Dal 6 maggio al 18 ottobre la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova presenta a Venezia alle Zattere, nel Magazzino del Sale e nello Spazio Vedova, due esposizioni: Frammenti Expo ‘67: Alexander Calder Emilio Vedova. Entrambe legate ad Expo 2015, con l’allestimento di Italo Rota e che ripropongono i contributi dei due artisti all’Expo 1967 di Montreal.
La mostra, a cura di Germano Celant e realizzata in collaborazione con la Fondazione Calder di New York, presenta opere, modelli e documenti relativi all’intervento dell’artista nell’ambito dell’Expo di Montreal 1967, il cui tema Terre des Hommes / Man and His World riguardava l’attività degli esseri umani nella società moderna. In ragione di questo soggetto, l’International Nikel Company (INCO) commissionò a Calder uno stabile (ovvero una scultura astratta fissa, tipica della produzione dell’artista americano) che inizialmente portò il titolo di Three Disks / Trois Disque, poi modificato in Man / L’homme. Per la prima volta nell’opera di Alexander Calder, l’opera in acciaio, non fu verniciata ma lasciata al grezzo. Lo stabile con i suoi 22 m di altezza, 102 fogli di acciaio inossidabile, quasi un chilometro di fascette e 4000 bulloni sempre in acciaio, venne donato alla città di Montreal e installato all’ingresso dell’Esposizione Internazionale.
In occasione dell’Esposizione Universale di Montreal Emilio Vedova fu invitato dal Ministero degli Esteri a qualificare lo spazio architettonico interno che raccordava i tre corpi del Padiglione Italiano – uno spazio asimmetrico di 51 x 24 m con altezze tra 8 e 16 m. Vedova realizzò Percorso/Plurimo/Luce, una struttura a vela su cui 14 proiettori, realizzati ad hoc dalla Siemens/Bauer e programmati elettronicamente, proiettavano in sequenza 112 lastrine di vetro in movimenti asincroni, e in parallelo con la musica elettronica realizzata da Marino Zuccheri dello Studio Fonologia RAI di Milano. Un’installazione frutto della collaborazione con la ricerca industriale e universitaria italiane e sintesi di sperimentazione tecnica tra il suo studio nella ex Abbazia di San Gregorio a Venezia e la Fornace Venini a Murano. Frammenti Expo ‘67: Emilio Vedova, a cura di Germano Celant con Fabrizio Gazzarri, propone la dimostrazione della modalità di proiezione originale tramite lastrine brevettata per Expo, insieme alla forma rotante usata come elemento riflettente. Verrà anche attivata la macchina di Renzo Piano le cui navette mostreranno al pubblico, per la prima volta a Venezia, alcuni quadri del ciclo del 1976 De America di Emilio Vedova.
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