È annunciata per la primavera 2024 la prima mostra personale di
Walton Ford in Italia. Artista americano tra i più talentuosi della sua
generazione (1960), Ford sta preparando una grande mostra site-specific,
per Venezia, incentrata su un nuovo corpus di opere concepite in
stretta relazione alla collezione di una delle istituzioni più antiche e
accreditate della città: l’Ateneo Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
Lion of God presenterà una serie di dipinti di grandi dimensioni
realizzati ad acquerello che esplorano la dimensione storica, biologica e
ambientale dei soggetti rappresentati nella collezione della biblioteca
dell’Ateneo, in particolare la figura del leone nell’ Apparizione della
Vergine a San Girolamo di Tintoretto (c. 1580). Il percorso espositivo
si svilupperà su due sale dell’Ateneo Veneto, l’Aula Magna al piano
terra e la Sala Tommaseo, dove l’opera di Tintoretto sarà esposta al
pubblico per tutta la durata della mostra.
Lion of God è curata da Udo Kittelmann – che ha collaborato con Ford in
occasione della sua retrospettiva itinerante in Europa intitolata
Bestiarium (2010-11) ¬– e inaugurerà durante la settimana di vernice
della Biennale Arte di Venezia, rimanendo aperta sino al 22 settembre
2024.
L’artista ha descritto l’Apparizione della Vergine a San Girolamo di
Tintoretto come “un intenso spunto di discussione sulla nostra relazione
con il mondo naturale”. Raffigurando San Girolamo in estasi, nel bel
mezzo di una visione in cui la Vergine Maria discende dal cielo, il
dipinto storico presenta il leone che la leggenda descrive come amico di
San Girolamo dopo che quest’ultimo gli ha tolto una spina dalla zampa.
L’improbabile legame tra i due personaggi è descritto in dettaglio ne
La leggenda aurea, un testo ampiamente diffuso in Europa nel tardo
Medioevo e che è servito da riferimento anche per l’artista americano.
Tintoretto dispiega grande maestria nella narrazione, condivisa anche da
Ford, e dipinge il suo leone posizionandolo in ombra, nella parte
inferiore dell’opera. Uno dei nuovi dipinti di Ford, di quasi tre metri,
ribalterà l’inquadratura del pittore veneziano per mettere in primo
piano l’esperienza dell’animale.
L’indagine filosofica continua di Ford sui modi in cui interagiamo e
allontaniamo dalle specie animali richiama una delle questioni più
urgenti del nostro tempo: la terribile crisi ecologica che stiamo
vivendo. Udo Kittelmann spiega così il progetto: “nella ricerca di
analogie tra passato e presente, i dipinti di Walton Ford sovrappongono
rappresentazioni intricate di storia naturale con una lettura critica
contemporanea, includendo citazioni da fonti letterarie dei secoli
passati, il tutto reso nello stile della pittura dei grandi maestri. Nei
suoi lavori, che possono essere visti come una satira dell’oppressione
politica e lo sfruttamento ambientale, egli mette in discussione il
concetto di “sempre nuovo” e “sempre migliore”. Allo stesso tempo, Ford
ha sempre posto interrogativi sulle molteplici aspettative e regole
consolidate dell’estetica contemporanea. Per essere precisi, i suoi
dipinti sono un racconto sull’arroganza della natura umana. Ieri, oggi e
domani.”
L’opera di Ford sovverte le convenzioni legate ai tentativi dell’uomo di
categorizzare e interpretare il mondo naturale, attingendo a schizzi,
diorami naturalistici, documenti zoologici, mitologia, favole e storia
dell’arte. Pur alludendo agli studi nel campo delle scienze naturali del
XIX secolo, la poetica di Ford è ampia nei suoi riferimenti,
sollecitando lo spettatore a individuare questi indizi frammentari come
chiavi di lettura per svelare l’evento storico o immaginario
rappresentato nell’opera. Le opere dell’artista risultano anatomicamente
precise per via dell’osservazione ravvicinata di esemplari
tassidermizzati presenti in collezioni museali, e proiettano in modo
vivido le vite, le esperienze, le osservazioni e le storie nascoste dei
loro soggetti umani e animali.
In contemporanea alla mostra veneziana, la Morgan Library & Museum
di New York City ospiterà (dal 12 aprile al 6 ottobre 2024) Walton Ford:
Birds and Beasts of the Studio, una mostra di disegni dell’artista,
organizzata da Isabelle Dervaux, curatrice e responsabile del
dipartimento di disegni moderni e contemporanei di Acquavella.
Lion of God è organizzata dalla galleria Kasmin, New York e verrà allestita all’Ateneo Veneto di Venezia. Dal 1997, Kasmin ha presentato 11 mostre personali di Ford, tra cui Barbary nel 2018, un corpus di opere che esplora il destino del leone berbero del Nord Africa.
Sede:
Ateneo Veneto
San Marco, Campo San Fantin (vicino al Teatro La Fenice)
Fermata vaporetto linea N. 1: Santa Maria del Giglio o San Marco
www.ateneoveneto.org
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