Musei civici veneziani: sarà l’anno della Biennale e di Marco Polo, di grandi mostre d’arte contemporanea con Armando Testa, Francesco Vezzoli, Eva Jospin, Loris Cecchini, Roberto Matta e Matisse al Centro Culturale Candiani.
Continua l’impegno per la tutela, la conservazione e la valorizzazione delle collezioni, a cui si aggiungono nuovi progetti, nuovi spazi, nuove sfide: a Murano con l’ampliamento del Museo del Vetro, a Mestre con il progetto dell’ex Emeroteca e il futuro Palaplip.
I musei civici veneziani offrono per questo 2024 una ricca proposta espositiva di arte contemporanea per la primavera, il consolidamento di progetti e investimenti strutturali per rinnovare, ampliare e rendere i musei sempre più funzionali, aperti, accoglienti, per tutti con proposte educative, di alta formazione, di ricerca, con la divulgazione scientifica e con servizi a tutti i cittadini.
Interventi volti alla tutela e valorizzazione delle collezioni, alcuni avviati già nel 2023 come la scoperta dell’opera che reca l’“impronta” di Andrea Mantegna, individuata nei depositi del Museo Correr, il progetto di restituzione e valorizzazione dedicato al Rinascimento in bianco e nero - visibile al pubblico dall’8 marzo 2024 - la donazione Paolo Galli a Ca’ Rezzonico, con l’arricchimento del patrimonio delle collezioni con donazioni, come l’Archivio Tessile Elda Cecchele a Palazzo Mocenigo.
Per illustrare le sue proposte 2024 MUVE ha realizzato, come di consueto, una pubblicazione consultabile on line sul sito di Fondazione: www.visitmuve.it/it/programma-2024
Una Fondazione sempre più attiva in operazioni anche “fuori dai musei”, coinvolta in investimenti per nuove attività e realtà culturali, a Venezia e in Terraferma. Perché, come afferma il Sindaco Luigi Brugnaro «l’impegno di MUVE con l’amministrazione comunale è ogni anno più articolato: non riguarda più solo l’apertura e la chiusura dei musei e la cura delle collezioni, ma concorre alla promozione complessiva della cultura in città, in tutto il territorio, offrendo sempre più opportunità a residenti e visitatori. Una sfida per l’innovazione che proseguiamo con determinazione insieme al Cda, ai curatori, tecnici, guardasala, addetti alla vigilanza, alla sicurezza, alle pulizie, bookshop e caffetterie».
L’offerta del 2024 dei Musei Civici di Venezia intende ricordare, una volta di più, il valore del museo come centro della quotidianità di ogni cittadino; un valore che, come ricorda la Presidente di Fondazione Musei Civici Mariacristina Gribaudi, «viene garantito anche dal ricco programma di attività educative di MUVE dedicate a famiglie, scuole, con progetti pensati per persone con necessità speciali, per incrementare il processo partecipativo e la costruzione del dialogo, attraverso nuove letture e interpretazioni del patrimonio culturale».
Dialogo attraverso la cultura, impulso alla scoperta, curiosità, condivisione, insieme all’approfondimento e alla ricerca storico scientifica sono i temi principali di un palinsesto di esposizioni organizzate in occasione dei 700 anni dalla morte di Marco Polo: prima fra tutte la grande mostra a Palazzo Ducale I mondi di Marco Polo. Il viaggio di un mercante veneziano nel Duecento (6 aprile - 29 settembre) a cui segue il consueto appuntamento con Le vie della scrittura con l’esposizione al Museo Correr (24 aprile – 15 ottobre) e le masterclass (ottobre - novembre 2024) dedicate alle culture calligrafiche cinese e araba. E ancora, il progetto Alfabeto Marco Polo. Venezia - Istanbul (7 - 16 maggio) e Marco Polo. I costumi di Enrico Sabbatini al Museo di Palazzo Mocenigo con abiti di scena del celebre sceneggiato RAI (14 maggio – 30 settembre).
In primavera prende forma la proposta espositiva dedicata all’arte contemporanea e ai suoi grandi protagonisti, indagando diversi media e linguaggi: a partire da Eva Marisaldi al Museo di Casa Goldoni (21 marzo - 24 novembre) Eva Jospin con una grande opera site specific realizzata per il Museo di Palazzo Fortuny (10 aprile - 24 novembre), i Musei delle Lacrime di Francesco Vezzoli al Museo Correr (17 aprile - 24 novembre), l’omaggio di Ca’ Pesaro, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea ad Armando Testa con un’ampia monografica dedicata al creativo piemontese, un legame con il museo nato nel 2022 con la donazione alle collezioni civiche veneziane di 17 opere. Il dialogo al secondo piano, nelle Sale Dom Pérignon, è con Lo Stile di Chiara Dynys (20 aprile - 15 settembre). Il Museo del Vetro a Murano ospita le opere di Federica Marangoni Guardando al futuro (19 maggio - 3 novembre), il Museo di Palazzo Mocenigo apre al progetto Albero della Vita di Carla Tolomeo (25 maggio - 24 novembre), mentre Mestre ospita le mostre collettive della quinta edizione di Artefici del nostro tempo a Forte Marghera (giugno - 31 dicembre) e dell’ottava edizione di Premio Mestre di Pittura (14 settembre - 20 ottobre).
Attesi in estate Loris Cecchini a Ca’ Rezzonico (12 giugno - 24 novembre) e Fragile Stories per la Biennale del Merletto a Burano (14 giugno - 5 gennaio 2025). Grandi mostre ed esposizioni accompagneranno i visitatori fino alla fine dell’anno, con l'opera del fervido pittore cileno Roberto Matta (25 ottobre – 23 marzo 2025) e il progetto dedicato a Giorgio Andreotta Calò (15 novembre – 4 marzo 2025) a Ca’ Pesaro, fino alle Storie di fabbriche, Storie di famiglie per presentare al pubblico l’’importante e cospicua donazione opere della ditta Carlo Moretti al Museo del Vetro.
Tra i diversi interventi strutturali a Venezia, il più significativo riguarda l’ampliamento del Museo del Vetro a Murano, con un investimento di oltre 5 milioni di euro e la nascita di una nuova sezione dedicata all’arte vetraria contemporanea, unitamente al restyling del secondo piano del Museo Correr, insieme alla progettazione del restauro e del recupero della Loggia della Pescheria a Rialto. In terraferma si intensifica l’impegno nel chilometro quadrato della cultura nel centro di Mestre. A partire dal Centro Culturale Candiani, sempre più identificabile con la Casa della Contemporaneità a Mestre, anche grazie alla straordinaria accoglienza per la mostra Chagall.Il colore dei sogni - che ha chiuso con oltre 31.000 visitatori tra residenti, visitatori dal Veneto e da fuori regione, oltre ai turisti internazionali che trovano nel centro di Mestre un nuovo punto di interesse per attività culturali - e che nell’autunno aprirà le porte a Matisse e la luce del Mediterraneo (28 settembre 2024 - 4 marzo 2025).
L’impegno prosegue e si estende con i lavori dell’ex Emeroteca di via Poerio, progetto innovativo che porterà la produzione artistica nel cuore della città con l’apertura di atelier per artisti e di un caffè letterario, fino al progetto di riqualificazione del Palaplip in Via San Donà in un centro polivalente con funzione sociale e culturale. Una dimensione che parla di un territorio metropolitano, fisico e culturale, sempre più esteso che MUVE e Amministrazione celebrano anche nelle Giornate dei Musei in Festa – le prossime in programma il 10 marzo, 4 aprile, 23 maggio, 13 giugno 2024 e proseguiranno fino a fine anno – con ingresso gratuito per tutti residenti dei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia e di Mogliano Veneto.
Formazione
Alle professionalità, e soprattutto ai giovani, MUVE guarda da sempre con particolare interesse e il 2024 sarà un anno impegnativo su questo fronte: con il consolidamento della rete di rapporti con università e realtà che si occupano di formazione mentre crescono le attività dei musei con incontri dedicati, percorsi di alta formazione, masterclass ed esperienze pratiche in grado di offrire nuove prospettive sulla storia, sul mondo, sull’attualità, condividendo il patrimonio di collezioni e di saperi dei Musei Civici. In quest’ottica si rinnova e consolida la partecipazione di MUVE agli appuntamenti come il Salone Nautico, il Salone dell’Alto Artigianato Italiano, la Design Week e con la Venice Glass Week, che hanno nella Scuola Abate Zanetti, nella produzione e nella ricerca artistica e artigianale del vetro il proprio cardine. E ancora, Incontri intorno al management della cultura e conferenze dedicate a L’economia della bellezza.
Musei per tutti
Luoghi di incontro, di scambio, di crescita, di ispirazione, dove sperimentare, luoghi della collettività, da vivere, da abitare, sempre più aperti, sempre più promotori di sostenibilità e diversità, con sempre più servizi ai visitatori: come le nuove audioguide di Palazzo Ducale, ricche di contenuti interattivi consultabili dal proprio smartphone; proposte come Dog & Museum che offre la possibilità ai visitatori che arrivano in città con il proprio animale di prenotare via web e con app un dog-sitter professionista e godersi così in tranquillità il tour.
Musei che raccontano e che si raccontano, a tutti: con aree inclusive e multisensoriali come quella al Museo di Storia Naturale dedicata al Fontego dei Turchi e alla sua storia, con un modello del palazzo e la replica di una patera pensati anche per l’esplorazione tattili; con ambienti accoglienti come Spazio ’700 – MUVE for All, per raccontare Ca’ Rezzonico e il Settecento con un approccio ludico ed educativo. Tra le 180 proposte in tutte le sedi museali della Fondazione dedicate a scuole, famiglie e adulti, il programma di MUVE Education si caratterizza sempre per una particolare attenzione all’accessibilità e inclusione. Occasioni preziose non solo per l’impatto sociale positivo, ma anche per letture e riletture delle collezioni, esperienze importanti per tutti e per ciascuno per scoprire nuovi significati e nuove narrazioni dell’arte, della storia e della cultura, osservate con uno sguardo diverso. Tra questi; percorsi plurisensoriali, rivolti a tutti, corredati da supporti appositamente realizzati con materiali innovativi e possibilità di esplorazione tattile di opere originali selezionate; le conversazioni d’arte al museo, visite inclusive che incoraggiano l’uso dell’immaginazione e dell’espressione creativa, dedicato in particolare a piccoli gruppi di persone con Alzheimer e anziani con condizioni neurodegenerativa assieme ai loro caregivers; scuola di lingua al museo, con attività di avvicinamento alla lingua e alla cultura italiane per ragazzi o minori non accompagnati, adulti stranieri provenienti anche da comunità e centri di prima accoglienza fino a una riscoperta e rinascita, per persone con dipendenza, inserite in percorsi riabilitativi. Una rete di musei che fa davvero bene, a tutti.
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