Dal 21 marzo – 24 novembre la Casa di Carlo Goldoni accoglie Eva Marisaldi. Biribisso, mostra a cura di Chiara Squarcina e Pier Paolo Pancotto. |
Un progetto che si presenta sotto forma di un’unica, grande installazione multisensoriale che si sviluppa in tutti gli ambienti della casa di Casa Goldoni: una serie di lavori creati per l’occasione con Enrico Serotti, musicista, che costituiscono, come afferma l’artista, delle «riflessioni ‘disordinate’ sul teatro», delle «messe in scena collegate, in qualche modo, alla contemporaneità di Carlo Goldoni». Le opere, tutte di nuova realizzazione, sono diverse per tecnica e tipologia ma unite da una comune fonte di ispirazione: l’autore al quale è intitolata l’istituzione museale e la sua attività nel campo del teatro oltre che a Venezia ed al mondo dello spettacolo e della rappresentazione scenica.
Tra loro delle creazioni sonore tra le quali Tam tam un’installazione basata su una «compilation di ritmi ispirati alla musica barocca», Surround o Biribisso, dal nome del gioco in voga tra XVII e XVIII secolo; opere tessili, Skenè #1, #2, #3 ispirate alla pittura di Canaletto: lavori plastici, Basìn #1, #2, #3 indagano il tema della natura, Play quello del carnevale, Zitt la laguna veneziana e Carlo in omaggio a Goldoni; opere video.
Eva Marisaldi (Bologna, 1966) da sempre mantiene un legame costante con Venezia dove ha preso parte a due edizioni della Biennale d’Arte (1993, 2001) e alla mostra Es-senze al Museo di Palazzo Mocenigo, nel 2022. Negli Ottanta ha compiuto il suo esordio sulla scena espositiva: da subito è apparsa chiara la sua attitudine all’osservazione del mondo e la sua capacità di tradurre tale esperienza in composizioni visive difficili da catalogare secondo le norme tradizionali e che si esplicitano in varie soluzioni espressive: installativa, plastica, grafica, video. Partendo dall’attitudine a riflettere e ad analizzare ciò che la circonda Eva Marisaldi rivolge la propria attenzione soprattutto alla sfera privata dell’individuo, alla realtà sociale e all’ambiente che gli sono attorno dando luogo a delle micro-narrazioni ove le analogie e i contrasti hanno la meglio sulla essenzialità del racconto. Marisaldi sintetizza i risultati della propria indagine in elementi visivi, sonori, letterari tanto densi sul piano semantico quanto lineari su quello espressivo, dove la fantasia si alterna a momenti di riflessione, la poesia all’ironia.
La mostra sarà completata dalla pubblicazione di un catalogo a cura di Pier Paolo Pancotto ed edito da Dario Cimorelli Editore, Milano. Eva Marisaldi (1966, Bologna dove vive e lavora). Mostre personali (selezione): Museo Marino Marini, Firenze (2023); Estorick collection of Modern Italian Art, London (2019); Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2018); Villa Medici, Roma (2017); CSAC, Parma (2017); MAGra, Granara (2014); MIMA, Middlesbrough, Newcastle (2012); Mamco, Genève (2003); Galleria d’Arte Moderna, Torino (2002); Maxxi, Roma (2002); Kunsthaus, Essen (1995); ARC Musèe de la Ville de Paris (1993). Mostre collettive (selezione): Es-senze, Museo di Palazzo Mocenigo, Venezia (2022); The place to be, Maxxi, Roma (2017); Documenta, Kassel (2012); Think twice, Whitechapel Gallery, London (2012); No Soul for Sale, Tate Modern, London (2011); Il confine evanescente, Maxxi, Roma (2011); Biennale de Lyon (2003); Biennale de l’image en mouvement, Genève (2001); Biennale di Istanbul (1999); La ville, le jardin, la memoire, Villa Medici, Roma (1998); Manifesta, Rotterdam (1996); L’Hiver de l'Amour, ARC Musèe de la Ville de Paris/PS1, New York (1994); Biennale di Venezia (2001; 1993). |
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