Sempre
più globalizzata e ampia, la nuova edizione della Biennale, si
conferma con uno sguardo che spazia alle diverse forme dell’arte,
sia nel progetto di Okwui Enwezor “All the World’s Futures “
che presenta tantissimi artisti poco convenzionali, sia nelle
partecipazioni nazionali, che quest’anno giungono al numero di 89
padiglioni nazionali sparsi un poco ovunque dagli storici Giardini,
all’Arsenale al centro storico di Venezia.
Sono
5 i paesi presenti per la prima volta al grande evento: Grenada,
Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico, Repubblica delle
Seychelles. Altri paesi partecipano quest’anno dopo una lunga
assenza: Ecuador (1966, poi con l’IILA), Filippine (1964),
Guatemala (1954, poi con l’IILA).
Anche
quest’anno la Santa Sede parteciperà con una mostra allestita
nelle Sale d’Armi, in quegli spazi che la Biennale ha restaurato
per essere destinati a padiglioni durevoli.
Il
Padiglione Italia in Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e
le Attività Culturali con la PaBAAC - Direzione Generale per il
paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee -
sarà curato quest’anno da Vincenzo Trione.
La
rassegna sarà inaugurata la prima settimana di Maggio e durerà fino
al 22 Novembre.
Ma
come sempre non finisce qui ci saranno anche 44 Eventi Collaterali
ufficiali ammessi dal curatore e promossi da enti e istituzioni
internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative
in vari luoghi della città.
Come
sempre una grande messa d’arte, chissà che cosa rimarrà di tutto
ciò, sicuramente si potrà spaziare in tutte le declinazioni del
fare artistico.
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