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giovedì 4 maggio 2017

Dallo spiraglio di questa porta stretta





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Language: English and Italian

"Dallo spiraglio di questa porta stretta"
con Annalisa Sacchi e Ilenia Caleo
Polifonia affettiva dei sommersi [per Patrizia Vicinelli]
Sale Docks

Un incontro in programma a Dark Matter Games
www.darkmattergames.net

Ciò che si afferma nel mercato dell'arte è solo una parte del visibile. Cosa accade se guardiamo alla materia oscura in un ottica sessuata e femminista? Partiamo con un gesto: riportare in superficie una materia sommersa, eppure luminosissima. È il lavoro di Patrizia Vicinelli, poetessa sonora, attrice, performer, tossica e snodo generativo di relazioni multiple. Una singolarità, che però si fa tracciato, manifestazione sintomatica. Il lavoro di moltissime artiste scompare, diventa materia oscura. Perchè? Per una disuguaglianza che fa leva sul sesso, innanzitutto, disegnando precise geografie dello sfruttamento. Ma anche perchè chi opera dai margini spesso sconfina i generi - del sesso e del linguaggio -, terremota il canone, della corporeità fa scrittura. Così che ogni biografia è un'anomalia che non trova posto.  

Il punto non è compilare la lista delle escluse. Guardando ai processi produttivi contemporanei in chiave sessuata emerge una connessione strettissima tra produzione e riproduzione, tra bioeconomie e governo dei corpi, che ridefinisce radicalmente i bordi tra vita e lavoro. Nell'arte, il lavoro delle artiste ha di volta in volta messo in discussione i canoni e inventato nuove posture. Qui - in questo spiraglio -, si insediano epistemologie radicali e nuovi paradigmi con cui leggere le forme della produzione.
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Patrizia Vicinelli (1943-1991), poetessa, artista, performer, attrice, negli anni Sessanta lavora con Aldo Braibanti ed Emilio Villa ed entra a far parte del Gruppo 63. Collabora a riviste come “Bab Ilu”, “Ex”, “Malebolg”, “Quindici”, “Che fare”, “Marcatré”, “Doc(k)s” e “Alfabeta”. La sua poesia visiva è stata esposta in tutto il mondo, da Milano a New York, da Tokyo a Venezia e San Francisco. Come attrice partecipa a diversi film d’avanguardia di artisti come Alberto Grifi, Gianni Castagnoli, Gianfranco Baruchello, Claudio Caligari. Tra le sue opere “à, a. A” (Marcatré 1967), “Apotheosys of schizoid woman”(Tau/ma 6, 1979), “Non sempre ricordano” (Aelia Laelia 1985 ), “Cenerentola” (pièce teatrale messa in scena nel periodo di detenzione a Rebibbia 1977-’78), e, postume, “Messmer” (Scheiwiller 1994) e “Fondamenti dell’essere” (Scheiwiller 1994).


Annalisa Sacchi - Studiosa di arti performative ed estetica, formatasi tra Bologna, Londra e New York, è professore associato allo IUAV di Venezia e dirige un progetto finanziato dallo European Research Council su performance e controcultura in Italia negli anni sessanta e settanta. Dal 2012 al 2014 ha insegnato e svolto ricerca ad Harvard.
Dal 2004 al 2012 è stata caporedattore della rivista indipendente “art’O_cultura e politica delle arti sceniche”. Ha inoltre lavorato per numerosi festival, tra cui quello di Santarcangelo e la Biennale di Venezia nell’edizione diretta da Romeo Castellucci della Socìetas Raffaello Sanzio, sul cui lavoro ha realizzato diversi saggi e volumi. Tra le sue pubblicazioni recenti: Il posto del re. Estetiche del teatro di regia nel modernismo e nel contemporaneo (Bulzoni, 2012), e la traduzione e curatela di Filosofi e uomini di scena di Freddie Rokem (Mimesis, 2013). 


Ilenia Caleo è performer, attivista e ricercatrice indipendente. Dal 2000 lavora come attrice e performer nella scena contemporanea. Filosofa di formazione, svolge un dottorato di ricerca su corpo e performativo, all’incrocio tra performance studies e filosofia politica all’Università La Sapienza. Si occupa di corporeità, epistemologie femministe, sperimentazioni nelle performing arts, nuove istituzioni e forme del lavoro culturale, relazione tra arte e attivismo. 
Attivista del Teatro Valle Occupato e nei movimenti dei commons e queer-femministi, è cresciuta politicamente e artisticamente nelle contro-culture underground.

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“From the slit of this narrow door”
With Annalisa Sacchi e Ilenia Caleo.
An affective polyphony of the submerged [to Patrizia Vicinelli].
Saturday 13, at 5.30 pm

in the context of Dark Matter Games

What comes to be established in the art market is only a part of the visible. What if we look at the dark matter from a sexual and feminist perspective? Let's start with a gesture: let’s bring back to the surface a submerged (yet bright) matter. This is the work by Patrizia Vicinelli, loud poetess, actress, performer,
junkie, and generative intersection of multiple relationships. A singularity, which however grows into a trace, a symptomatic manifestation. Why does the work of numerous artists disappear, becoming obscure matter? Firstly because of gender inequality, that draws distinct geographies of exploitation. But also because those who work on the margins often overrun the genres - of sex and language - agitate the canon, turn physicality into writing. So that every biography becomes an anomaly that cannot be placed.
The point is not to make a list of the excluded. When looking at contemporary processes of production according to a sex driven approach, a connection emerges between production and reproduction, between bio-economies and the government of bodies, which radically redefines the borders of life and work. In the
art sphere, the work of female artists has, from time to time, challenged the canons and invented new postures. Here - in this crack - radical epistemologies settle and new paradigms to understand the forms of production are possible.
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Patrizia Vicinelli (1943-1991), poetess, artist, performer, actress. In the 1960s she works with Aldo Braibanti and Emilio Villa and joins Gruppo 63. She collaborates with magazines and her visual poetry has been exhibited all over the world, from Milan to New York, from Tokyo to Venice and San Francisco. As an actress, she takes part to several avant-garde films by artists such as Alberto Grifi, Gianni Castagnoli, Gianfranco Baruchello, and Claudio Caligari. Among her works “à, a. A” (Marcatré 1967), “Apotheosys of schizoid woman”(Tau/ma 6, 1979), “Non sempre ricordano (Aelia Laelia 1985 ), “Cenerentola” (theater play staged during the period of detention in Rebibbia, 1977-’78), and posthumously “Messmer” (Scheiwiller
1994) and “Fondamenti dell’essere” (Scheiwiller 1994).

Annalisa Sacchi - Performing arts and aesthetic scholar, formed between Bologna, London and New York. She is professor at IUAV in Venice and leads a project funded by the European Research Council regarding performance and counterculture in Italy in the Sixties and Seventies. From 2012 to 2014 she taught and
researched at Harvard. From 2004 to 2012 she was editor of the independent magazine " art’O_cultura e politica delle arti sceniche. She has also worked for several festivals, including Santarcangelo and the Venice Biennale during the edition conducted by Romeo Castellucci from the Socìetas Raffaello Sanzio, on whose work she has produced several essays and volumes. Among her most recent publications: Il posto del
re. Estetiche del teatro di regia nel modernismo e nel contemporaneo (Bulzoni, 2012), and the Italian translation and editing of Philosophers and Thespians by Freddie Rokem (Mimesis, 2013).

Ilenia Caleo is an independent performer, activist, and researcher. Since 2000 she has been working as an actress and performer in the contemporary art scene. Trained in Philosophy, she is conducting a Ph.D. regarding the performative body, at the intersection between performance studies and political philosophy at La Sapienza University. She deals with physicality, feminist epistemology, experimentation in performing arts, new institutions and models of cultural work, relationship between art and activism. Being an activist of the Teatro Valle Occupato and in the commons and queer-feminist movements, she grew politically and artistically within underground counter-cultures.

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