I
settanta anni di attività della Fondazione Peggy Guggenheim a Venezia vengono
festeggiati con un ricco programma di eventi.
Da
quando nel lontano 1949 Peggy Guggenheim si trasferì a Palazzo Venier dei Leoni
sul Canal Grande, la collezione ha subito diversi cambiamenti e ora continua a
crescere e proporsi come un punto di riferimento per l’arte internazionale.
Ecco
allora un ricco programma di eventi che costelleranno le stagioni espositive
fino al 2020 arricchita come sempre da tanti eventi collaterali fra cui una
serie di incontri con note collezioniste d’arte internazionali, tra cui
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, della nota fondazione torinese, l’indiana
Lekha Poddar della Devi Art Foundation e Francesca Thyssen-Bornemisza,
promotrice della collezione Thyssen-Bornemisza Art Contemporary.
Questo
il programma degli eventi:
- La
Natura di Arp che si svolgerà dal 13 aprile al 2 settembre 2019, curata da
Catherine Craft, con l’organizzazione del The Nasher Sculpture Center, Dallas
Jean
Arp, Testa e conchiglia (Tête et coquille), 1933 c., ottone lucidato, altezza
19,7 cm.
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia 76.2553 PG 54
La
mostra propone una lettura suggestiva e a lungo attesa della produzione
artistica dell’artista franco-tedesco Jean (Hans) Arp (1886–1966), il cui
approccio sperimentale alla creazione e il ripensamento radicale delle forme
d'arte tradizionali lo resero uno degli artisti più influenti del Novecento.
Nel corso di una carriera durata oltre sei decenni, Arp produsse un corpus di
lavori di grande impatto in materiali e formati molteplici. Arp fu tra i
fondatori del movimento Dada e pioniere dell'astrazione, sviluppò un
vocabolario di forme organiche che si muovono fluidamente tra l'astrazione e la
rappresentazione, e divenne rapidamente un punto di riferimento per diverse
generazioni di artisti. La mostra è organizzata dal Nasher Sculpture Center di
Dallas, prima sede espositiva della mostra.
- Un
progetto dedicato alla fondatrice dal titolo “Peggy Guggenheim. L’ultima
Dogaressa” che inizierà il 21 settembre 2019 e durerà fino al 27 gennaio 2020.
Curata da Karole P. B. Vail, con Gražina Subelytė
René
Magritte, L’impero della luce (L’Empire des lumières), 1953–54, olio su tela,
195,4 x 131,2 cm.
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia 76.2553 PG 102
La
mostra celebra la vita veneziana di Peggy Guggenheim, rivelando come abbia
continuato ad accrescere con importanti opere d’arte la propria collezione dopo
la partenza da New York, la chiusura della galleria-museo Art of This Century
(1942-47) e il trasferimento a Venezia nel 1948. La mostra presenterà dipinti,
sculture e opere su carta selezionate tra quelle acquisite tra la fine degli
anni quaranta e il 1979, anno della scomparsa della collezionista.
Contestualmente, la mostra porrà in evidenza le mostre e gli eventi organizzati da Peggy Guggenheim, o ai quali
partecipa, rivelatisi poi autentiche pietre miliari. Peggy Guggenheim. L’ultima
Dogaressa offrirà l’opportunità senza precedenti di rivedere e
ricontestualizzare capolavori famosi, come L’impero della luce (1953-54) di
René Magritte, a fianco di opere raramente esposte, create da artisti come René
Brô, Gwyther Irwin e Grace Hartigan, oltre che da pittori di origine giapponese
come Kenzo Okada e Tomonori Toyofuku, che dimostrano l’interesse della mecenate
per l’arte creata oltre le frontiere dell’Europa e degli Stati Uniti.
- Il
progetto “Migrating Objects” che prenderà avvio il 15 febbraio fino al 15 maggio 2020. Curato da Karole P. B. Vail
Maschera
da iniziazione, Zaire, Yaka, legno policromo, rafia tessuta e rafia, altezza 50
cm.
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia 76.2553 PG 254
Nella
sua vita di mecenate e collezionista Peggy Guggenheim, famosa per la sua
collezione rivoluzionaria di arte moderna europea e americana, amava spingersi
oltre i limiti. Questa mostra intende esaminare un momento cruciale, seppur
meno conosciuto, delle sue peregrinazioni: l’interesse mostrato negli anni ’50
e ’60 per le arti dell’Africa, dell’Oceania e delle Americhe. In quegli anni
Peggy Guggenheim acquista opere di artisti appartenenti a culture di tutto il
mondo, incluse sculture di inizio Novecento provenienti dal Mali, dalla Costa
d’Avorio e dalla Nuova Guinea, e opere delle antiche culture del Messico e del
Perù. Migrating Objects presenterà gli oggetti raccolti da Peggy Guggenheim e
provenienti dall’Africa, dall’Oceania, dall’area andina e mesoamericana
affiancati a opere europee della sua collezione.
Fondazione
Peggy Guggenheim
Dorsoduro,
701-704, 30123 Venezia VE
041
240 5411
www.guggenheim-venice.it
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