Dal
17 marzo 2024 al 6 gennaio 2025, Palazzo Grassi presenta la più grande
mostra mai dedicata a Julie Mehretu in Europa. A cura di Caroline
Bourgeois e dell’artista, la mostra si compone di una selezione di oltre
cinquanta dipinti e stampe realizzate da Julie Mehretu negli ultimi
venti cinque anni insieme a opere più recenti, prodotte tra il 2021 e il
2023. Distribuita sui due piani di Palazzo Grassi, la mostra riunisce
17 opere della Pinault Collection oltre a prestiti provenienti dalla
collezione dell'artista, da musei internazionali e da collezioni
private.
L'esposizione
è punteggiata dalla presenza di opere di alcuni amici artisti, con i
quali Julie Mehretu condivide una forte affinità e un rapporto stretto
di scambio e collaborazione. Presentata secondo un principio di rimandi
visivi, “Ensemble” si sviluppa in un percorso libero e non cronologico,
permettendo di esplorare la pratica artistica di Julie Mehretu, di
comprenderne l’origine e l’incessante rinnovamento.
Come
le stratificazioni e le sovrapposizioni che compongono i dipinti
dell’artista americana, la mostra prende forma nelle corrispondenze che,
nel corso degli anni, si stabiliscono tra le opere. La sua pratica,
profondamente radicata nell’astrazione, è alimentata dalla storia
dell’arte, dalla geografia, dalla storia, dalle lotte sociali, dai
movimenti rivoluzionari e dal carattere di tutti coloro che hanno
lasciato un segno in questi importanti settori della conoscenza e della
creazione.
A questo
processo di stratificazione, che moltiplica la superficie delle
immagini, fa eco la dimensione collettiva, l’idea di lavorare insieme,
evidenziata dalla pre senza in mostra di opere dei suoi amici, Nairy
Baghramian, Huma Bhabha, Tacita Dean, David Hammons, Robin Coste Lewis,
Paul Pfeiffer e Jessica Rankin, creando un dialogo fecondo con il suo
stesso lavoro. Al di là delle differenze formali, emergono
preoccupazioni e linee di forza comuni, che fanno superare l’idea che
l’artista basti a se stessa, dimostrando, al contrario, che si trova in
relazione con gli altri, con le loro idee e sensibilità. Le opere degli
artisti invitati ispirano Julie Mehretu e risuonano con il suo lavoro,
con il suo modo di guar dare il mondo. Tanto più che tutti questi
artisti, anche Julie Mehretu, hanno vissuto come fondante e formativa
l’esperienza di fuga o di abbandono del proprio Paese, come ad esempio
l'Etiopia, l'Iran o il Pakistan. La loro partecipazione alla mostra è
quindi la manifestazione della profonda attenzione di Julie Mehretu nei
confronti di quelle relazioni intessute, del loro carattere determinante
e del loro potere creativo. |
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