Translate

venerdì 10 maggio 2013

Cuba alla Biennale - La Perversión de lo clásico: Anarquía de los relatos


Curators Jorge Fernández Torres and Giacomo Zaza

Commissioner Miria Vicini

Invited Artists Rui Chafes, Pedro Costa, Tonel, Glenda León, María Magdalena Campos-Pons & Neil Leonard, Francesca Leone, H.H. Lim, Liudmila & Nelson, Hermann Nitsch, Sandra Ramos, Lázaro Saavedra, Gilberto Zorio, Wang Du

On the occasion of the 55th International Art Exhibition - la Biennale di Venezia, the commissioner Miria Vicini, assigned two international curators, Jorge Fernández Torres and Giacomo Zaza, with designing a wide-ranging exhibition, about contemporary art in Cuba regarding current practices and in line with the dialogue and with the complexity of the visions carried out by the International Art Exhibition - la Biennale
di Venezia.

The invited artists will act inside The National Archeological Museum located in Piazza San Marco in Venice, leading to reflections in balance between past, present and future. They will open boundaries exceeding the “linguistic fences” in order to place themselves in the middle of different thematic areas: the relationship between power and information, the fragmentation of the sign and the mediatic use of images, the procedural and phenomenic stadiums, the philosophical thought and the initiation rituals of orgiastic matrix. Their works will lead us through enigmatic and “threatening” territories, and through the iconic flow of exasperated life, marginalized by the system. From Liudmila & Nelson’s artwork, from the installation titled 53+1= 54+1=55. La letra del Año by María Magdalena Campos & Neil Leonard, to the pieces by Gilberto Zorio and Wang Du, Pedro Costa and Rui Chafes, to site specific installation by Glenda León (Música de las esferas), Tonel, Lázaro Saavedra, H.H. Lim and experiences by Sandra Ramos, Hermann Nitsch, and Francesca Leone.

The two curators declare

There has never been before such an uncertain and generalized conviction of what we call Art. This fact forces us to rethink the processes which define the artistic value and the meaning of creativity. Design, fashion, and what is returned by consumption generate a sensoriality mapping a profane area full of intersubjectivity.

All narrations rise and descend in unison as intermittent voices of many speeches. The tenacity of the organizers of the Pavilion of the Republic of Cuba wanted the exhibition to take place at the Archaeological Museum located in Piazza San Marco. Seven Cuban artists will dialogue with seven international artists in order to cohabit a space that makes us think about its nature and on the visibility that the Museum generates today.

We can perceive that dislocation detected by the French philosopher Jacques Rancière in the transit from the original function of the works to their condition of museum objects. We can discuss the art’s assignment, while we rethink the relationship between reality and fiction, language and power, art and time.

The Museum will become a platform where contemporary inter-media practices can interact. At the same time, it will establish a contact with an imagination which exceeds the boundaries of globalized cultural territories, towards decentralized views over values . The exhibition creates a genealogy in which contexts are generated by each one of the artworks presented. Experiences happen in the fleeting archeology of the present and in the confused responsibility of any political construction that transcends individual nations,
in an incessant attempt to connect every epistemological intention involving the universe. In a symbiotic relationship with the rest of the mental and ideological conditions of civilizations (from the Greek typological portrait as manifestation of the polis or of the deity, to the Roman honorary bust) contemporary practice invents a “museum” disconnected from any functional and historicist exegesis.

Somehow this experience allows to build, even if it is just for a few months, our little Encyclopedic Palace.

THE CATALOGUE
The publication that will accompany the exhibition will be published by Maretti Editore in three languages :Italian, Spanish and English and it will collect images of the artworks installed in the Archaeological Museum along with new images and archive material of the invited artists. The texts by Jorge Fernández and Giacomo Zaza will analyze the complexity of the project in the Archaeological Museum, focusing on the research and the work of each artist. Through the 200 pages of the book the reader will also find biographical information and the backstage of the exhibition.




Italiano

A cura di Jorge Fernández Torres e Giacomo Zaza

Commissario Miria Vicini

Artisti invitati Rui Chafes, Pedro Costa, Tonel, Glenda León, María Magdalena Campos-Pons & Neil Leonard, Francesca Leone, H.H. Lim, Liudmila & Nelson, Hermann Nitsch, Sandra Ramos, Lázaro Saavedra,Gilberto Zorio, Wang Du


Per la 55. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia, il commissario Miria Vicini ha incaricato due curatori internazionali, Jorge Fernández Torres e Giacomo Zaza, di progettare una mostra ad ampio respiro, sull’arte contemporanea a Cuba in relazione alle pratiche attuali, in linea con il dialogo e la complessità delle visioni portate avanti dalla Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

Gli artisti invitati agiranno all’interno del Museo Archeologico Nazionale situato in Piazza San Marco a Venezia, promuovendo riflessioni in bilico tra passato, presente e futuro. Apriranno le frontiere, scavalcando i “recinti linguistici” per posizionarsi nel mezzo di aree tematiche differenti: nel rapporto tra potere e informazione, nella frammentazione segnica e nell’uso mediatico dell’immagine, negli stadi processuali e fenomenici, nel pensiero filosofico e nei rituali iniziatici di matrice orgiastica. Le loro opere condurranno
lo sguardo in territori enigmatici e “minacciosi”, nel flusso iconico della vita esasperata, emarginata dal sistema.

Si passerà dal lavoro di Liudmila & Nelson, e dalla installazione 53+1= 54+1=55. La letra del Año di María Magdalena Campos & Neil Leonard, alle opere di Gilberto Zorio e Wang Du, Pedro Costa e Rui Chafes, incontrando istallazioni site specific, quella di Glenda León (Música de las esferas), di Tonel, Lázaro Saavedra, H.H. Lim. Come anche le esperienze di Sandra Ramos, Hermann Nitsch e Francesca Leone.

I due curatori dichiarano 
Mai prima d’ora era esistito un carattere tanto incerto quanto generalizzato dell’arte. Un fatto, questo, che ci costringe a ripensare i processi che definiscono il valore artistico e il significato che ha per noi la creatività. Il design, la moda e quanto ci viene restituito dal consumo generale, una sensorialità che segna la cartografia di un territorio profano pieno di intersoggettività. Tutte le narrazioni avanzano come voci intermittenti di molti discorsi. La tenacia degli organizzatori del Padiglione della Repubblica di Cuba ha voluto che l’esposizione avesse luogo presso il Museo Archeologico situato in Piazza San Marco. Sette artisti cubani dialogheranno, con sette artisti internazionali per convivere in uno spazio che ci fa soffermare sulla sua stessa natura e sulla visibilità che genera oggi il Museo. Possiamo percepire quella disarticolazione che vedeva il filosofo Jaques Rancière nel transito dalla funzione originaria delle opere alla loro condizione di oggetti museali. Discutere l’assegnazione dell’arte, ripensando i rapporti tra realtà e finzione, linguaggio e potere, arte e tempo.


Il Museo diventerà una piattaforma dove far interagire le pratiche intermediali del contemporaneo. Allo stesso tempo un livello di contatto con una immaginazione che sconfina i territori culturali globalizzati, verso sguardi decentrati su tutte le reti di valori.

La mostra crea una genealogia in cui i contesti sono generati da ciascuno dei lavori presentati. Le esperienze avvengono nell’archeologia fugace del presente e nella responsabilità confusa di qualsiasi costruzione politica che trascenda le singole nazioni, in quell’esercizio incessante di cercare di collegare ogni intenzione epistemologica che implichi l’universo. In simbiosi con i reperti delle condizioni mentali e ideologiche delle civiltà (dal ritratto tipologico greco, quale manifestazione della polis o della divinità, al busto onorario romano) la pratica contemporanea inventa un “museo” disconnesso da ogni esegesi funzionale e storicista. In qualche modo quest’esperienza può fabbricare, anche solo per alcuni mesi, il nostro piccolo Palazzo Enciclopedico.

IL CATALOGO
La pubblicazione che accompagnerà la mostra sarà edita dalla Casa Editrice Maretti in tre lingue, italiano, spagnolo e inglese e raccoglierà le immagini delle opere installate nel Museo Archeologico insieme ad alcune immagini inedite e di repertorio degli artisti invitati.

I testi di Jorge Fernández e Giacomo Zaza analizzeranno la complessità del progetto nel Museo Archeologico, focalizzando l’attenzione sulla ricerca e il lavoro dei singoli artisti. Tra le 200 pagine del libro non mancheranno schede biografiche dettagliate e backstage della mostra.

Nessun commento:

Posta un commento