Nell’anno
della Biennale di Venezia la Fondazione Musei Civici di Venezia presenterà una
importante mostra dedicata a Arshile Gorky negli spazi di Ca’ Pesaro. Si
tratterà della prima retrospettiva italiana su questo artista considerato una
delle figure chiave dell’arte americana del XX secolo.
La
mostra prenderà in considerazione le tappe della straordinaria carriera di
Gorky dai primi lavori degli anni Venti, in cui il suo approccio alla pittura è
fortemente connotato dal rapporto con le composizioni di Cézanne, passando per
i punti più alti del suo studio da autodidatta dei maestri e dei movimenti
moderni, fino ad arrivare alla fase in cui tutti questi stimoli confluiscono in
una potente e singolarissima visione.
Arshile
Gorky: 1904-1948 si propone di evidenziare come, sin dalle fasi precoci della
sua carriera, quando è apparentemente soggiogato dal lavoro dei grandi maestri
del passato, la voce artistica di Gorky sia già presente, e vada rafforzandosi
mano a mano che il suo lavoro progredisce. La sezione finale della rassegna
mostrerà con quale forza l’energia pittorica e l’immaginazione di Gorky si
uniscano ad un rinnovato incontro con la natura, nei paesaggi della Virginia e
del Connecticut, durante le estati del 1942-45. Una selezione di questi
capolavori maturi, con la loro gamma di surreale, di astratto, di figurativo,
rivela un artista al culmine del suo straordinario potere creativo. La qualità
inimitabile delle ultime opere fu riconosciuta dal poeta surrealista André
Breton che, nella prefazione al catalogo di una mostra di Gorky del 1945, la
descrisse come un “ibrido”, riconoscendo la complessità con cui Gorky evocava
il mondo naturale, unendolo a una moltitudine di memorie personali e influenze
diverse.
Accanto
ai dipinti, la mostra includerà una selezione di lavori su carta che dimostrano
la mano incredibile di Gorky.
I
lavori esposti giungeranno da collezioni internazionali sia istituzionali che
private: tra queste la Tate di Londra, la National Gallery of Art di Washington
DC, il Whitney Museum of American Art di New York, il Centre Pompidou di
Parigi, Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, l’Israel Museum di Gerusalemme. In
tutto saranno esposte circa 80 opere.
Un
catalogo illustrato, con saggi delle curatrici, e testo a fronte in italiano e
inglese, accompagnerà la mostra.
Arshile
Gorky: 1904-1948 è curata da Gabriella Belli e Edith Devaney.
Gabriella
Belli è storica dell’arte e Direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia.
Edith
Devaney è curatrice alla Royal Academy of Arts di Londra, per la quale ha
recentemente curato la fortunata mostra “Abstract Expressionism” (2016) che
includeva una galleria dedicata a Arshile Gorky.
Arshile
Gorky
Lago
Van, Anatolia Ottomana (attuale Turchia), 15 aprile 1904 – Sherman, Connecticut
(Stati Uniti), 12 Luglio 1948.
Nato
Vostanik Manoug Adoian, Arshile Gorky si rifugiò negli Stati Uniti insieme alla
sorella a 15 anni, per sfuggire al genocidio armeno. Due anni dopo si iscrisse
alla New School of Design di Boston, Massachusetts, dove studiò sino al 1924.
In quello stesso anno si spostò a New York per insegnare a tempo pieno alla
School of Painting and Drawing presso la Grand Central School of Art. Gorky fu
uno dei primi artisti a partecipare al Federal Art Project lanciato dal governo
americano nel 1935, per il quale dipinse diverse serie di murali al Floyd
Bennett Field a Brooklyn e all’aeroporto di Newark. Nel 1935 firmò anche un
contratto di tre anni con la Guild Art gallery di New York. La sua prima
retrospettiva museale aprì al San Francisco Museum of Modern Art nel 1941. A
metà degli anni Quaranta attraversò un periodo produttivo ricco di
soddisfazioni personali e artistiche, segnato dalla nascita delle due figlie e
dal rapporto felice con la natura.
Nel
1948, a seguito di un periodo di turbamento personale e problemi di salute,
Gorky si impiccò in un capanno vicino alla sua casa.
Oltre
ad aver dato vita ad un corpus di opere di grande importanza e di immediata
riconoscibilità, Gorky ha lasciato in eredità anche una visione unica che lo
colloca tra i principali protagonisti nello sviluppo del movimento
dell’Espressionismo Astratto. La singolare capacità di Gorky di comprendere e
assimilare i diversi movimenti del Novecento lo distinse come figura centrale,
tale da influenzare molti altri artisti, a partire da Willem de Kooning, che lo
riconobbe come forza trainante tra i pittori del suo tempo, fino a Cy Twombly,
Helen Frankenthaler, Jack Whitten.
Ca’
Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia
La
Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia ha sede nel magnifico palazzo
di Ca’ Pesaro, sorto nella seconda metà del XVII secolo per volontà della
famiglia Pesaro, su progetto del massimo architetto del barocco veneziano,
Baldassarre Longhena.
Il
Palazzo viene donato nel 1898 alla città dalla sua ultima proprietaria, la
Duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, al fine di creare il primo centro di
produzione ed esposizione dell’arte moderna a Venezia. Nata nel 1902 per
volontà del Comune, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna accoglie le opere
acquisite alle Biennali di Venezia e, tra il 1908 e il 1924, le storiche Mostre
Bevilacqua La Masa, che favoriscono una giovane generazione di artisti tra cui
Umberto Boccioni, Felice Casorati, Gino Rossi, Arturo Martini. La collezione si
arricchisce nel tempo attraverso acquisti e donazioni e conta oggi più di 5.000
opere tra pittura, grafica e scultura.
Fin
dagli anni settanta Ca’ Pesaro ha ospitato significative rassegne monografiche
su autori italiani e stranieri, tra cui Mark Rothko nel 1970 e Robert
Rauschenberg nel 1975, e negli anni più recenti ha organizzato numerose
esposizioni dedicate ai maestri del ‘900 o a temi interdisciplinari di grande
attualità, tra cui “Cy Twombly. Paradise” (2015), “Culture Chanel. La donna che
legge” (2016), “William Merritt Chase. Un pittore tra New York e Venezia”
(2017), “David Hockney. 82 Ritratti e 1 natura morta” (2017), “Epoca Fiorucci”
(2018).
Ca’
Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa
Croce 2076, Venezia