Ecco concluso il mio rapido escursus sulla Biennale di Venezia del 2007, in generale un passo in avanti rispetto alle ultime.
La prima Biennale che vidi fu con dei compagni di scuola nel lontanissimo 1980. Direttore era Luigi Carluccio, durante cui fu realizzata la famosa Aperto per giovani artisti ideata da Achille Bonito Oliva e Harald Szeemann. Nel 1982 direttore è Sisto della Palma, poi nel 1984 e 1986 la direzione passa a Maurizio Calvesi, con una impostazione classica e discreta. Seguì nel 1988 la curiosa "Il luogo degli artisti" diretta da Giovanni Carandente.
Che la diresse anche nel 1990 col titolo "Dimensione futuro". Salta un anno per realizzare le celebrazioni, per cui si passa al 1993 curata da Achille Bonito Oliva, con la sua solita cricca di artisti, che ora occupano la metropolitana di Napoli. Nel 1995 la storica mostra di Jean Clair. Poi venne la fredda mostra di Germano Celant nel 1997, a cui seguirono nel 1999 e nel 2001 le due di Harald Szeemann, allegra la prima ripetitiva la seconda.
Mi ricordo poi la confusione di Francesco Bonami nel 2003 e la commercialmente brutta delle spagnole María de Corral e Rosa Martínez del 2005 (ma avevano solo un annetto per organizzarla!).
Questa del 2007 non ha grandi progetti da segnalare ma è stata ben confezionata e con una certa varietà di proposte e temi. Vero che è stato fortunato nell’essere stato candidato con ben quattro anni di anticipo. Per cui ha potuto dedicarsi all’organizzazione in modo adeguato, quindi mi domando come mai non si è ancora deciso chi sarà il curatore della prossima Biennale del 2009, speriamo che ci si sbrighi per la candidatura!?
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