, Jef Geys decide nel 1971 di riprendere la testata. Da allora pubblica una edizione speciale per ognuna delle sue mostre. Per la Biennale voleva far stampare 150 000 esemplari ‘commestibili’ per distribuirli a Venezia, nell’intento di concretizzare letteralmente il paradigma delle scienze umane che ‘conoscenza vale nutrimento’ e di comprovare lo slogan ‘cradle to cradle’ che ‘i rifiuti sono fonte di cibo’. I principi di tecnologia e di design auspicati dal movimento ‘cradle to cradle’ per promuovere l’applicazione di processi biodegradabili ai metodi di produzione non sono ancora sufficientemente sviluppati per permettere sinora la realizzazione di un ‘giornale commestibile’.
Titolo del progetto: “Quadra Medicinale” si tratta di un lavoro particolarmente delicato in cui l’artista fa analizzare da conoscenti diverse porzione di spazio pubblico verificando la presenza di vegetazione, che viene documentata e studiata.
Dopo la scomparsa del Kempens Informatieblad, foglio locale distribuito porta a porta, Jef Geys decide nel 1971 di riprendere la testata. Da allora pubblica una edizione speciale per ognuna delle sue mostre. Per la Biennale voleva far stampare 150 000 esemplari ‘commestibili’ per distribuirli a Venezia, nell’intento di concretizzare letteralmente il paradigma delle scienze umane che ‘conoscenza vale nutrimento’ e di comprovare lo slogan ‘cradle to cradle’ che ‘i rifiuti sono fonte di cibo’. I principi di tecnologia e di design auspicati dal movimento ‘cradle to cradle’ per promuovere l’applicazione di processi biodegradabili ai metodi di produzione non sono ancora sufficientemente sviluppati per permettere sinora la realizzazione di un ‘giornale commestibile’.
Spagna
Andando ora negli storici Giardini incontriamo entrando alla nostra sinistra il primo padiglione, quello della Spagna, che è presente alla Biennale dal 1895, che per questa edizione presenterà Miquel Barceló, che dopo le grandi polemiche suscitate dal suo intervento per la sede dell’Onu a Ginevra, più per la gestione dei fondi usati che per il suo operato. Torna alla ribalta con un intervento di cui per ora non è stato fornito nessuna informazione. Di lui sappiamo che nasce l’8 gennaio 1957 a Felanitx sull’isola di Maiorca. Il suo approccio è prima alla pittura astratta per poi trasformala con elementi multi-materici. Ha frequenta Jaon Mirò alla fine degli anni 70. Con l’esposizione collettiva Otras figuraciones organizzata a Madrid alla Fundación “la Caixa” dalla curatrice spagnola Maria de Corral, conosce Rudi Fuchs. Quest’ultimo è designato direttore artistico di Documenta 7, e l’anno successivo invita l’artista a prendere parte alla prestigiosa rassegna di Kassel aprendogli così, a soli venticinque anni, le porte del firmamento dell’arte internazionale. Entra in rapporto con la galleria Yvon Lambert e poi con Bruno Bischofberger. Commissario di questo padiglione: Enrique Juncosa.
Tour nei Padiglioni nazionali - Italia
Iniziamo ora un breve percorso nei padiglioni nazionali, iniziando dal Padiglione Italia
Il Padiglione Italia sarà collocato nella Tese delle Vergini negli spazi dell’Arsenale. Qui, il Padiglione italiano ha assunto la denominazione di Padiglione Italia, ed è stato ingrandito affacciandosi ora al Giardino delle Vergini, dove un nuovo ingresso al pubblico – attraverso un ponte - collegherà il Giardino stesso al Sestiere di Castello. Questo rinnovato complesso espositivo è destinato alla Partecipazione italiana curata da Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice, e organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali con la PARC - Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee. In questi suggestivi luoghi troveranno spazio i diversi artisti della collettiva proposta dai curatori, per interpretare il tema “Collaudi 1909 - 2009. Omaggio a Filippo Tommaso Marinetti”.
Prime indiscrezioni fanno sapere che Valerio Berrutti realizzerà un delicato intervento col sottofondo musicale ideato dal suo conterraneo Paolo Conte. Mentre molto articolati saranno i lavori degli altri che sono: Matteo Basilé, Manfredi Beninanti, Bertozzi&Casoni, Nicola Bolla, Sandro Chia, Marco Cingolani, Giacomo Costa, Aron Demetz, Roberto Floreani, Daniele Galliano, Marco Lodola, Masbedo, Gian Marco Montesano, Davide Nido, Luca Pignatelli, Elisa Sighicelli, Sissi, Nicola Verlato, Silvio Wolf.
Il Padiglione Italia sarà collocato nella Tese delle Vergini negli spazi dell’Arsenale. Qui, il Padiglione italiano ha assunto la denominazione di Padiglione Italia, ed è stato ingrandito affacciandosi ora al Giardino delle Vergini, dove un nuovo ingresso al pubblico – attraverso un ponte - collegherà il Giardino stesso al Sestiere di Castello. Questo rinnovato complesso espositivo è destinato alla Partecipazione italiana curata da Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice, e organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali con la PARC - Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee. In questi suggestivi luoghi troveranno spazio i diversi artisti della collettiva proposta dai curatori, per interpretare il tema “Collaudi 1909 - 2009. Omaggio a Filippo Tommaso Marinetti”.
Prime indiscrezioni fanno sapere che Valerio Berrutti realizzerà un delicato intervento col sottofondo musicale ideato dal suo conterraneo Paolo Conte. Mentre molto articolati saranno i lavori degli altri che sono: Matteo Basilé, Manfredi Beninanti, Bertozzi&Casoni, Nicola Bolla, Sandro Chia, Marco Cingolani, Giacomo Costa, Aron Demetz, Roberto Floreani, Daniele Galliano, Marco Lodola, Masbedo, Gian Marco Montesano, Davide Nido, Luca Pignatelli, Elisa Sighicelli, Sissi, Nicola Verlato, Silvio Wolf.
Già record!
Sparsi fra gli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, saranno ben 77 Partecipazioni nazionali con proprie mostre, battendo il già alto record della Biennale precedente. Parallelamente si prevedono un numero di 38 Eventi artistici collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la Biennale. La lista non è ancora definitiva ma può vantare eventi di assoluto interesse in molti spazi in riva alla Laguna fino a Verona, dove la mostra di Marc Quinn sarà ufficialmente un evento a latere. Ma torniamo in Laguna, “dove è stata importante - è il presidente Baratta a parlare - la risposta della charity, delle fondazioni private senza fine di lucro”. Sarajevo: Rebuilding a World / Future Post History sarà ospitata a Ca' Pesaro ed a Ca' Farsetti e organizzata da Ars Aevi. Stella Art Foundation organizzerà This Obscure Object of Art a Ca' Rezzonico, progetto dedicato all'arte contemporanea russa. Ci sarà anche la città di Murcia, che ospiterà la prossima Manifesta, con la mostra The Fear Society. Pabellon de Urgencia all'Arsenale Novissimo. ArtSway è una struttura che sostiene nuovi talenti favorendo un approccio libero alla creatività, a Venezia propone New Forest con gli artisti che hanno effettuato una Production Residency. Detournement Venise 2009, orgnaizzato dal Momap - the art&architecture factory - è un evento che celebra il dialogo tra scienza, ricerca, arte e architettura in diversi siti in tutta Venezia. Molte altre le iniziative (una quarantina gli eventi a latere) che saranno disseminate in Laguna. Invece presso i Giardini, lo storico Padiglione Italia assume la denominazione di Palazzo delle Esposizioni della Biennale. Sottolineando così la sua riqualificazione e la sua nuova natura multiforme, che vedrà operare questa struttura tutto l’anno al servizio delle grandi mostre ma anche del pubblico. Al Palazzo delle Esposizioni, in una nuova ala ristrutturata sarà infatti riaperta al pubblico dopo 10 anni la biblioteca dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC), con l’archivio documentale, libri, cataloghi, periodici consultabili in sale di lettura per i ricercatori e per i visitatori delle mostre. Questa struttura polifunzionale e versatile, sarà così destinata a essere fulcro di attività permanenti e punto di riferimento per gli altri Padiglioni ai Giardini, anche con aree destinate a bookshop e all’attività Educational.
A Venezia, infine, aprirà completamente rinnovata a giugno (in concomitanza con la 53. Esposizione) la sede storica della Biennale, Ca’ Giustinian (a San Marco), che sarà una “casa aperta” alla cittadinanza.
A Venezia, infine, aprirà completamente rinnovata a giugno (in concomitanza con la 53. Esposizione) la sede storica della Biennale, Ca’ Giustinian (a San Marco), che sarà una “casa aperta” alla cittadinanza.
Sponsor
Sostengo questa edizione della 53. Esposizione Internazionale d’Arte : di Aci- Automobile Club d’Italia, Foscarini, Nivea, Artek, Micromegas, Casamania, Matteograssi, Bisazza, Link, Mediacontech. Si ringrazia lo studio Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP.
La Giuria Internazionale
La Giuria internazionale, per questa edizione è presieduta:
Angela Vettese - Laureata in Filosofia all’Università di Milano, ha conseguito il perfezionamento in Storia dell’Arte all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Insegna Storia dell’Arte al CLEACC (Corso di Laurea in Economia per le Arti e la Comunicazione) all’Università Bocconi di Milano e inoltre è fondatrice della Facoltà delle Arti dello IUAV a Venezia, dove insegna e dirige il Corso di Laurea Specialistica in Arte Visiva. È autrice di numerose pubblicazioni relative a un ampio raggio di artisti tra i quali Marlene Dumas e Dan Flavin.
ed è composta da:
Jack Bankowsky - Uno tra i più autorevoli saggisti d’arte negli Stati Uniti. È critico d’arte ed Editor-at-Large per la rivista “Artforum”, di cui è stato caporedattore per più di un decennio, dal 1992 al 2004. Bankowsky è stato il fondatore di “Bookforum”, dove ricopre ancora l’incarico di direttore editoriale. Inoltre, all’interno della Yale School of Art, Bankowsky ha operato come membro di Facoltà e ha fatto parte del consiglio consultivo del Graduate Studies Program in Criticism and Theory presso l’Art Center College of Design.
Homi K. Bhabha - “Anne F. Rothenberg Professor of the Humanities” al Dipartimento di Inglese dell’Università di Harvard; Direttore del Centro di Studi Umanistici ad Harvard e Distinguished Visiting Professor in the Humanities presso l’University College di Londra. Formatosi all’Università di Bombay e al Christ Church College dell’Università di Oxford, ha al suo attivo numerose pubblicazioni giornalistiche in riviste come “New Formations”, “Oxford Literary Review” e “Screen”. È all’interno delle redazioni di riviste come “October”, “Critical Inquiry” e “New Formations” e collabora regolarmente con “Artforum”.
Sarat Maharaj - Titolare del Research Professor Fellowship al Goldsmiths’ College a Londra, e professore di Visual Art and Knowledge Systems all’Università di Lund, Svezia. Maharaj è stato il primo “Rudolf Arnheim Professor” alla Humboldt University di Berlino ed è ricercatore alla Jan Van Eyck Akademie di Maastricht. I suoi studi s’incentrano sull’interpretazione e la differenza culturali, sulle arti tessili, sonore e visive intese come produzione di conoscenza. Maharaj è stato co-curatore di Documenta XI, nel 2002 e ha curato Knowledge Lab, presso la Haus der Kulturen der Welt di Berlino nel 2005.
Julia Voss - Uno dei più importanti critici culturali tedeschi. È scrittrice, giornalista e critico della sezione culturale del “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. Dopo aver studiato Letteratura Tedesca Moderna, Storia d’Arte e Filosofia alla Freiburg im Breisgau a Londra e Berlino, la sua tesi di dottorato dal titolo Darwin's pictures as an aspect of evolutionary theory between 1837 and 1874 è stata pubblicata da S. Fischer Verlag nel 2007. Il libro più recente di Julia Voss è un’introduzione a Darwin edita da Junius Verlag.
che assegneranno i seguenti premi:
Leone d’Oro per la migliore Partecipazione nazionale della 53. Esposizione,
Leone d’Oro per il miglior artista della mostra Fare Mondi // Making Worlds,
Leone d’Argento per il più promettente giovane artista della mostra Fare Mondi // Making Worlds.
La Giuria può attribuire, inoltre, delle menzioni speciali agli artisti partecipanti e alle Partecipazioni Nazionali, per un massimo di tre.
Angela Vettese - Laureata in Filosofia all’Università di Milano, ha conseguito il perfezionamento in Storia dell’Arte all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Insegna Storia dell’Arte al CLEACC (Corso di Laurea in Economia per le Arti e la Comunicazione) all’Università Bocconi di Milano e inoltre è fondatrice della Facoltà delle Arti dello IUAV a Venezia, dove insegna e dirige il Corso di Laurea Specialistica in Arte Visiva. È autrice di numerose pubblicazioni relative a un ampio raggio di artisti tra i quali Marlene Dumas e Dan Flavin.
ed è composta da:
Jack Bankowsky - Uno tra i più autorevoli saggisti d’arte negli Stati Uniti. È critico d’arte ed Editor-at-Large per la rivista “Artforum”, di cui è stato caporedattore per più di un decennio, dal 1992 al 2004. Bankowsky è stato il fondatore di “Bookforum”, dove ricopre ancora l’incarico di direttore editoriale. Inoltre, all’interno della Yale School of Art, Bankowsky ha operato come membro di Facoltà e ha fatto parte del consiglio consultivo del Graduate Studies Program in Criticism and Theory presso l’Art Center College of Design.
Homi K. Bhabha - “Anne F. Rothenberg Professor of the Humanities” al Dipartimento di Inglese dell’Università di Harvard; Direttore del Centro di Studi Umanistici ad Harvard e Distinguished Visiting Professor in the Humanities presso l’University College di Londra. Formatosi all’Università di Bombay e al Christ Church College dell’Università di Oxford, ha al suo attivo numerose pubblicazioni giornalistiche in riviste come “New Formations”, “Oxford Literary Review” e “Screen”. È all’interno delle redazioni di riviste come “October”, “Critical Inquiry” e “New Formations” e collabora regolarmente con “Artforum”.
Sarat Maharaj - Titolare del Research Professor Fellowship al Goldsmiths’ College a Londra, e professore di Visual Art and Knowledge Systems all’Università di Lund, Svezia. Maharaj è stato il primo “Rudolf Arnheim Professor” alla Humboldt University di Berlino ed è ricercatore alla Jan Van Eyck Akademie di Maastricht. I suoi studi s’incentrano sull’interpretazione e la differenza culturali, sulle arti tessili, sonore e visive intese come produzione di conoscenza. Maharaj è stato co-curatore di Documenta XI, nel 2002 e ha curato Knowledge Lab, presso la Haus der Kulturen der Welt di Berlino nel 2005.
Julia Voss - Uno dei più importanti critici culturali tedeschi. È scrittrice, giornalista e critico della sezione culturale del “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. Dopo aver studiato Letteratura Tedesca Moderna, Storia d’Arte e Filosofia alla Freiburg im Breisgau a Londra e Berlino, la sua tesi di dottorato dal titolo Darwin's pictures as an aspect of evolutionary theory between 1837 and 1874 è stata pubblicata da S. Fischer Verlag nel 2007. Il libro più recente di Julia Voss è un’introduzione a Darwin edita da Junius Verlag.
che assegneranno i seguenti premi:
Leone d’Oro per la migliore Partecipazione nazionale della 53. Esposizione,
Leone d’Oro per il miglior artista della mostra Fare Mondi // Making Worlds,
Leone d’Argento per il più promettente giovane artista della mostra Fare Mondi // Making Worlds.
La Giuria può attribuire, inoltre, delle menzioni speciali agli artisti partecipanti e alle Partecipazioni Nazionali, per un massimo di tre.
Cerimonia d'inaugurazione
La cerimonia di inaugurazione e di premiazione della 53. Esposizione avrà luogo sabato 6 giugno ai Giardini, con la consegna dei premi ufficiali assegnati dalla giuria internazionale. Saranno inoltre consegnati due Leoni d’oro alla carriera agli artisti Yoko Ono e John Baldessari.
Yoko Ono (Tokio, 1933) è una figura chiave nell’arte del dopoguerra. Pioniera della performance art e dell’arte concettuale, è oggi una delle artiste più influenti. Molto prima di diventare un’icona nella cultura popolare, ha sviluppato strategie artistiche che hanno lasciato una traccia duratura sia nel suo nativo Giappone, sia in Occidente.
John Baldessari (California, 1931) è uno dei più importanti artisti visivi di oggi. Spesso ritenuto il più autorevole docente d’arte dei nostri tempi, ha innanzitutto sviluppato un proprio specifico linguaggio visivo. Dagli anni ’60 ha lavorato in molte discipline e ha realizzato un eccezionale corpus d’opere che ha ispirato diverse generazioni di artisti.
Yoko Ono (Tokio, 1933) è una figura chiave nell’arte del dopoguerra. Pioniera della performance art e dell’arte concettuale, è oggi una delle artiste più influenti. Molto prima di diventare un’icona nella cultura popolare, ha sviluppato strategie artistiche che hanno lasciato una traccia duratura sia nel suo nativo Giappone, sia in Occidente.
John Baldessari (California, 1931) è uno dei più importanti artisti visivi di oggi. Spesso ritenuto il più autorevole docente d’arte dei nostri tempi, ha innanzitutto sviluppato un proprio specifico linguaggio visivo. Dagli anni ’60 ha lavorato in molte discipline e ha realizzato un eccezionale corpus d’opere che ha ispirato diverse generazioni di artisti.
Chi è Daniel Birnbaum?
Il Direttore della 53. Esposizione è Daniel Birnbaum. Nato a Stoccolma nel 1963, Daniel Birnbaum è curatore di istituzioni e mostre a livello internazionale e dal 2001 Rettore della Staedelschule di Francoforte sul Meno (Germania), accademia che concilia l’insegnamento dell’arte contemporanea con la sperimentazione e la ricerca creativa. Dal 1998 è redattore di Artforum, New York, con cui collabora regolarmente dal 1995. Dai primi anni ‘90 ha collaborato regolarmente con altre riviste come Parkett e Frieze. A Francoforte sul Meno (Germania) cura lo spazio espositivo Portikus,.
Come titolo della rassegna ha scelto :Fare Mondi // Making Worlds, che collega in un’unica mostra le sedi espositive del rinnovato Palazzo delle Esposizioni della Biennale (Giardini) e dell’Arsenale, e riunisce – inclusi i collettivi – più di 90 artisti da tutto il mondo, con nuove opere di tutti i linguaggi.
Per la direzione della mostra Daniel Birnbaum si avvale dell’assistenza di Jochen Volz (organizzatore artistico). Un ulteriore supporto deriva da un team internazionale di corrispondenti che si compone di: Savita Apte, Tom Eccles, Hu Fang, Maria Finders.
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