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domenica 28 aprile 2013

Fondazione Prada “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” Ca’ Corner della Regina, Venice

Fra gli eventi più interessanti e più glamour la mostra della Fondazione Prada a Ca' Corner della Regina.

  (English  below)

La Fondazione Prada presenta dal 1 giugno al 24 novembre 2013 a Ca’ Corner della Regina a Venezia la mostra “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013”, a cura di Germano Celant in dialogo con Thomas Demand e Rem Koolhaas. Il progetto ricostruisce, in un inedito e sorprendente rifacimento, “Live in Your Head. When Attitudes Become Form”, una mostra ideata e realizzata da Harald Szeemann alla Kunsthalle di Berna nel 1969 e passata alla storia per il radicale approccio del curatore alla pratica espositiva, concepita come medium linguistico.

Riproporre oggi in modo letterale una mostra del 1969, mantenendo le originarie relazioni e connessioni visuali e formali tra le opere, ha posto una serie di interrogativi sulla problematicità e sul significato stesso di un progetto che si è sviluppato attraverso una profonda discussione sotto diverse prospettive: artistica, architettonica e curatoriale.

Sottolineando ed evidenziando il passaggio tra passato e presente di cui è importante conservare la complessa identità, si è deciso di innestare la mostra – nella sua totalità di muri, pavimenti e relative installazioni e oggetti d’arte – nella storica struttura architettonica e negli ambienti di Ca’ Corner della Regina, arrivando a inserire in scala 1:1 le stanze moderne della Kunsthalle, delimitate da superfici parietali bianche, negli antichi saloni affrescati del palazzo veneziano.

Si tratta di fatto di un esercizio di doppia occupazione: così come la Kunsthalle fu occupata da una giovane generazione di artisti rivoluzionari nel 1969, con lo stesso spirito le sale riccamente decorate di Ca’ Corner della Regina sono a loro volta invase dalle stanze novecentesche della Kunsthalle. Il risultato è una sovrapposizione tanto letterale quanto radicale di spazi, che genera relazioni nuove e inaspettate tra le opere stesse e tra le opere e lo spazio.

L’intento di questa operazione è ridare vita al processo espositivo con cui “When Attitudes Become Form” venne realizzata, così da evitare la mediazione dei documenti fotografici e filmici, e poterlo esperire e analizzare “dal vero”, esattamente com’era, seppur trasportato dall’ieri all’oggi. Un progetto di ripensamento che implica la consapevolezza che il linguaggio allestitivo e le relazioni tra le opere messe in mostra da un curatore sono diventati parte fondante e fruibile della storia dell’arte moderna e contemporanea.

Sul piano del contenuto dei lavori d’arte e sulle reciproche connessioni “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” riunirà - dopo un’approfondita ricerca, compiuta a stretto contatto con gli artisti, i loro eredi e le loro fondazioni, e in collaborazione con Glenn Phillips, curatore del Getty Research Institute di Los Angeles (GRI) che ospita l’archivio e la biblioteca di Harald Szeemann - le opere originali e presenti a Berna, quelle ritrovate e provenienti da importanti collezioni private e musei internazionali, nonché interventi site-specific, “re-enacted”direttamente o in collaborazione con gli artisti oltre a una selezione di fotografie, video, libri, lettere, oggetti effimeri e altri materiali originali relativi alla mostra del 1969 e al suo fondamentale contesto. La mostra includerà anche materiali inediti provenienti dall’archivio di Szeemann e messi gentilmente a disposizione dal Getty Research Institute che sta realizzando la catalogazione di questa vasta collezione.


Lo scopo è di riproporre, con la stessa intensità ed energia, le ricerche post-pop e post-minimaliste che andavano dalla Process Art alla Conceptual Art, dall’Arte Povera alla Land Art, sviluppatesi a livello internazionale alla metà degli anni Sessanta, evidenziando al tempo stesso il contributo di Szeemann, capace di pensiero oltre i limiti delle etichette critiche e dei vincoli teorici del suo tempo. In particolare la messa in luce di un procedere fluido e mutevole dell’arte, destinato a esplorare gli orizzonti fisici e concettuali del linguaggio visuale, materiale ed immateriale, posti in un territorio multiforme e in continuo mutamento, al di là della dimensione compiuta e immutabile dell’oggetto artistico. La mostra, caratterizzata da un nuovo approccio dove tutto era lasciato al processo liberatorio del fare, senza limiti, difese, piedistalli e costrizioni perimetrali, divenne un campo d’incontro dialettico tra artista e curatore, tra eventi e architettura: un luogo dove le opere realizzate s’intrecciavano tra loro, come in una sorta di trama organica in continua evoluzione.

Tra gli artisti presentati alla mostra figuravano, per citarne alcuni, Carl Andre, Giovanni Anselmo, Richard Artschwager, Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Hanne Darboven, Walter De Maria, Jan Dibbets, Michael Heizer, Eva Hesse, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, Richard Long, Mario Merz, Robert Morris, Bruce Nauman, Claes Oldenburg, Robert Ryman, Sarkis, Richard Serra, Keith Sonnier, Lawrence Weiner e Gilberto Zorio.

In occasione di “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” sarà pubblicato un volume scientifico che comprenderà l’antologia completa delle immagini, moltissime delle quali inedite, scattate dai fotografi presenti a Berna oltre al contributo di storici, teorici, curatori e critici di fama internazionale (Pierre Bal Blanc, Claire Bishop, Benjamin Buchloh, Charles Esche, Boris Groys, Jens Hoffmann, Chus Martínez, Glenn Phillips, Christian Rattemeyer, Dieter Roelstrate, Anne Rorimer, Terry Smith, Mary Anne Staniszewski, Francesco Stocchi, Jan Verwoert) con l’intenzione di offrire uno strumento editoriale completo e multiforme tanto sui temi della ricostruzione e del “re-enacting” di oggetti, ambienti e mostre, quanto sulla pratica legata alla creatività, alla logica e al fare del curatore.


English 

The Fondazione Prada will present between 1 June and 24 November 2013 at Ca’ Corner della Regina in Venice an exhibition entitled “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” curated by Germano Celant in dialogue with Thomas Demand and Rem Koolhaas. In a surprising and novel remaking, the project reconstructs “Live in Your Head. When Attitudes Become Form”, an exhibition conceived and organised by Harald Szeemann at the Bern Kunsthalle in 1969, which went down in history for the curator’s radical approach to exhibition practice, conceived as a linguistic medium.

To present, today, an exhibition from 1969 just as it was, maintaining its original visual and formal relations and links between the works, has posed a series of questions on the complexity and very meaning of the project, which has developed through a profound debate from various perspectives: the artistic, the architectural and the curatorial. Though underlining and highlighting the transition from the past to the present, the complex identity of which it is important to conserve, it has been decided to graft the exhibition in its totality – walls, floors, installations and art objects, including their relative positions – onto the historical architectural and environmental structure of Ca’ Corner della Regina, thereby inserting – on a full-size scale – the modern rooms of the Kunsthalle, delimited by white wall surfaces, into the ancient frescoed and decorated halls of the Venetian palazzo.


It is, in fact, an exercise in “double occupancy”: in the same way that the spaces of the Kunsthalle were occupied by a generation of young revolutionary artists in 1969, taking the same approach, the richly decorated spaces of Ca’ Corner della Regina are in turn being invaded by the Kunsthalle’s twentieth-century rooms. The result is a literal and radical superposition of spaces that produces new and unexpected relationships: between the artworks themselves and between the artworks and the space they occupy.

The intention is to breathe new life into the exhibition process with which “When Attitudes Become Form” was staged, so as to avoid the necessity for photographs and films of the past event, and to be able to experience and analyse it literally, just as it was, even though it has been transported from the past to the present. The project has entailed the understanding that the language with which an exhibition is mounted and the relations between the works set out by its curator have become a founding element of the history of modern and contemporary art.

With regard to the content of the artworks and their reciprocal connections, following an in-depth research, conducted in close contact with the artists, their heirs and their foundations, and working with Glenn Phillips, curator at the Getty Research Institute in Los Angeles (GRI), which houses the Harald Szeemann Archive and Library, “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” will bring together the original works presented in Bern. These have been loaned by important private collections and international museums, and have required site-specific interventions recreated directly or in association with the artists, plus a selection of photographs, videos, books, letters, ephemeral objects and other original materials relating to the 1969 show and its context. The exhibition will also include unpublished materials from the Szeemann archive generously loaned by the GRI, which is still working to catalog this vast collection.

The purpose is to revisit, with the same intensity and energy, the Post-Pop and Post-Minimalist Art research of the time, ranging from Process Art to Conceptual Art, Arte Povera and Land Art, that was developed internationally during the mid-1960s, but also to point up the contribution made by Harald Szeemann, a curator capable of thinking beyond the limitations fixed by critics’ labels and the theoretic associations of his time. In particular, the focus has been on the fluid and mutable development of art, with the purpose of exploring the physical and conceptual horizons of material and immaterial visual language, set in a multiform and continuously changing territory that transcends the immutable nature of the art object. Characterised by a new approach where everything was left to the liberating process of doing, where the viewer was not impeded by boundaries, protection systems, pedestals or perimeters, the exhibition became a dialectical field of encounter between the individual artists and the curator, between the event and the architecture: a place where the works formed links with each other, in a kind of continuously evolving organic weave.

Among the artists presented at the original exhibition were, to mention just a few, Carl Andre, Giovanni Anselmo, Richard Artschwager, Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Hanne Darboven, Walter De Maria, Jan Dibbets, Michael Heizer, Eva Hesse, Jannis Kounellis, Sol LeWitt, Richard Long, Mario Merz, Robert Morris, Bruce Nauman, Claes Oldenburg, Robert Ryman, Sarkis, Richard Serra, Keith Sonnier, Lawrence Weiner and Gilberto Zorio. 

A scientific volume will be published to coincide with “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013”, which will include the complete collection of photographs, many previously unpublished, taken by photographers during the exhibition in Bern, together with contributions by internationally recognised historians, theoreticians, curators and critics (Pierre Bal Blanc, Claire Bishop, Benjamin Buchloh, Charles Esche, Boris Groys, Jens Hoffmann, Chus Martínez, Glenn Phillips, Christian Rattemeyer, Dieter Roelstrate, Anne Rorimer, Terry Smith, Mary Anne Staniszewski, Francesco Stocchi, Jan Verwoert). The aim is to offer a complete and multiform publication as much on the themes of the reconstruction and “re-enactment” of objects, settings and exhibitions, as on the creative practice, thinking and decisions of the curator.

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