(sotto italiano)
Exhibition at the
historical spaces of Ca ‘Foscari University of Venice is dedicated to the
experience of living in a changing landscape during the Information Age. In
traditional societies, generations would come and go much faster than habitat
would change. Catastrophes changed landscapes, be it natural or human in origin
– from volcano eruption to migration to asteroid to cultivation. In
contemporary times, variety is introduced quickly into landscapes by prosperity
or adversity. Over the last century, industrialization, urbanization,
revolution, wars, construction and reconstruction – each lead to a generation
living under conditions different than previous ones.
Participating
artists are Anna Frants, Elena Gubanova & Ivan Govorkov, Marina
Koldobskaya, Vitaly Pushnitsky, Peter Belyi, Alexander Terebenin, Petr
Shvetsov, Ludmila Belova, Alexandra Dementieva, Kurvenschreiber Collective.
The project is
curated by Silvia Burini & Matteo Bertelé, professors of the University Ca
‘Foscari of Venice.
Contributions by
CYLAND founders will include Anna Frants’ new media installation “CLOUD
THAT SMELLED BLUE”, which inverts the relationship between oneself to the
world, video installation from the “MADE IN ANCIENT GREECE”
series and Marina Koldobskaya’s “ROMAN HOLIDAY”, an ideal city
painted on found fragments of old furniture.
“CAPITAL OF
NOWHERE” can be visited from May 27 to July 10, 2013 at Zattere, Dorsoduro
1392, 30123 Venezia (boat stop: Zattere). Press preview will be held on May 27.
Stay tuned to our Facebook page.
italiano
Mostra a cura di
Silvia Burini e Matteo Bertelè
Una
collaborazione tra CYLAND Media Art Lab (San Pietroburgo) e CSAR - Centro Studi
sulle Arti della Russia, Università Ca' Foscari Venezia
Artisti in
mostra: Anna Frants, Elena Gubanova & Ivan Govorkov, Marina Koldobskaya,
Vitaly Pushnitsky, Peter Belyi, Alexander Terebenin, Petr Shvetsov, Ludmila
Belova, Alexandra Dementieva, Collettivo Kurvenschreiber
Capital of
Nowhere è una mostra collettiva di artisti russi dedicata alle esperienze di
vita nel paesaggio in perenne trasformazione della civiltà mediatica. Oggi la
città è uno schermo in continuo aggiornamento, in cui la pubblicità si
contamina con la politica, le fantasie del futuro con la storia, i documenti
con la finzione. La realtà legata al luogo e al tempo finisce così per sparire.
La trasformazione fisica dell’ambiente urbano è percepita come un trauma,
corporeo e mentale, cui ogni artista contrappone un proprio atto di creazione,
di integrazione o di sostituzione. La maggior parte degli artisti in mostra è
di San Pietroburgo, la vecchia capitale russa, cui sono associate la fase
europea dello sviluppo della Russia e le speranze di un suo ritorno, la
nostalgia di una natura in via di estinzione e la volontà di crearne una nuova.
L’arte diventa così la capitale dell’identità smarrita del mondo. Le opere in
mostra riflettono gli effetti dell’industrializzazione, dell’urbanizzazione,
delle rivoluzioni, delle guerre, della costruzione e ricostruzione. Tra queste,
l'installazione interattiva “All'ultimo respiro” di Alexandra Dementieva, in
cui l'artista trasforma il respiro in luce e parole; “Aspettando” di Vitaly
Pushnitsky, ibridazione di pittura e video-proiezione; l'installazione
scultorea “Generazioni” di Elena Gubanova e Ivan Govorkov, vero e proprio
assembramento di porte sovietiche; “Nube che profuma di blu” di Anna Frants, un
dialogo tra l'individuo e il mondo, e "Una vacanza romana", città
utopica di Marina Koldobskaya dipinta sui frammenti trovati di vecchi
mobili.
La mostra si
sviluppa come laboratorio didattico dell'Università Ca’ Foscari, alla cui
progettazione e realizzazione partecipano studenti, dottorandi e docenti
universitari. Nel periodo di apertura della mostra sono previsti incontri con
gli artisti e presentazioni multimediali in cui saranno coinvolti gli studenti
dell’ateneo veneziano.
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