Proseguiamo
il giro della ricca offerta dei musei veneziani con Ca’ Pesaro riallestito per
una fruizione più dialogante fra le opere. Il nobile palazzo è stato
riorganizzato nei suoi spazi seguendo una disposizione storica che pone le
opere in un dialogo tematico molto pregiato, grazie alla ricca raccolta di
opere di gran qualità che annovera, tra le tante quelle di Rodin, Kandinsky,
Klimt, von Stuck, de Chirico, Boccioni, Casorati, Bonnard, Calder, Moore, ecc..
Qualità che prosegue nel piano superiore, con la mostra temporanea della
collezione Sonneband, perfetto integro al percorso generale del museo.
Questa
raccolta presenta una selezione del vasto lascito della nota gallerista Ileana
Sonnabend, focalizzato sugli anni sessanta e settanta, che propone pezzi di
celebri artisti quali:Andy Warhol, Richard Serra, Jeff Koons, Roy Lichtenstein,
Jasper Johns e Robert Rauschenberg.
Museo Fortuny
Altri stimoli vengono dall’enfatica abitazione di Fortuny che accogli in questo periodo la collezione e alcune opere di Antoin Tàpies. Palazzo che s’integra in modo magico con la sensibilità di un’artista dal segno forte e intenso. Molto bello il tributo all’arte e alla personalità eclettica di Antoni Tàpies che è stato reso da alcuni dei maggiori artisti viventi a lui vicini o anch’essi alla ricerca, esattamente come Tàpies, di risposte sul mistero e l’inesplicabile: Perejaume Borrell, Anthony Caro, Lawrence Carroll, Antoni Llena, Marisa Merz, Giuseppe Penone, Kichizaemon Raku, Shiro Tsujimura, Gunther Uecker.
Non
è da meno Ca’ Rezzonico con la mostra “A very light art” disseminata nei tanti
meravigliosi spazi settecenteschi, in un gioco fra leggerezza e fantasia.
Ispirati dal celebre lampadario realizzato a Murano nel Settecento, sette
artisti (Mario Airò, Stefano Arienti, Cerith Wyn Evans, Flavio Favelli, Luigi
Ontani, Gabriel Orozco, Heimo Zobernig) rievocano il senso della celebrazione,
del decoro, della cerimonia; accomunate dalla maestria e dalla finezza
esecutiva, dalla capacità di coniugare sia strutture luminose sia abilità
artigianale e creative.
L’intimo
museo Goldoni ospita le opere di Antonella Zaggia, una serie di impalpabili
originali gioielli.
Al
Museo Correr, all’ultimo piano è realizzata un’antologica su Antony Caro. Una
mostra-omaggio, promossa in collaborazione con la Fond. Anthony Caro e con il
patrocinio del British Council/curath Gary Tinterow, direzione scientifica di
Gabriella Belli, progetto allestitivo di Daniela Ferretti che consente di
ripercorrere la carriera del versatile artista: dall’esordio prettamente
figurativo, sotto l’influenza del suo maestro Henry Moore, alla dirompente
innovazione avviata negli anni Sessanta (pionieristica l’esibizione alla
Whitechapel Gallery nel 1963), fino alle più recenti esperienze.
Un
particolare omaggio è stato poi realizzato all’artista veneziano Emilio Vedova
in diversi spazi espositivi dei musei, dall’ingresso di Ca’ Pesaro al dialogo
con la pittura veneta a Ca’ Rezzonico. Confronti che sollecitano una rilettura
di alcune magistrali opere del grande Maestro Veneziano alla luce della storia
artistica della città lagunare che, inevitabilmente, ha permeato anche la sua
straordinaria personalità
Museo
del Vetro a Murano
Se
ci si sposta poi a Murano si potrà ripercorrere la storia della grande vetreria
Seguso nell’accogliente Museo del Vetro grazie alle decennali ricerche del
belga Marc Heiremans che ha potuto studiare, per la prima volta, gli archivi
dell’azienda e i documenti della famiglia. Proseguendo in laguna si può
scoprire nel Museo del Merletto a Burano le impalpabili opere dell’artista
l’italo-statunitense Flora Viale.
Come
potete percepire le proposte dei Musei Veneziani sono proprio tante e molto
belle. Si tratta di un prezioso lavoro museale che ravviva il continuo dialogo
al presente, creando curiosità e passione.
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