La Fondazione
Querini Stampalia propone per la stagione estiva parallela alla Biennale una varietà
di eventi espositivi.
Ci sono l’interessante indagine sul lavoro artistico di
Jörg Immendorff col titolo "Ichich, Ichihr, Ichwir / We All Have to
Die" con la curatela di Francesco Bonami.
Nell'area Scarpa della fondazione è ospita la prima
retrospettiva dell'artista Luigi Pericle (Basilea 1916-Ascona 2001), un
protagonista della pittura europea del secondo Novecento, riemerso dopo anni di
dimenticanza e ora al centro di un grande progetto di recupero critico e
filologico.
Iniziativa che
allinea 50 opere, fra dipinti su tela e su masonite, oltre a chine su carta
degli anni Sessanta e Settanta, frutto di un lavoro inesausto di riflessione
sul linguaggio della pittura e sul segno intuitivo come manifestazione di
spinte interiori e di una indagine visionaria attraverso gli strati più
reconditi della coscienza.
Nelle sale degli spazi espositivi scorre un
omaggi all’artista Roman Opałka, con l'evento "Dire il tempo" curato
di Chiara Bertola.
Intervallato da un nucleo di opere di Mariateresa Sartori
(Venezia, 1961), che con l’artista aveva intessuto in città una intensa
frequentazione.
Interessata alle neuroscienze, alla musica e al
linguaggio, i suoi lavori instaureranno un dialogo con le opere di Opałka,
attraverso la ricerca comune sui temi della memoria, della durata, della
contingenza, e la condivisa ricerca di un visibile in grado di esprimere
l’invisibile.
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