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giovedì 27 novembre 2025

Alma Allen per gli USA

 Alma Allen (foto di Ana Hop, per gentile concessione di American Arts Conservancy)

L'artista, autodidatta,  Alma Allen rappresenterà gli Stati Uniti alla prossima Biennale di Venezia del 2026


Today, the Department of State announced the selection of The American Arts Conservancy (AAC) to represent the United States at the 61st Venice Art Biennale.  The 2026 U.S. Pavilion exhibition ‘Alma Allen: Call Me the Breeze’ was organized by Commissioner Jenni Parido, founder of the American Arts Conservancy, and curator Jeffrey Uslip.  It will present artworks that highlight Allen’s alchemical transformation of matter and explore the concept of “elevation,” both as a physical manifestation of form and as a symbol of collective optimism and self-realization, furthering the Trump Administration’s focus on showcasing American excellence.  The artist, Alma Allen, will create several new site-responsive sculptures, including one for the U.S. Pavilion’s outdoor forecourt.

The Bureau of Educational and Cultural Affairs supports and manages the official U.S. participation at Venice Arts and Architecture Biennales to showcase the excellence of American art and culture on the world stage.

martedì 18 novembre 2025

Padiglione olandese il titolo The Fortress


Dutch Pavilion, Venice. Photo by Andrea Avezzù


Title of the Dutch Entry to the 2026 La Biennale di Venezia Announced
 
‘The Fortress’ is the title of the new work to be presented by artist Dries Verhoeven and curator Rieke Vos for the 61st edition of La Biennale di Venezia
Dries Verhoeven and Rieke Vos are currently developing a performance and architectural intervention for the Rietveld Pavilion, marking the first time that performance will be presented in the Dutch Pavilion. La Biennale di Venezia will take place from May 9 to November 22, 2026.
 
With The Fortress, Verhoeven and Vos examine the human instinct for self-protection – the urge to safeguard one’s boundaries, peace of mind and way of life. In an age of uncertainty, the duo reflects on how Western society grapples with the tension between its enlightened self-image and an increasingly bleak outlook on the future. Through this work, Verhoeven draws visitors directly into this contradiction. The Rietveld Pavilion, built amid the progressive optimism of the postwar era, not only serves as the setting for the presentation but also becomes an integral part of the work itself.
 
Dries Verhoeven: “The Biennale's design perpetuates an old-world order, which fascinates me. Many former Western powers have a prominent place there. The Netherlands, with its modernist pavilion, can present itself as a model of openness, progress, and internationalism. But do we still recognise ourselves in this image?"


lunedì 10 novembre 2025

India

 Dopo sei anni l'India torna a partecipare alla Biennale di Venezia, con la Fondazione no-profit Sankala di Nuova Delhi. 

Dana Awartani



 L'Arabia Saudita parteciperà alla 61a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia 2026, che si terrà dal 9 maggio al 22 novembre 2026 a Venezia, in Italia, riflettendo la fiorente e in continua evoluzione scena creativa del Regno.

La partecipazione del Regno sarà rappresentata attraverso il Padiglione Nazionale dell'Arabia Saudita, organizzato dalla Commissione per le Arti Visive del Ministero della Cultura.

L'artista saudita Dana Awartani è stata selezionata per partecipare a questo evento artistico globale, presentando opere che valorizzano il patrimonio culturale e fanno rivivere l'artigianato tradizionale. È la quarta artista a rappresentare l'Arabia Saudita nella storia della Biennale, sottolineando il ruolo pionieristico e influente delle donne saudite nelle arti visive.

Il padiglione sarà curato dalla Direttrice d'Arte Jameel Antonia Carver, con il supporto della Curatrice Assistente Hafsa Al-Khudairi, per sviluppare il contenuto artistico nazionale del padiglione.

Questa è la quinta partecipazione dell'Arabia Saudita all'Esposizione Internazionale d'Arte e la quarta volta che un'artista saudita rappresenta il Regno attraverso il suo Padiglione Nazionale. I dettagli dell'opera che sarà presentata da Awartani saranno annunciati nel 2026.

lunedì 3 novembre 2025

Padiglione Brasile

 


La Fundação Bienal de São Paulo annuncia Diane Lima come curatrice del Padiglione Brasiliano alla 61a Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia , che si terrà dal 9 maggio al 22 novembre 2026. Le artiste Rosana Paulino e Adriana Varejão , selezionate dalla curatrice, fanno parte del progetto curatoriale Comigo ninguém pode , il nome portoghese della pianta Dieffenbachia che risuona anche come un detto popolare, che può essere inteso come "nessuno può gestirmi" o "nessuno può battermi". Il titolo attinge a queste ambiguità come metafora di protezione, tossicità e resilienza. La proposta evidenzia i dialoghi che attraversano le carriere di entrambe le artiste, in cui le riflessioni sulle ferite coloniali e la riscrittura della storia lasciano il posto a costanti processi di metamorfosi, articolando nuove possibilità di immaginazione e liberazione poetica.

"Essere scelte per curare il Padiglione brasiliano a Venezia è un onore e una grande responsabilità", afferma Diane Lima. "Insieme, Paulino e Varejão rappresentano storicamente gli aspetti più rivoluzionari della presenza femminile nel campo dell'arte nazionale. La loro poetica, tra armonia e attrito, riecheggia le lotte dei movimenti sociali e della democrazia, senza mai perdere la sensibile capacità di stupire e sorprenderci con un'elevata qualità tecnica. Insieme alle idee di protezione e tossicità, Comigo ninguém pode , come dice un detto popolare, si riferisce anche al processo di trasferimento della conoscenza della natura al regno della vita, riflettendo così un processo di manifestazione collettiva che avviene naturalmente quando l'"io" diventa "noi", diventa molti, e un'intera nazione, che usa la sua saggezza come forma di difesa e sovranità", afferma.

"Il lavoro di Rosana Paulino e il mio si intersecano nel potere delle ferite coloniali, un tema che struttura il DNA delle nostre opere e attraversa la nostra ricerca in modo viscerale", afferma Adriana Varejão. "Spero di sviluppare un dialogo unico con Rosana che si colleghi anche all'architettura del Padiglione, ampliando le possibilità dei nostri percorsi artistici", aggiunge. Per Rosana Paulino, "essere nel Padiglione brasiliano a Venezia, insieme ad Adriana Varejão, è un'opportunità per indagare le ferite coloniali da diverse prospettive femminili che si fondono in un dialogo inedito. Questo incontro propone una revisione della storia dell'arte, mettendo in discussione il canone e recuperando memorie silenziate, aprendo la strada a nuove possibilità per il futuro".

Dal 2023, il processo di selezione delle proposte curatoriali e artistiche per il Padiglione brasiliano adotta un sistema di valutazione composto da un comitato di rappresentanti dei tre enti organizzatori – Ministero della Cultura, Ministero degli Affari Esteri e Fundação Bienal de São Paulo – che analizza le proposte dei curatori invitati, rendendo il processo più aperto e partecipativo.

"La curatela di Diane Lima, con la presenza di Rosana Paulino e Adriana Varejão, riafferma la potenza e la complessità della produzione brasiliana sulla scena internazionale", afferma Andrea Pinheiro, presidente della Fundação Bienal de São Paulo . "Questo annuncio coincide con l'investimento nel recupero del nostro Padiglione e rinnova l'impegno istituzionale di presentare a Venezia un progetto degno del dibattito globale a cui il Brasile ha un contributo da offrire", conclude.

L'annuncio è in linea con il tema ufficiale della 61. Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia, intitolato In Minor Keys . L'edizione 2026 arriva dopo l'inaspettata perdita della curatrice designata Koyo Kouoh e sarà guidata dal collettivo formato da Gabe Beckhurst Feijoo, Marie Helene Pereira, Rasha Salti, Siddhartha Mitter e Rory Tsapayi, professionisti selezionati da Kouoh per accompagnarla in questo percorso curatoriale e che ora ne raccolgono l'eredità.

 

Recupero del Padiglione Brasiliano

L'annuncio del progetto guidato da Lima – che ha integrato il collettivo curatoriale della 35a Biennale di San Paolo, insieme a Grada Kilomba, Hélio Menezes e Manuel Borja-Villel – rientra anche in una nuova fase per il Padiglione brasiliano a Venezia. Nel 2024, la Fundação Bienal de São Paulo ha avviato un progetto di recupero dell'edificio, di proprietà del Ministero degli Affari Esteri, in coordinamento con il Ministero della Cultura. L'iniziativa, che si concluderà nel 2026, prevede fasi di recupero architettonico, adeguamento infrastrutturale, accessibilità e adattamenti tecnici per mostre di grandi dimensioni, garantendo migliori condizioni di conservazione delle opere e di accoglienza del pubblico.

 

Informazioni su Diane Lima

Diane Lima (Mundo Novo-BA, Brasile, 1986) è una curatrice, studiosa e voce chiave del femminismo nero nell'arte latinoamericana. Più recentemente, ha fatto parte del collettivo curatoriale che ha organizzato "Coreografie dell'impossibile" alla 35a Biennale di San Paolo (2023), e ha curato le mostre "Paulo Nazareth: Luzia" al Museo Tamayo (Città del Messico, 2024), " The River is a Serpent" alla 3a Triennale d'Arte Frestas (2020/2021). Ha inoltre organizzato il programma biennale " Absent Dialogues" presso Itaú Cultural (San Paolo, 2016-2017), che ha svolto un ruolo storico nel plasmare la svolta anticoloniale brasiliana nell'arte contemporanea. Tra i riconoscimenti più recenti per il suo lavoro, nel 2025 Lima è stata nominata membro del Comitato Scientifico Consultivo di documenta e del MuseumFridericianum gGmbH in Germania, dove attualmente ricopre il ruolo di Vicepresidente. Ha ricevuto una Ford Foundation Global Fellowship 2021, un programma che celebra la prossima generazione di leader per la giustizia sociale in tutto il mondo. Lima ha curato l'antologia acclamata dalla critica " Negros na Piscina: Arte Contemporânea, Curadoria e Educação" (2024), che racconta gli ultimi dieci anni del dibattito su razzismo e arte in Brasile.

Informazioni su Adriana Varejão

Dagli anni '80, Adriana Varejão (Rio de Janeiro, Brasile, 1964) ha sviluppato un corpus di opere caratterizzato da riflessioni critiche sul colonialismo e sulla formazione plurale della cultura brasiliana. Ha tenuto mostre panoramiche presso istituzioni come il Centro de Arte Moderna Gulbenkian (Lisbona); la Pinacoteca di San Paolo; la Haus der Kunst (Monaco di Baviera); il Museo Tamayo (Città del Messico); l'ICA (Boston); l'Hara Museum (Tokyo); e la Fondation Cartier (Parigi). Ha inoltre partecipato alle biennali di San Paolo, Sydney, L'Avana, Liverpool e Istanbul. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto importanti onorificenze come l'Ordine al Merito Culturale dal Ministero della Cultura brasiliano e il titolo di Chevalier des Arts et des Lettres dal governo francese. Le sue opere fanno parte delle collezioni di musei come la Tate Modern (Londra), il Metropolitan Museum of Art e il Guggenheim (New York), il Dallas Museum of Art, lo Stedelijk Museum (Amsterdam), la Fundação Serralves (Porto), il Museo Reina Sofía (Madrid) e il MASP (San Paolo). Presso l'Instituto Inhotim di Minas Gerais, è presente un padiglione permanente dedicato al suo lavoro.

Informazioni su Rosana Paulino

Rosana Paulino (San Paolo, Brasile, 1967) vive e lavora a San Paolo. Ha conseguito un dottorato di ricerca in arti visive e una laurea triennale in incisione presso la Escola de Comunicações e Artes dell'USP, ed è inoltre specialista in incisione presso il London Print Studio. Ha ricevuto importanti premi come il Konex Mercosur: Arti Visive (Argentina, 2022) e il MUNCH Award (Norvegia, 2024). Le sue opere fanno parte delle collezioni di importanti istituzioni, tra cui il MAM SP, la Pinacoteca di San Paolo, il MASP e il Museu Afro Brasil Emanoel Araujo (tutti a San Paolo), il Malba (Buenos Aires), il MoMA (New York), l'University of New Mexico Art Museum (Albuquerque), l'Harvard Art Museums (Cambridge), la Tate Modern (Londra) e il Centre Pompidou (Parigi).

Sulla Fundação Bienal de São Paulo

Fondata nel 1962, la Fundação Bienal de São Paulo è un'istituzione privata senza scopo di lucro, apartitica o religiosa, le cui azioni mirano a democratizzare l'accesso alla cultura e a promuovere l'interesse per la creazione artistica. Ogni due anni, la Fundação organizza la Biennale di San Paolo, creata nel 1951, la più grande esposizione dell'emisfero australe, e le sue mostre itineranti in diverse città del Brasile e all'estero. L'istituzione è anche custode di due beni del patrimonio artistico e culturale latinoamericano: un archivio storico di arte moderna e contemporanea, punto di riferimento per l'America Latina (l'Archivio Storico Wanda Svevo), e il Padiglione Ciccillo Matarazzo, sede della Fundação, progettato da Oscar Niemeyer e dichiarato patrimonio storico. La Fundação Bienal de São Paulo è inoltre responsabile dell'ideazione e della produzione delle rappresentazioni del Brasile alle Biennali d'arte e di architettura di Venezia, una prerogativa conferitale decenni fa dal governo federale in riconoscimento dell'eccellenza del suo contributo alla cultura brasiliana.

 

Servizio
Padiglione Brasile alla 61. Esposizione Internazionale d'Arte – La Biennale di Venezia
Mostra: Comigo ninguém pode
Commissario: Andrea Pinheiro, Presidente della Fundação Bienal de São Paulo
Curatrice: Diane Lima
Partecipanti: Adriana Varejão e Rosana Paulino
Ubicazione: Padiglione Brasile
Indirizzo: Giardini Napoleonici di Castello, Padiglione Brasile, 30122, Venezia, Italia
Data: dal 9 maggio al 22 novembre 2026
Pre-apertura: dal 6 all'8 maggio 2026

Padiglione Zimbabwe

 Anche per questa edizione lo Zimbabwe avrà il suo padiglione presso  Santa Maria della Pietà, con un progetto curato da Fadzai Veronica Muchemwa, sul tema della neuroplasticità come metafora della resilienza culturale, gli artisti saranno di Felix Shumba, Pardon Mapondera, Eva Raath, Tariro Kamuti e Moffat Takadiwa.

mercoledì 15 ottobre 2025

Chiara Camoni, curato da Cecilia Canziani, per il Padiglione Italia

Cecilia Canziani e Chiara Camoni @Lorenzo Palmieri


 "Con te con tutto" di Chiara Camoni, curato da Cecilia Canziani, è il progetto selezionato dal Ministro della Cultura tra la terna di finalisti alla conclusione di una procedura di selezione pubblica


Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha scelto Cecilia Canziani come curatrice del Padiglione Italia alla 61. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia (dal 9 maggio al 22 novembre 2026) con il progetto "Con te con tutto" di Chiara Camoni.


Il progetto presentato da Cecilia Canziani è stato scelto tra la terna selezionata dalla Commissione di Valutazione dell’avviso pubblico a due fasi promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. La terna di curatori presentata al Ministro era così composta: Cecilia Canziani, con il progetto Con te con tutto di Chiara Camoni; Valentino Catricalà, con il progetto Scola Aperta del duo Formafantasma; Marta Papini, con il progetto Parlare di notte di Guglielmo Castelli e Giulia Cenci. La Commissione ha sottolineato l’alta qualità progettuale dei dieci dossier selezionati nella prima fase dell’avviso pubblico, evidenziando l’eccellenza relativamente a visione, sperimentazione e innovazione dei tre finalisti presentati al Ministro, valutati come migliori anche in termini di originalità del progetto scientifico, competitività internazionale e fattibilità della proposta.

Per il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli: "La proposta di Cecilia Canziani con il progetto di Chiara Camoni è una notevole declinazione al femminile di un ‘materialismo magico’ che antichizza il presente, con sapienti evocazioni mediterranee, citazioni e imitazioni trascendenti. Il progetto mostra una rara capacità di trasformazione della Natura in un laboratorio artistico vivente"

Così il Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e Commissario del Padiglione Italia, Angelo Piero Cappello: "Il progetto presentato da Cecilia Canziani risponde pienamente alle tematiche al centro della Biennale Arte di Koyo Kouoh, che intende concentrarsi su “tonalità minori”, ovvero isole di bellezza, pensiero e resilienza spesso ignorate. La proposta della curatrice si distingue per la sua capacità di intrecciare il fare artigianale e la riflessione sul femminile in una narrazione che celebra la collaborazione e la trasformazione della materia come atto poetico. Desidero ringraziare gli altri membri della Commissione per il complesso lavoro svolto: la qualità complessiva dei progetti esaminati testimonia la vitalità e la profondità della ricerca artistica contemporanea italiana".

Cecilia Canziani, nell’apprendere la sua nomina, dichiara: "Sono onorata e felice di ricevere la nomina di curatrice del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2026 e ringrazio il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, la Direzione Generale Creatività Contemporanea e la Commissione di Valutazione per la fiducia che hanno voluto accordare al progetto.  È una gioia speciale poter affrontare questo importante appuntamento accanto a Chiara Camoni, un’artista con la quale ho condiviso molta parte del mio percorso, e presentare i temi del tempo, del fare e della relazione, che da sempre caratterizzano la sua ricerca sulla scultura, in una chiave inedita".

Così si è espressa la Commissione di Valutazione - composta da Angelo Piero Cappello, Claudio Varagnoli, Ester Coen, Luca Cerizza e Valerio Terraroli - sulla proposta progettuale di Cecilia Canziani: "Con te, con tutto sviluppa una visione altamente originale della creatività condivisa, ponendo al centro l’amicizia femminile e il superamento dei limiti dell’autorialità. Temi come la condivisione, la meraviglia, il dialogo e il fluire del tempo si intrecciano con la trasformazione della materia, dando vita a un linguaggio che unisce artigianato e arti visive. L’appropriazione e la reinvenzione del saper fare offrono una figurazione innovativa, capace di sovvertire le categorie tradizionali tra arti maggiori e arti minori. In sintonia con i presupposti delineati da Koyo Kouoh per In Minor Keys, il progetto affronta questioni centrali come ecologia, processualità e co-creazione, costruendo un percorso che è al tempo stesso riflessione sulla scultura italiana dall’età arcaica al Novecento e rinnovata visione della pratica contemporanea. L’allestimento valorizza la struttura delle Tese, attivando lo spazio con naturalezza e coerenza".


Padiglione Italia, Arsenale - Foto di Giulio Squillacciotti - Courtesy La Biennale di Venezia

Come di consueto, i dettagli del progetto saranno presentati nel corso di una conferenza stampa dedicata, prevista tra marzo e aprile 2026.



BIOGRAFIE

Cecilia Canziani (Roma, 1976) è storica dell’arte e curatrice indipendente. 

Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università Federico II di Napoli, il Master in Curating presso il Goldsmiths College di Londra e la laurea presso l’Università di Roma La Sapienza. È titolare della cattedra di Fenomenologia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila e docente a contratto di Storia dell’arte contemporanea per il Master internazionale in Art History dell’Università di Roma Tor Vergata. È co-fondatrice del centro di ricerca IUNO e del progetto editoriale Les Cerises, dedicato ai libri d’artista per l’infanzia. Ha co-diretto la Nomas Foundation di Roma con Ilaria Gianni e ha ideato, insieme a Simone Menegoi e Andrea Zegna, il programma di arte pubblica ZegnArt per il gruppo Ermenegildo Zegna. È membro della Commissione Dottorale presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2014 è stata Research Fellow presso la Henry Moore Foundation di Leeds e nel 2023 membro del Comitato scientifico di indirizzo per l’abbellimento degli edifici nei territori colpiti dal sisma per il Ministero della Cultura. Tra i progetti espositivi recenti: la prima retrospettiva museale di Linda Fregni Nagler (GAM Torino 2025), il Festival di Accademie e Istituti di Cultura Stranieri (Palazzo delle Esposizioni, Roma 2024), una retrospettiva su Elisa Montessori (Istituti Italiani di Cultura di Varsavia e Cracovia, 2024), collettive alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e al MAXXI L’Aquila. Segue il lavoro di Chiara Camoni dal 2010, ha curato la sua prima monografia (NERO, 2017) e dal 2018 collaborano al progetto di ricerca itinerante La giusta misura.

Chiara Camoni (Piacenza, 1974) è considerata una delle artiste più rilevanti del panorama italiano. 

Negli ultimi anni ha raggiunto una progressiva maturazione del suo linguaggio, divenendo una delle figure più accreditate e apprezzate dell’arte italiana. La sua pratica si contraddistingue per un rinnovamento della scultura e dell’assemblaggio partendo dal recupero di oggetti, materiali di scarto, elementi naturali e allo stesso tempo per un uso concettuale della ceramica che permette di superare i confini tra arti minori e arti maggiori, arte pura e artigianato, così come quella di autore unico laddove privilegia pratiche laboratoriali di co-creazione e co-partecipazione. Negli ultimi anni ha raggiunto un notevole successo nazionale, esponendo in molti delle principali istituzioni pubbliche e non profit italiane (tra le altre, Pirelli Hangar Bicocca, GAM Torino, Festival dei due mondi), così come in prestigiosi spazi internazionali (CAPC, Bordeaux; Manifesta 15 - Barcellona; Bangkok Biennale).




Roma, 14 ottobre 2025
Ufficio Stampa e Comunicazione MiC

sabato 9 agosto 2025

Oriol Vilanova Padiglione Spagna

 

Oriol Vilanova è l'artista che porterà il progetto “Los Restos”  nel Padiglione Spagna, curatela di Carles Guerra.

Velimir Zernovski Padiglione Macedonia

 


Velimir Zernovski rielaborerà la Pietà di Michelangelo col titolo "Pietà nelle Coperture dell’Urgenza" nel padiglione della Macedonia 

Collettiva maltese


 Gli spazi del Padiglione maltese vedranno una collettiva composta da Adrian Abela, Charlie Cauchi e Raphael Vella che presenteranno una serie di opere raccolte sotto il titolo “Non c’è bisogno di scintillire”, curatela di Margerita Pulè.


CS

Adrian Abela, Charlie Cauchi and Raphael Vella shall be representing Malta at the prestigious Biennale di Venezia International Art Exhibition in 2026. Established in 1895, La Biennale di Venezia, a platform for the exhibition of works by international artists, is today acknowledged as one of the most prestigious cultural institutions. The 61st edition of the Venice Art Biennale will be held from May 9 to November 22, 2026.
No Need to Sparkle: an invitation to surrender to uncertainty and to embrace ‘doubting well’ as a philosophy of our unstable times.
The pavilion proposes a space which goes contrary to loud, political convictions, and instead places its trust in a radical uncertainty. No Need to Sparkle exists as a triangulation of belief-systems which disintegrate before our eyes. Three works present layered fictions and shifting realities, leading us down unanticipated paths. Convictions and faiths circle each work but lose their significance as universal themes and assumptions of right and wrong, identity, and selfhood are systematically and elegantly dismantled.
A note on the Artists
Adrian Abela studied architecture and civil engineering in Malta and Milan and received an MFA in sculpture from UCLA. He currently lives and works in Los Angeles.
Charlie Cauchi is a Maltese interdisciplinary artist and filmmaker whose work blends visual storytelling, advocacy, and cultural exploration.
Raphael Vella has been active as an artist and curator for many years and is currently a Professor of Art Education and Socially Engaged Art at the University of Malta.
A note on the Curatorial Team
With over 20 years experience in the arts sector, Curator Margerita Pulè has developed a distinct and professional curatorial practice that is politically engaged, research-based and context-specific. Project Manager Tamara Burr is an accomplished studio manager, skilled in project coordination and operations. The Producer is Unfinished Art Space, and R Gallery is the Associate Producer. Kathrine Maj is the Outreach Programme & Fund-raiser and Mark Sullivan and Julian Vassallo, on behalf of SON Architecture Studio, are the architects. Weexhibit is the Production Team. Alexandra Pace is the Graphic Designer
The Evaluation Board
The Board members were:
Dr Katya Micallef, Principal Curator of Modern and Contemporary Art at MUŻA
Perit Adrian Mamo, Artistic Director at Teatru Manoel, President at Malta Society of Arts
Daniel Azzopardi, Artistic Director at Spazju Kreattiv, Malta’s National Centre for Creativity
“In Minor Keys”
The 61st Venice Biennale, set to take place in 2026, will be titled “In Minor Keys”, curated by the late Koyo Kouoh. This theme, chosen by Kouoh, explores the spaces within “minor keys” in music, focusing on the poetic, sensory, and ethereal aspects often associated with them. The exhibition will aim to connect with “soul frequencies” and find solace, hope, and transcendence within these spaces, using the minor key as an allegory for quiet resistance through contemporary art. 
After a 17-year absence, Malta returned to the Biennale di Venezia in 2017 with its own National Pavilion. Malta returned again in 2019, 2022 and in 2024. Prior to that, it had participated with a special exhibition of Maltese Artists in 1958 and a National Pavilion in 1999. Both the 2017 Malta Pavilion (Homo Melitensis: An Incomplete Inventory in 19 Chapters), the 2019 Malta Pavilion (Maleth / Haven /Port – Heterotopias of Evocation) and the 2022 Malta Pavilion (Diplomazija Astuta) and the 2024 Malta Pavilion, (I Will Follow the Ship) received international press acclaim, garnering a host of high-profile media accolades and acknowledgements
Arts Council Malta–under the auspices of the Ministry for the Arts, Lands and Local Government – is the commissioner of the Malta Pavilion at the Biennale di Venezia.
Applications deadline: 6th May 2025
Photo from Shutterstock

Eglà Budvytytà per la Lituania


Il Padiglione della Lituania sarà realizzato da Eglà Budvytytà, con la curatela di Louise O’Kelly.

Sarà proposto un lavoro iniziato nel 2024 dal titolo Warmblooded e Wingless,  che vedrà per l'occasione una nuova evoluzione. 

Brilant Milazimi per il Padiglione Kosovo



Brilant Milazimi è l'artista scelto dalla giuria composta dai curatori Inke Arns, Erëmirë Krasniqi, Christine Macel, Valentine Umansky e Rein Wolfs per il Il padiglione della Repubblica del Kosovo, gestito dalla Galleria nazionale del Kosovo.

Sarà proposto il progetto  "Strong Teeth", con la curatela di José Esparza Chong Cuy.

Choi Geon e Hyeree Ro per la Corea


 La curatrice Binna Choi selezionata dal Consiglio delle Arti della Corea ha invitato gli artisti Choi Geon e Hyeree Ro per ideare il prossimo padiglione della Corea. 

giovedì 7 agosto 2025

Duo per la Lettonia

Untamed Fashion Assemblies, 1991 opening performance at Dome Square, Riga, Costume from Ball of Postbanality by U.Rukutis & B.Birmanis (1989). Photo by Aivars Liepiņš.
 
Alla Biennale di Venezia la Lettonia porterà designer Mareunrol's e Bruno Birmanis.

Un progetto che guarderà al mondo dell'abbigliamento e dei contesti estetici/sociali. 

Nabil Nahas per il Libano


Il Padiglione del Libano vedrà l'intervento di Nabil Nahas selezionata dal Ministero della Cultura libanese.


CS
NNA - Lebanon’s Ministry of Culture is proud to announce the country’s participation in the 61st International Art Exhibition – La Biennale di Venezia, taking place from Saturday, May 9 to Sunday, November 22, 2026. Nabil Nahas, an internationally recognized contemporary artist, will represent Lebanon with Nada Ghandour leading as Commissioner and Curator of the Pavilion. The country’s participation is organized together with the Lebanese Visual Art Association (LVAA).

Born in Beirut in 1949, Nabil Nahas moved to the United States in 1969, was awarded a BFA from Louisiana State University and an MFA from Yale University (1972). He currently lives and works between Beirut and New York.

His works are included in major museum collections, such as The British Museum (London), Tate Modern (London), The High Museum of Art (Atlanta), The Metropolitan Museum of Art (New York), Rutgers University Zimmerli Museum (New Jersey), Colby Museum of Art (Maine), Pennsylvania Academy of the Fine Arts, Museum of Fine Arts (Boston), The Flint Institute of Arts (Michigan), Michigan Museum of Art UMMA, Barjeel Art Foundation (Sharjah), Mathaf: Arab Museum of Modern Art (Doha), Ramzi & Saeda Dalloul Art Foundation (Beirut), Guggenheim Abu Dhabi.

The Selection Committee made up of Nada Ghandour, Maria Sukkar, Basel Dalloul and Elie Khouri, commented: “Nabil Nahas has an extraordinary ability to explore the intricate relationships between nature, geometry, and the cosmos,creating a unique visual language that seamlessly blends abstraction and figuration. His monumental works, existing between painting and sculpture, employ fractal forms with both scientific precision and artistic sensitivity. The result is an immersive, sensory, and meditative experience that navigates the tensions between chaos and harmony. Through his art, Nabil Nahas offers a poetic vision of the world – one that resonateswith contemporary concerns while evoking both the spiritual and the material, the intimate and the cosmic.”

The Lebanese Pavilion will be located in the Arsenale, one of the two main historical sites of the Biennale. It is produced by the Lebanese Visual Art Association (LVAA), a non-profit organization based in Paris, France.

The Selection Committee is made up of the following experts:

• Nada Ghandour, Chair of the Committee, Art and Heritage Curator, Commissioner and Curator of the Lebanese Pavilion – Biennale Arte 2022 and 2024

• Maria Sukkar, Co-Chair of Tate’s MENAAC, Trustee at ICA London, Bidoun NY, and Founder of the ISelfCollection

• Basel Dalloul, Founder and Chairman of the Ramzi and Saeda Dalloul Art Foundation (DAF)

• Elie Khouri, President of the Elie Khouri Art Foundation (EKAF), UAE 


Trio per il Padiglione Paesi Nordici

 

Benjamin Orlow, Tori Wrånes, Klara Kristalova. Foto: Galleria Nazionale Finlandese / Pirje Mykkänen

Saranno Klara Kristalova, Benjamin Orlow e Tori Wrånes a rappresenteranno il  Padiglione dei Paesi Nordici alla 61a Biennale,


CS

Museum of Contemporary Art Kiasma has has selected artists Benjamin Orlow (Finland), Klara Kristalova (Sweden) and Tori Wrånes (Norway) to represent the Nordic Countries Pavilion at the 61st International Art Exhibition – La Biennale di Venezia in 2026. The exhibition will be curated by Kiasma’s Chief Curator, Anna Mustonen. It is commissioned by Kiasma in collaboration with Moderna Museet and OCA – Office for Contemporary Art Norway.

“Representing a dynamic and diverse approach to contemporary Nordic artistic practice, the exhibition brings together artists from different backgrounds and creative disciplines. Known for their distinctive approaches to sculpture, installation and performance, the artists share a common exploration of transformation, resilience and vulnerability, often blurring the boundaries between the real and the imagined”, Kiasma states in the press release.

“The exhibition invites visitors to journey through a dynamic interplay of imagination and reality that bridges Nordic cultural heritage with broader global contexts. Sverre Fehn’s iconic architecture itself serves as a timeless backdrop, that fosters a dialogue between art, culture, and the built environment.”, curator Anna Mustonen says.

The Nordic Countries Pavilion was designed by Norwegian architect Sverre Fehn and completed in 1962. It has since been a space for collaboration between three Nordic countries – Finland, Norway and Sweden – who alternate as principal commissioners of the Pavilion.

At the 2026 Venice Biennale, Finland will host two pavilions in Giardini: the Aalto Pavilion commissioned by Frame and The Nordic Pavilion commissioned by Kiasma.

Artists

Benjamin Orlow (b. 1984, Turku, Finland; lives and works in London, UK) works across sculpture, video and installation, to investigate the ways in which cultural narratives shape public and private spaces. His practice examines historical transitions, material culture and human interactions with built environments. His sculptures are often monumental, embodying solitude or the metamorphosis inherent in life’s cyclical nature. His artworks have recently exhibited at Kunsthalle Seinäjoki (2025, Finland), Des Bains (2024, London, UK), Kohta Kunsthalle (2023, Helsinki, Finland) and Horst-KANAL Centre Pompidou (2022, Brussels, Belgium).  

Klara Kristalova (b. 1967, Prague, Czech Republic; lives and works in Norrtälje, Sweden) creates expressive sculptures that blend fairytale-like imagery with themes of isolation, transformation, and psychological depth. Her works, often made from glazed ceramics, embody a tactile sense of vulnerability and evoke memories of childhood emotions.

Tori Wrånes (b. 1978, Kristiansand, Norway; lives and works in Oslo, Norway) is a transdisciplinary artist and vocalist who fuses music, performance and sculpture to construct alternate realities. Her immersive, often otherworldly environments challenge perception and redefine traditional performance spaces, creating new rituals and dreamlike constellations.

info https://frame-finland.fi/en/nordic-countries-pavilion-announces-artists-for-the-61st-venice-biennale/